Ieri sera,chi ha avuto la fortuna di collegarsi in streaming sul web e di guardare Repubblica TV ha assistito ad uno spettacolo televisivo fuori dall’ordinario.A Bologna,davanti a circa 20.000 persone si festeggiavano i 110 anni di vita della FIOM,la Federazione Impiegati Operai Metallurgici,uno dei sindacati più importanti e combattivi del nostro paese.Sul palco giornalisti ( Santoro,Travaglio,Vauro,Dandini ) ,cantanti ( Subsonica,Daniele Silvestri,Teresa De Sio ), comici ( Crozza,Guzzanti,Paiella,Benigni) e soprattutto tanta,tanta gente comune.La gente comune che rappresenta l’Italia peggiore,secondo il Mini-stro Brunetta,ma che in realtà è il cuore pulsante del paese.Cittadini vessati dal precariato,dall’esoso prelievo fiscale,da stipendi sempre più simili ad elemosine,che riescono però con la dignità del proprio lavoro e con la propria,purtroppo svilita,professionalità a sorreggere la fatiscente architettura economica di una nazione allo sbando.Persone semplici,storie semplici,drammi di esistenze in bilico,appese al filo di un lavoro che non ha futuro,speranza,progettualità.Ieri,tutte queste persone erano sul palco a raccontarsi,a gridare la propria rabbia,a universalizzare con la propria protesta una precarietà di vite che riguarda tutti,nessuno escluso.Non c’erano politici,ma solo cittadini.Una voce autentica in una televisione finalmente autentica,ipotesi di un’informazione libera e soprattutto nostra.Una televisione in cui per la prima volta si è dato spazio alla cultura e ai veri problemi del paese,che non sono certo i guai giudiziari del premier o il calcio delle partite truccate.Una televisione che parlava di cose importanti in modo semplice,lontana anni luce dal filtro dei parolai di regime,dai condizionamenti della censura,dal giornalismo lacchè dei pennivendoli collusi con la cricca,da quella finzione mediatica che chiamano par condicio e che altro non è che una museruola messa dal potere al dissenso.Ieri,per l’ennesima volta in questi mesi,un popolo, che pareva irrimediabilmente ammansito al dolore e alla rassegnazione, ha alzato la testa, ha reagito all’imbarbarimento etico del belusconismo,ha gridato con voce stentorea ancora SI.SI:questo paese può essere salvato,tutti insieme si può.
Blackswan, sabato 18/06/2011
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