Nella vita mi sarei aspettato di tutto,tranne trovarmi a difendere su questa pagina un personaggio come Maurizio Belpietro.Il direttore del quotidiano Libero, infatti, è indagato per il reato di "offesa all'onore e al prestigio del Capo dello Stato" in relazione alla pubblicazione sul suo giornale di ieri di una vignetta dal titolo "Assedio ai papponi di Stato" dove è raffigurato, tra gli altri, il volto del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Lo comunica con una nota il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati, che precisa che "contestualmente è stata trasmessa al ministro della Giustizia richiesta di autorizzazione a procedere".Nella vignetta in questione è raffigurato il presidente Giorgio Napolitano assieme al presidente della Camera, Gianfranco Fini, al leader del Pd, Pierluigi Bersani, e al ministro Roberto Calderoli attorno a una tavola con delle posate in mano in procinto di mangiare lo Stivale.Una vignetta partigiana all'inverosimile,faziosa e capziosa,e, direi, priva dell' onestà intellettuale che dovrebbe configurare la libera informazione,dal momento che alla tavolata mancano i volti dei veri "papponi " che è da vent'anni che si mangiano il paese a forchettate.E ' evidente che a Belpietro non sarebbe stato concesso di inserire nella vignetta anche il faccione di Berlusconi,pena l'immediato licenziamento e la pubblica fustigazione operata con i bretelloni di "Grassochecola" Ferrara sul piazzale di villa Certosa.Questo perchè Belpietro non è un giornalista ma un lacchè,un scendiletto pagato per fare l'addetto stampa del padrone,un uomo così inutile,meschino e intellettualmente impalpabile,da arrivare al punto di inventarsi un attentato pur di suscitare un briciolo di considerazione da parte dell'opinione pubblica.Tanto vile è l'omino,che appena ricevuto l'avviso di garanzia si è subito prodotto in una grottesca sceneggiata a base di scuse e lacrime di coccodrillo,ricordandosi nel frattempo dell'esistenza del diritto di satira,che guarda caso possiede nobili natali quando si imparenta al proprio giornale ed è invece volgare maldicenza quando è pronunciata da bocche non allineate ai desiderata del premier.Non funziona così.Il diritto di satira e quello di espressione vanno difesi a prescindere,sia che riguardino la destra tanto quanto la sinistra.La vignetta di Belpietro fa schifo e probabilmente configura gli estremi del reato ascrittogli ( anche se è patetico prendersela con il lacchè quando il padrone è da anni che insulta il Colle apertis verbis ).Ma non sta qui il punto.La satira di Belpietro,che la si condivida o meno,ci riguarda da vicino,è una cosa anche nostra,espressione di una libertà che non deve conoscere discriminazioni e dev'essere difesa da parte di tutti, anche da quelli che siedono sull'altra sponda politica.I Belpietro di turno non comprenderanno mai la finezza del ragionamento:sono cani sciolti che non pensano, aggrediscono ferocemente su ordine del padrone e se ne fottono dei diritti,della verità,dell'informazione.Ma per la società civile certi valori devono essere imprescindibili.Non voglio discutere sui compiti e le funzioni della magistratura,chiamata al proprio dovere,nel momento in cui se ne presentino i presupposti di legge,come spesso avviene quando ad esempio si integrano gli estremi della diffamazione.Ma qui siamo in un altro campo:si sta prendendo per il culo il potere.Trovo odioso,quindi,perseguire a qualunque titolo,un'opinione espressa anche da chi la pensa diversamente da me solo per il fatto che non sia politically correct.Belpietro peraltro si sputtana da solo ogni volta che apre bocca,la menzogna sottesa alla vignetta è comprensibile a chiunque sia dotato di un cervello pensante e Napolitano è in grado di difendersi tranquillamente senza bisogno di supporti istituzionali.Per questo,mio malgrado,mi trovo a difendere il direttore di Libero:perchè qualunque sia il principio sotteso alla censura,sia essa ex-ante o ex-post, è un principio ingiusto.
Blackswan, mercoledì 20/07/2011
2 commenti:
Sì, tutto vero e tutto giusto.
Però Belpietro annega nella merda che lui stesso produce, e quindi nessuna pietà.
Anche i Blues Brothers credevano nella libertà di espressione, ma quando hanno visto la parata dei nazisti dell'Illinois li hanno puntati con la macchina e li hanno costretti a lanciarsi nel fiume.
Non è che si possa sempre far passare tutto liscio a chiunque.
E che cazzo!
Concordo su tutto.Però è anche vero che un conto è fare apologia di nazi-fascimo o inneggiare,che so,alla pedofilia,un conto è fare satira contro il potere.La vergogna di Belpietro non sta in quella vignetta,semmai sta nel mortificare la propria deontologia professionale ogni volta che sottace una notizia o ne mistifica ad arte i contenuti.Lui,come tutti i pennivendoli di regime,che qualcuno ha ancora il coraggio di chiamare giornalisti.
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