Così,a naso,l’aria che tira dalle parti del Popolo della Libertà sembrerebbe meno salubre di quella che si respira nei pressi di Fukushima.Il partito,dopo aver preso randelllate su tutto il territorio nazionale alle ultime elezioni provinciali,sembra in fase di implosione.I dieci punti percentuali persi in tre anni dal PDL suonano molto più rumorosi di un semplice campanello d’allarme,un po’ perché la gente sembra essersi risvegliata dalla catalessi del pensiero unico a reti unificate,e un po’ perché anche all’interno del partito, squali e squaletti cercano di arraffarsi gli ultimi brandelli di un potere in fase di avanzata decomposizione.E’ la stessa leadership di Berlusconi ora ad essere messa in discussione: a furia di far figure di merda a destra e a manca e di perdere consensi nelle proprie roccaforti ( vedi Milano e Arcore ), il premier comicia ad aver difficoltà nel perpetrare la gestione padronale della sua creatura politica.Non è bastato il gesto nobile di zerbino Bondi,che subito dopo la randellata elettorale si è dimesso,assumendosi,in veste di capro espiatorio,le responsabilità dell’innaspettata debacle.Anzi,Berlusconi avrà pensato che forse era meglio non giocarsi così uno dei pochi fedelissimi rimasti,e ne ha respinto le dimissioni.Per lo stesso motivo ha nominato segretario del PDL il pupillo Alfano,un uomo che al pari di Bondi,se richiesto,sarebbe disposto per Berlusconi anche a pulire i bagni e rassettare il lettone di Putin.Fiore all’occhiello dello pseudoavvocaticchio siciliano,si sa,è una piaggeria cortigiana che rasenta una devozione religiosa prossima all’ascesi mistica.Un uomo ( si fa per dire ) disposto persino a farsi ridere dietro da tutta Italia con i suoi patetici arabeschi da fine giureconsulto partoriti con l’unico scopo di salvare le terga del capo ( decreto omnibus sul nucleare,lodo Alfano,processo breve,lodo Alfano costituzionale,legittimo impedimento,legge bavaglio sulle intercettazioni ).E se le terga flaccide di Silvietto si stringono ormai a ritmo ossessivo,non se la passano meglio i presidenziali zebedei,un giorno saldamente in mano di Aerofagia-Bossi,un altro accarezzati con voluttà dal “Responsabile” di turno.Nella lunga fila degli aspiranti palpeggiatori,si trova in buona posizione l’ex-ministro Scajola,quello a cui qualche bastardo aveva comprato una casa a sua insaputa proprio davanti al Colosseo.Tornato in possesso del reietto appartamento capitolino,il politico ( si fa per dire ) di Imperia,ricomincia a battere cassa e minaccia una consistente diaspora di deputati e senatori se non verrà accontentato con un dicastero ( uno a caso,non importa quale ).Quanto scommettete che a breve ce lo ritroveremo ministro a sua insaputa ?
Blackswan, giovedì 02/06/2011
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