Una premessa è d'obbligo:questo non è un disco seminale o innovativo.Anzi," Get Born " è forse uno dei dischi più derivativi e citazionisti della recente storia musicale .Nelle tredici tracce di questo lavoro,non vi è un accordo che non sia già stata sentito,nè una canzone che non produca il brivido mnemonico del deja-vù."Get Born " racconta trent'anni di rock,come se fosse una visita guidata al Louvre dell'arte rockettara.Who,Rolling Stones,AC/DC,Free,Kinks,Stooges,Small Faces,Pink Floyd,Oasis,Beatles ( la copertina non ricorda forse quella di Revolver ? ),sono citati proprio tutti,in uno spiazzante rincorrersi di voli pindarici che sta all'ascoltatore ricostruire.Ma per quanto rock derivato, l'affresco della band australiana non è opera di maniera,perchè trabocca di vitalità e freschezza, è brillante dalla prima all'ultima canzone,suggerisce ed affascina nell'altalenante incedere fra riff pazzeschi e ballate struggenti che blindano il cuore.Un cd che parte indebitato fino ai capelli,ma che dopo tre ascolti i suoi debiti li ha pagati tutti,interessi compresi.L'inizio di "Last Change " è fulminante,richiama le acrobazie chitarristiche di Pete Towshend,come se Quadrophenia fosse stato scritto l'altro ieri e non nel 1973.Quante volte avrete ascoltato nella vostra vita un attacco di basso ( e tamburello a sostegno )simile a quello di " Are you gonna be my girl " ? Un centinaio,almeno.Eppure,non c'è proprio nulla che infastidisca : il riff di chitarra potrebbe uscire tranquillamente dalla sei corde di Keith Richards e la voce di Nic Cester è talmente blues e graffiante da chiamare in ballo il buon Paul Rodgers ( Free ) dei tempi di "Tons of sobs"."Cold Hard Bitch ",coi suoi riffoni pesanti, è un inchino alla maestria dei connazionali AC/DC,mentre "Radio Song "fa pensare più di una volta a "Wish you were here " dei Pink Floyd."E c'è pure l'omaggio ai più recenti Oasis ,con una ballata dal titolo " Look what you've done ", che compete per pulizia di scrittura e linea melodica a "Wonderwall " dei fratelli Gallagher.Certo,i più critici dei nostalgici potrebbero obiettare che a questo zibaldone di citazioni siano preferibili gli originali citati e che l'operazione possa nascondere carenza di idee proprie.Può essere ( e visti i seguiti di questo esordio è più che plausibile ).Personalmente,ritengo che "Get Born "sia piuttosto un sentito,e riuscitissimo, omaggio ai tempi che furono,a quella musica legata ad epoche indimenticabili, della quale più o meno tutti i rocker della mia età si sono nutriti.Il disco dei Jet non potrà mai competere con "Let it bleed " degli Stones o "Live at Leeds " degli Who, che restano pietre miliari impareggiabili.E ci mancherebbe altro.Però,in fin dei conti questo cd rappresenta l'occasione buona per smettere di lamentarsi che di dischi come quelli oggi non se ne fanno più.Un pò come trovare una trattoria casalinga che sforna teglie di lasagne secondo la ricetta di un tempo:non hanno lo stesso sapore di quelle che faceva nonna,però quanto sono buone...
Blackswan, lunedì 05/09/2011
2 commenti:
A me era piaciuto e ancora oggi ogni tanto lo ritrovo.
io l'ho ascoltato anche oggi mentre correvo.A palla,of course :)
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