Il re dei tamarri ( tuba, riccioli e Ray Ban scuri non sono accessori ma tratti morfologicamente inscindibili dal personaggio ) torna a casa sua ( Stoke on Trent è la cittadina inglese che gli ha dato i natali ) e celebra l’avvenimento con un cd e un dvd che immortalano il concerto tenutosi lo scorso 24 luglio. La line-up è di tutto rispetto:oltre a Slash e alla sua Gibson, ci sono Todd Kerns al basso e Brent Fitz alla batteria ( i due martellano come fabbri alla fiera del paese ), l’ottimo Bobby Schneck alla chitarra e soprattutto Myles Kennedy ( ovvero mr. Alter Bridge ), la migliore voce metal in circolazione, nel ruolo di front-man.Vista l’occasione, e cioè una sorta di ritorno alle origini per celebrare trent’anni di onoratissima carriera ( il primo gruppo fondato da Slash nel 1981 furono i Tidus Sloan ), non poteva mancare una scaletta zeppa di classici tratti dalle più disparate esperienze discografiche del chitarrista inglese: “ By The Sword “, “Watch This “,”Ghost “ dal disco solista del 2010, una scintillante “Slither “ , frutto della militanza con i Velvet Revolver, le tiratissime “Been There Lately” e “Beggars & Hangers On “ degli Slash’s Snakepit e ovviamente il meglio del meglio dei Guns n’ Roses, da “Patience” a “Sweet Child o’ Mine “, da “Paradise City” a “ Civil War “ ( all’appello manca solo “Welcome To The Jungle“ ).Insomma, un’occasione ghiottissima per ripassare uno stile chitarristico inimitabile, con il quale Slash ha scritto pagine memorabili di quel rock trasandato e sporco, a cui i critici affibbiarono l’appellativo di street metal. Il ragazzo, fisico tonicissimo nonostante i 46 anni suonati, sente l’evento e da il meglio di sè: assoli fulmicotonici, gran profusione di scale e svisate, perizia tecnica immensa sia col plettro che con le dita, vere e proprie delizie con il pedale wah-wah, e una rilettura particolare della colonna sonora de “ Il Padrino “ che probabilmente non sarebbe dispiaciuta nemmeno a Nino Rota. Il resto lo fanno canzoni che scorrono veloci come treni in corsa e l’allestimento di quello spettacolo circense, forse un po’ usurato, che il Dio del Rock distribuisce a piene mani a tutti i suoi adepti: muscoli e sudore in gran quantità, linguaggio condito da svariati “ Fucking “, corna e dita medie esposte come vessilli, ripetute ostensioni della mitica Gibson, e pogo di rito nei momenti topici della scaletta.Il tutto per la gioia degli occhi e delle orecchie di chi, come il sottoscritto, ha ingerito nella propria vita dosi quasi letali di Guns n’ Roses.
A questo link potete ascoltare tutto il disco in streaming :
http://www1.rollingstone.com/hearitnow/player/slash.html
VOTO : 8
7 commenti:
Le primissime cose che suonavano erano di Cobain,di Cornell e di questo signore qui,solo un pò dopo è arrivato il signor Page.Se sono un chitarrista lo devo anche a lui
Sono dei mostri! Energia da vendere anche all'Enel..lui è un grande..Ma io amo altri chitarristi ed un altro tipo di chitarrismo, dove tutto non è così esplicito..
(Mi ha fatto ridere l'idea dei due "che martellano come fabbri alla fiera dela paese"!..)
Non sono mai stato uno dei più grandi fan di Slash e dei Guns, certo che bei pezzi ne hanno lasciati, questo live mi sembra interessante.
Grande Slash!
Mi chiedo solo una cosa: ma un suo concerto in teatro???
Ma è ancora tutto intero?!
Grazie per avermi suggerito questa chicca :)
Ho sempre apprezzato Slash, anche dopo i Guns, questo live però mi mancava.
Ma sbaglio o la versione della colonna sonora del "padrino" era inserita anche nei concerti dei Guns? Mi sembra di ricordarla in qualche live, ma il mio videoregistratore non funziona più, non posso controllare...
@ lady left: non ti sbagli,infatti.era un assolo che faceva anche prima.grazie per essere passata :)
pensa te che sono impazzita, per quell'assolo. ero convintissima che fosse in un film, ma ero anche troppo piccola per vedere film indipendentemente dai miei genitori, e quando finalmente ce l'ho fatta mi sono sentita una maga :) beata gioventù ;)
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