Ricevo dalla nostra free lance,Cleopatra,e integralmente pubblico:
Il 3 agosto è apparso in barella,nella gabbia degli imputati,l'ex Presidente egiziano Hosni Mubarak.
Succeduto a seguito dell'attentato in cui rimase vittima Sadat nel 1981,Mubarak ha detenuto il potere per ben 30 anni, beneficiando dell'appoggio incondizionato degli Usa e dell'Europa.
Nel febbraio di quest'anno è stato destituito a seguito di una insurrezione popolare.Il luogo simbolo della rivolta è Piazza Tahrir,considerata teatro dell' inizio della cosiddetta "primavera araba"
Il curriculum vitae di questo leader è connotato da una certa propensione alla brutalità.
Mubarak,infatti, deve rispondere ai giudici della soppressione nel sangue di ben circa 800 manifestanti e oltre che del reato di corruzione.
Proprio in Piazza Tahrir si è consumato,nello scorso mese di marzo,l'ennesimo abominio.Esattamente il 9 marzo,17 donne vengono tratte in arresto e costrette a subire un test di verginità.
Questa notizia è trapelata dalla rivelazione di un generale egiziano che,in condizione di anonimato,ne ha rivelato i particolari.
La ragione ? Per il solo motivo di trovarsi insieme a manifestanti di sesso maschile,queste donne sono state ritenute " meritevoli " di essere sottoposte al test,pena l'incriminazione per il reato di prostituzione.
Peccato che uno screening eseguito coercitivamente equivalga ad una forma di tortura.
Secondo fonti di Amnesty International,le vittime sono state a tal scopo sottoposte a violenze di ogni tipo : chi non avesse superato " l'esame" sarebbe stata passibile di incriminazione.
Delle 17 donne,alcune sono state condannate alla carcerazione di un anno con la sospensione della pena.
L'Egitto è tristemente noto per la violazione dei diritti umani,specie nei confronti delle donne.
La percentuale diffusa dall'Unicef è agghiacciante : il 97% delle donne in età compresa tra 15 e 50 anni ha subìto pratiche quali la circoncisione,l'escissione e l'infibulazione.
Ci si confronta con una consuetudine consolidata e risalente fin dall'epoca faraonica :si narra ,infatti,che le parti mutilate venissero avvolte in un fazzoletto di stoffa bianca e sotterrate sulle rive del fiume Nilo,simbolo di fertilità.
E oggi come si affronta questa drammatica realtà ? Con il silenzio,purtroppo.La mutilazione genitale in Egitto è un tabù sottaciuto,perfino,dalle madri delle ragazze che,in nome della " purezza ",si rendono complici di tanta empietà.
La mutilazione, in alcuni casi ,viene praticata dalla "mammana" ( madrina )con metodi a dir poco crudeli ;e solo raramente viene medicalizzata per scongiurare e ridurre l'elevato rischio di infezioni.
Questo è il ritratto di un paese che cerca di trovare una nuova identità.
Non vi è dubbio che il percorso sarà lungo e accidentato :la caduta di un regime non sempre coincide con la fine di talune tradizioni.
Confidiamo,dunque,in un risveglio delle coscienze: per favorire la nascita della democrazia l'unica strada percorribile è l'informazione.
Non dimentichiamo che silenzio, paura e ignoranza sono i complici dei regimi più sanguinari.
Cleopatra.
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