venerdì 18 novembre 2011

MARK KOZELEK - WHAT'S NEXT TO THE MOON


La premessa è d'obbligo: questo seducente disco di Mark Kozelek ( ex-leader dei Red House Painters ) non è di quelli che cambiano il corso della storia, dato che è composto esclusivamente di cover di canzoni di un unico gruppo, gli Ac/Dc ( periodo Bon Scott ). Eppure, nonostante non ci sia una composizione originale ,il lavoro di Kozelek è imperdibile. "What's Next To The Moon" è, infatti, il più completo manuale di istruzioni per tutti coloro che vogliano cimentarsi nella nobile arte di riproporre brani altrui. Ci insegna, infatti, che non basta cambiare arrangiamento, non è sufficiente dilatare o accorciare il brano, non importa se si abbassa o si alza la composizione di un tono. Ciò che è fondamentale è approciarsi alla canzone dandovi non solo una nuova veste formale, ma soprattutto una nuova anima. Kozelek non si limita a stravolgere le canzoni degli Ac/Dc ( quasi tutte assolutamente irriconoscibili ), trasfigurandole in ballate cantautorali per voce e chitarra acustica.La sensazione è semmai che siano proprio altre canzoni, che l'hard rock sguaiato, caciarone e monolitico del combo australiano si sia sciolto in un inusitato languore romantico. I brani di Young & Co. si sgonfiano del loro potenziale energetico, si spogliano della loro originaria dimensione da stadio per raccogliersi in un'intimità da camera, dolente, straziante, malinconicissima. Difficile pensare che la band australiana potesse presagire un tale destino per canzoni la cui natura si nutre di riff e che invece in questo album suonano esattamente come suonerebbe un madrigale. Che importa? Ascoltate "What's Next To The Moon "e mi darete ragione. Si inizia ad approciarsi al disco con curiosità che, ascolto dopo ascolto, diviene emozione, vera, pulsante, totalizzante. Avreste mai potuto pensare di commuovervi alle lacrime sulle note " If You Want Blood ( You' ve Got It )"? Disponetevi a farlo. Scommettereste mai sul fatto che "Riff Raffsia in grado di scavare nel vostro dolore fino a trovarne il nocciolo? In questa versione è una certezza. Dove è finito il boogie di " Bad Boy Boogie " ? Solo Dio lo sa. E Mark Kozelek, naturalmente.Che senza inventare nulla, regala al mondo il perfetto manuale per scoprire e riscoprire le canzoni altrui, per duplicare le emozioni, per portare la musica ad un'esistenza nuova e nuovamente appagante. Il Dio del Rock che dall'alto ci guarda e ci protegge, a volte, per sfiorarci l'anima, intraprende percorsi strani e tortuosi. Abbiate fede nella transustanziazione della musica e preparatevi alla gioia del dono. Sdraiatevi sul divano, concedetevi ogni agio, mescete vino e godetevi la calda luce di una lampada, quando fuori tutto è buio e freddo. Poi, accendete lo stereo e passate questo disco. Non sarà storia, ma vi emozionerete. Quanto basta ad una lacrima per divenire immortale.



Blackswan, venerdì 18/11/2011

5 commenti:

George ha detto...

Interessante, non conoscevo.

face ha detto...

aveva gia fatto altre cover con i red house,ma un disco intero non lo sapevo poi degli ac-dc cribbio!!!

Massi ha detto...

Mmmmmmmmmmmmmmmmmmm,sono incuriosito

Blackswan ha detto...

@ George : prova anche i red House Painters.Non te ne pentirai.

@ Popale : cover degli yes,ricordo.Questo doveva nascere come un Ep, e poi gli ha preso la mano :)

@ massi : e prova a sentirti Riff Raff acustica...è un viaggio :)

Massi ha detto...

@Blackswan:Sarà fatto