BETH HART & JOE BONAMASSA - DON'T EXPLAIN

Lui, Joe Bonamassa, non ha bisogno di grandi presentazioni: bluesman di razza, sessionista tra i più acclamati, leader silenzioso dei Black Country Communion è probabilmente il miglior chitarrista rock-blues attualmente in circolazione. Beth Hart, invece, per la gran parte del pubblico italiano è un'egregia sconosciuta. Ed è un peccato, perchè questa quarantenne losangelina ha all'attivo un pugno di convincenti album rock ( " Immortal " del 1996 è un gioiellino da non lasciarsi scappare ) ed è dotata di una voce potente, graffiante e immediatamente riconoscibile grazie a un gorgheggio naturale che contraddistingue l'intonazione delle note alte. I due avevano già collaborato per una canzone dell'ultimo album di Bonamassa ( " Dust Bowl " uscito a marzo di quest'anno) ed è proprio da quell'episodio che nasce l'idea di un disco in condominio. Un disco, giova precisare, non di canzoni originali, ma di cover pescate fra classici del blues e del soul.Undici brani che alternano momenti ruvidi ( il bluesaccio inziale di "Sinner's Player ", l'hard rock di grana grossa di " For My Friends " ) a soffuse atmosfere jazzate ( la deliziosa  "Your Heart Is As Black As Night " ), notturni malinconici di sensuale trasporto ( la superba title track in cui Beth si misura, senza sfigurare, con la grande Billie Holiday ) a frenesie soul che hanno fatto scuola ( la travolgente "Something's Got a Hold On Me " di Etta James ). Eppure, nonostante le indubbie capacità tecniche dei due musicisti ( a mio avviso, Beth Hart svetta di una buona spanna ), il disco, seppur piacevole, non convince completamente.Colpa forse di una scaletta troppo eterogenea per apparire credibile fino in fondo, di qualche passo falso, come l'inutile cover di " Chocolate Jesus " di Tom Waits, e di arrangiamenti talvolta un pò ingombranti e leccati, nei quale finisce inevitabilmente per invischiarsi la chitarra del buon Joe. In definitiva, un lavoro che si ascolta con interesse e, a tratti, anche con partecipazione, ma che finisce per penalizzare un pò le qualità artistiche dei due musicisti, ai quali avrebbe giovato maggiormente un approcio meno raffinato e più marcatamente rock.

 

VOTO : 6,5

 

 

Blackswan, martedì 06/12/2011