Sono affetto da una sorta di feticismo per tutto ciò che riguarda la musica.Dischi,cd,libri,riviste,DVD musicali e memorabilia varie ( ho un brandello dell'asciugamano con cui Stuart Adamson si asciugò il volto dal sudore durante un concerto dei Big Country di tannti anni fa ).Tutti conservati con religiosa devozione,secondo un ordine logico incomprensibile al resto del mondo,e maneggiati con una cura che definire maniacale è usare un eufemismo.Conservo anche tutti i biglietti dei concerti che ho visto.Alcuni di questi,li ho incorniciati ed appesi alle pareti:Paul Simon,tour di Graceland,1986;Peter Gabriel,Tour di So,1986,e Tour di Us,1992;Deep Purple,Tour di Perfect Stranger,1985;U2,Tour di Unfoggattable Fire ( quello della nevicata che sfonda il tetto del Pala Sport,per intenderci ),1985, e così via.Uno fra tutti questa mattina ha incrociato il mio sguardo assonnato e mi ha fatto sussultare di ricordi:Prefab Sprout,Tour di Steve Mc Queen,1985.Travolto da una serie di flash-back,mi sono trovato catapultato a quella sera e agli ascolti di un disco per parecchi anni quasi dimenticato.E pensare che il secondo lavoro dei Prefab Sprout girò costantemente sul mio stereo per un lunghissimo periodo.Ricordo quella sera,al Rolling Stones di Milano.Ero in prima o seconda fila,e di questo particolare sono sicurissimo dal momento che mi convinsi che la bionda Wendy Smith continuasse a sorridermi e guardarmi ( cosa che rimarcai per una settimana agli amici,che non lesinarono lazzi e sberleffi alla mia ingenua convinzione).Aprirono il concerto gli Hurrah, modestissima band dal pop facile,di cui non rammento quasi nulla e che,per la cronaca,non credo abbia lasciato tracce di sè nel corso del successivo ventennio( se non un Lp datato 1987 ).Non c'era moltissima gente ( il successo planetario dei Prefab Sprout era ancora in divenire ) e suonarono non più di un'ora e un quarto,un'ora e mezza.E pur non ricordandomi nulla della scaletta,a parte l'apertura lasciata al pretenzioso finto country di "Faron Young",ebbi l'impressione di aver assistito ad un buon concerto.Il 1985 fu un anno di dischi che si rubavano la prima piazza in classifica a colpi di singoli dalle vendite stratosferiche.Chi non ricorda il primo,peraltro bellissimo,lavoro dei Simply Red?O "Hounds of Love " di Kate Bush,con " Running up that hill " e " Cloudbusting " a pompare l'audience di DeeJay Television ?E la deliziosa Suzanne Vega di " Marlene on the wall "? O i milioni di copie vendute di " Brothers in arms " dei Dire Straits ?Emergere da questa competizione fra veri campioni delle charts non era facile.Ed infatti,il bel singolo dei Prefab Sprout," When love breaks down " fece parecchia fatica ad entrare nel cuore della gente.Colpa,forse,del un basso profilo tenuto dalla band ,e di un pop a tratti deliziosamente cerebrale ( negli USA solo una pubblicizzata querelle legale con la royalty di Steve Mc Queen,intendo l’attore, porto i Prefab Sprout alla meritata attenzione di critica e pubblico ).Ascoltavo cose belle toste, all'epoca:il solito metal,il combat rock dei primi U2, tonnellate di punk ed hard-core.Ma i Prefab Sprout e( cito anche loro ) gli Scritti Politti,con il loro pop danzereccio e politicamente impegnato,erano due eccezioni piacevolissime al mio status di rocker incallito.Trovavo "Steve Mc Queen" un disco magico e,rispetto alla tanta musica artefatta del periodo,una plaga di fresca ed inaspettata sincerità.E poco importa se gli arrangiamenti fossero un filo zuccherini:non soffrivo di diabete,questo è certo, e ritenevo che qualche tastiera messa qua e là non fosse poi particolarmente disturbante.Erano le canzoni,soprattutto,ad accarezzarmi l'anima:semplici ma intelligenti,immediate senza essere acerbe,charts oriented forse,ma senza mai essere stupide e banali.Pensavo,e lo penso tutt'ora,che Paddy McAloon,artefice del progetto Prefab Sprout,fosse uno di quei genietti ( in )compresi,del calibro di Roddy Frame e Lloyd Cole:sintesi e melodia,intelligenza ed istinto,anima punk votata al pop per attitudine e sensibilità.Un filotto di canzoni,quelle di Steve Mc Queen,che trasmettevano serenità e, a tratti, picchi di pura gioia,quasi adolescenziale.Canzoni buone per una serata fra amici,quando le abbondanti libagioni e le ore piccole inducevano a discorsi seri e a digressioni filosofiche e la musica stemperava.Canzoni capaci di trovare l'abbrivio per un cuore di ragazza,grazie a palpiti di vero romanticismo,attraverso la leggerezza di note sospese,eteree,soffiate sull'estasi di un intreccio di sguardi come la concupiscenza di un desiderio nascente.Così,stamattina,ho dato una spolverata al plexiglass del biglietto e ho riascoltato il cd.E ho volato a ritroso nel tempo per circa venticinque anni.Un viaggio fatto di pop,zucchero filato,sorrisi della memoria e lacrimucce finali.La musica mantiene giovani,credetemi.Non ti fa mai stare in un solo posto,ma in centomila;mai in un ora precisa,ma ondivago nel tempo.Eterno movimento,eterna fantasia,eterno volo ai confini della nostra esistenza.Fino a là in fondo,dove Wendy Smith ti guarda dall'alto di un palco e ti sorride.
Blackswan, sabato 16/04/2011
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