Da anni nella zona del delta del Niger si consuma una delle più gravi catastrofi ambientali di sempre. Le multinazionali del petrolio, Shell in testa, a causa di continui sversamenti di sostanze oleose e dello smaltimento abusivo di materiali tossici hanno prodotto un danno irreversibile all’ecosistema del fiume e hanno annientato l’economia di sussistenza di un’intera popolazione, gli Ogoni. Una storia di cui si sa ben poco e quello che sappiamo lo dobbiamo a Ken Saro Wiwa, scrittore, giornalista e poeta. Fin dagli inizi degli anni ’80, Wiwa scrive, denuncia, si fa portavoce delle rivendicazioni di una popolazione violentata nelle proprie tradizioni e costretta alla fame dalla brama di profitto degli occidentali. Ken Saro viene continuamente arrestato, torturato, chiuso in cella per mesi senza un processo, ma non smette di dar voce al dissenso.Nel 1990 fonda il MOSOP (Movement for the Survival of the Ogoni People ) e organizza un’imponente manifestazione di 300.000 persone, con la quale riesce finalmente a portare la questione Niger all’attenzione dell’opinione pubblica. Nel 1994, Wiwa viene arrestato con l’accusa di essere il mandante dell’uccisione di alcuni oppositori al Mosop. Al termine di un processo farsa, lo scrittore viene condannato a morte e il 10 novembre del 1995 viene impiccato insieme ad altri 8 attivisti. Nel 1996, Jenny Green, avvocato del Center of Constitutional Rights di New York intentò una causa alla Shell, per dimostrare il coinvolgimento della multinazionale nell’assassinio del poeta nigeriano ( l’accusa era entrata in possesso di documenti altamente confidenziali da cui si evinceva che il colosso petrolifero fosse il mandante dell’omicidio ).La causa, iniziata solo nel 2009, si concluse con l’immediato patteggiamento della Shell, che fu condannata a pagare alla popolazione degli Ogoni a titolo di risarcimento la somma ragguardevole di 15 milioni di dollari.
Tra le tante poesie dello scrittore africano ( autore, tra l'altro, anche del celebre romanzo “ SouzaBoy, il bambino soldato “ ), ce n’è una che tengo sulla mia scrivania, come fosse la foto di una persona cara. Si intitola “ La vera prigione “ ( potete leggerla integralmente a questo link : http://www.artcurel.it/ARTCUREL/ARTE/LETTERATURA/KenSaroWiwa.htm ). La leggo tutte le volte che la vita mi pone davanti a dei compromessi; la leggo quando ho paura di abbassare il capo d’innanzi ad un potente, piccolo o grande che sia; la leggo quando temo di non essere in grado di condannare in modo fermo un sopruso o quando penso di anteporre il mio interesse personale a ciò che è giusto; la leggo quando, per quieto vivere, mi domando se non sia meglio annacquare un po’ la mia radicalità.La leggo ogni volta che ho un dubbio.E ogni volta, le parole di Wiwa mi indicano la strada:
“…( E’) la rovina morale,
l’inettitudine mentale,
che concede alla dittatura una falsa legittimazione.
La codardia vestita da obbedienza
in agguato nelle nostre anime denigrate.
E’ la paura che inzuppa i calzoni
Che non osiamo lavare.
E’ questo
caro amico, che trasforma il nostro mondo
Libero
In una squallida prigione “
Ispirato dai versi di questa poesia, Il Teatro Degli Orrori, gruppo italiano di noise-rock, ha dedicato al ricordo di Ken Saro Wiwa " A Sangue Freddo " rabbiosa e dolorosissima canzone di denuncia.
Per coloro che, nonostante tutto, tengono la schiena dritta.
21 commenti:
AAAAH che pena...! Non so come descrivere l'angoscia che provo pensando a queste ombre eroiche, che non mollano se pur calpestate, come ombre seguono chi le ha generate e continuano scure minacciose ma inermi, a non mollare! Subiscono nel tempo angherie sopprusi e appena si fa giorno le ombre spariscono e nessuno le ricorda. Sono tante, nei miei sessant'anni di vita ne ho sentite tante di "ombre" eroiche ...tutte dimenticate! Grazie Black, grazie a chi come te, ricorda queste persone che si sono sacrificate per tutti noi.
...e io in nome di quest'anima farei volentieri una settimana senza macchina in bicicletta per fare un mega sciopero alle multinazionali del petrolio.
Buona serata Black.
potente il brano musicale che no consocevo; un paio di anni fa una mia studentessa fece la sua tesina per gli esami sulle corporations citando Ken Saro Wiwa. Purtroppo i suoi libri sono difficilmente reperibili
Grazie mille degli auguri! Buona serata!
Post e canzone di denuncia, necessari perchè non si dimentichi cosa fanno questi maledetti assassini(assassini della gente assassini dell'ambiente) senza scrupoli.."pagherete tutto, pagherete caro..!"
La rabbia ci sta tutta..
Se ne sa poco' Direi che se ne sa proprio nulla! Hanno ragione i "Teatro degli orrori" , menzogne ( e silenzi) che corrodono l'anima!
@ Galadriel : Ken Saro Wiwa è morto per un'idea.Se anche uno solo al mondo lo ricorderà per questo, la sua morte non sarà stata inutile.Oggi, chi ha letto questo post,che è solo un modesto veicolo,lo ha ricordato.il nostro impegno più grande sarà non dimenticarlo.
@ Cirano :E' vero.A parte Souzaboy, edito da Baldini e Castoldi,si trova poco in giro.Ed è un peccato,perchè questo grande uomo,aveva anche il merito di scrivere bene.
@ Peccato veniale : é stato un piacere :)
@ Mr Hyde : la rabbia,credo,sia un dovere in questi casi.La musica,oltre a divertirci,spesso è anche veicolo di cultura e di informazione.La mia gioia è che grazie a Il teatro dell'Orrore ( uno dei pochi gruppi italiani meritevole d'attenzione )questa storia sia arrivata anche alle orecchie dei più giovani.
@ Sandra :Silenzi e menzogne."E' nell'indifferenza che un uomo vero muore davvero".E l'indifferenza ,purtroppo,è la qualità più evidente della società in cui viviamo.
Hai fatto bene a ricordare tutto ciò. Bisognerebbe sempre parlarne e parlarne ancora. Grazie.
@ Arianna : Grazie a te :)
Odio l'indifferenza dei pochi che ignorano la sofferenza dei molti. Non so come facciano a dormire la notte, a vivere il giorno.
Grazie per aver ricordato e raccontato. Grazie per l'intensità di questo post e del pezzo.
Mi piace seguirvi. Mi fate bene, ci si sente meno soli e più forti.
Buona giornata.
post possente, un grazie sincero
Condivido il contenuto (ed anche la forma, il che non guasta...) del post.
Si tratta di mantenere quella che Gramsci definiva "fede rivoluzionaria": da intendersi come un non piegarsi a mode, convenienze ed opportunismi vari, in vista dell'effettivo e radicale cambiamento della società.
Di fronte a chi crede che la rivoluzione sia solo un fatto militare (è anche quello, ma non solo quello) c'è invece bisogno anche di chi si mantiene fedele NEL TEMPO ai suoi ideali e ragiona in modo critico...
Così che quel cambiamento, che certo non potrà essere indolore (i vampiri non mollano perchè glielo chiedi pacificamente...) potrà colpire solo i veri vampiri, affamatori, creatori di superstizione, ignoranza ed ingiustizia.
Ciao e scusa il commento, forse un po' confuso.
grande post e grandi testro degli orrore.
Eccezionale tutto.
Il post, la poesia, il pezzo de Il teatro degli Orrori.
Hai detto una cosa importantissima, amico mio, quando hai parlato di schiena dritta.
In fondo, quando ce ne andiamo, cos'altro resta?
Gran bel post! Ottima canzone degli altrettanto ottimi Teatro degli orrori, ma soprattutto il giusto ricordo di un uomo che ha avuto il coraggio che chiunque dovrebbe avere ma pochi hanno veramente....
Hai detto bene, regola numero uno tenere la schiena dritta....
Ho conosciuto la triste storia del delta del Niger e di Ken grazie al libro No Logo di Naomi Klein, che peraltro consiglio a tutti.
Da allora non mi fermo piu' ad una Shell.
@ Maraptica : temo,amica mia,che ci riescano benissimo :(
@ Minerva Jones : più bel complimento non ci potevi fare.Grazie di cuore :)
@ Economista : grazie a te per leggermi sempre :)
@ Riccardo : Benvenuto,intanto.Il commento va via liscio come l'olio e,nemmeno il caso di dirlo,sottoscrivo ogni tua parola.Grazie :)
@ Popale : uno dei migliori gruppi in circolazione.
@ Ezzelino : sacrosante parole.non resta niente se non il nostro onore e la nostra rettitudine.
@ Lozirion : ci si prova,amico mio,ci si prova...
@ Offhegoes : Grande libro.Per me shell significa solo conchiglia in inglese.Punto.
Quando penso a queste (poche) persone che dedicano la loro vita (e morte) ad un ideale e ad un cambiamento concreto a me viene un po' l'angoscia. Perché ci vuole una forza d'animo e una determinazione grandissimi per (continuare ad) andare contro il potere (anche e soprattutto del denaro), contro la paura che hanno gli altri "comuni mortali", una paura che si diffonde più velocemente degli ideali, e che ostacola quei pochi Coraggiosi più del potere stesso.
Eppure persone come Ken Saro Wiwa ce la fanno, poche e sole, vanno avanti con coerenza e ben sapendo che la morte li segue passo passo, ma finché son vivi agiscono.
Per me è angosciante sapere di queste persone perché di fronte a loro io mi sento piccola e anche un bel po' una merda, perché penso che non avrei mai la forza e il coraggio di tentare di cambiare il mondo quando serve. La mia ammirazione non basta.
Elle :Noi, per fortuna,non viviamo quelle situazioni al limite,nelle quali devi scegliere se essere pecora o uomo, anche a costo della vita.Ma possiamo egulamente,nel nostro piccolo,fare molto perchè il mondo cambi.
La dignità di cui ognuno a questo mondo dovrebbe averne il diritto spesso negato...non ha prezzo, il ricordo di Ken Saro rimane vivo.
Quindici milioni di dollari per la dignità di un popolo sono un prezzo irrisorio.
Quindici milioni di dollari per la vita di un uomo sono un'offesa alla sua dignità.
Mist
Posta un commento