“Non si
esce vivi dagli anni ’80 “ cantava Manuel Agnelli qualche anno fa. E chi come
me ha vissuto quegli anni nel momento post adolescenziale della formazione, sa
esattamente cosa intende il cantante degli Afterhours. La mia generazione è
quella cantata da Cobain e dagli altri alfieri del grunge, la generation X, quella
dei belli e dei dannati. Soprattutto dannati, direi. Siamo nati negli anni
sessanta e ci siamo quindi persi il ’68, il power flower, la California e un sacco di
cose fichissime che avevano a che fare con la creatività. Gli anni settanta li
abbiamo vissuti in un paio di TepaSport a domandarci perché i nostri fratelli
maggiori indossassero dei trampoli al posto delle scarpe e dei pantaloni che
terminavano con una vela spiegata al vento.Anni contraddittori e
difficilissimi quelli, non v'è dubbio, ma vitali come mai. E che musica, poi: dal prog al
punk, dal cantautorato all’hard, si suonava di tutto. I fasci erano fasci, non
sedevano in parlamento, ma facevano il loro, cioè sprangavano, e la sinistra
era solo il PCI di Berlinguer e Ingrao ( salvo qualche stronzo che andava in
giro a gambizzare la gente ).
Ma noi e la
nostra cazzo di generazione, ci siamo persi tutto, ma proprio tutto, e abbiamo iniziato ad avere consapevolezza negli
anni ’80. Che è stato un po’ come farsi un bagno di merda senza maschera e
boccaglio. Certo, in quel decennio non tutto era pessimo, come si crede: abbiamo
vinto il mondiale più bello della storia del calcio, ci siamo beccati il post
punk e la new wave e gruppi fantastici come i Gun Club, i Pere Ubu, i Gang Of
Four, per citarne alcuni, e abbiamo avuto l’unico Presidente della Repubblica
( Sandro Pertini ) che ci abbia fatto sentire orgogliosi di essere italiani. Ma erano per lo più tempi
annacquati e inutili, dominati ( come oggi ) da personaggi di bassissimo profilo etico e da un disperato
bisogno di edonismo.Leggetevi American Psycho di Bret Easton Ellis e capirete :
solo forma e niente sostanza, l’apparire come cardine di una filosofia di vita impostata su pettinature cotonate, giacche
con spalline abnormi e cocktail di scampi all’avocado. In Italia, dove si
viveva all’ombra del grande, si fa per dire, sogno reaganiano, la vacuità del
contesto sociale si concretizzava nella figura del Paninaro, nuovo barbaro dalla
faccia perennemente abbronzata, che passava le proprie giornate assiso sul
sellino di una moto Zundapp, manco fosse lo scranno papale da benedizione urbi
et orbi.
La sterminata popolazione dei paninari era contraddistinta da alcune
peculiarità, il cui pensiero mi procura ancora oggi rigurgiti post prandiali. Da
un punto di vista squisitamente estetico, che poi era anche l’unica cosa che
contava, il paninaro indossava capi di abbigliamento per un valore complessivo
di almeno un milione di lire del vecchio conio, tanto che se ne rapivi uno e
chiedevi il riscatto, ci facevi una fortuna. Timberland ai piedi, pantaloni Americanino
rigorosamente blu con orlo alto che gridava “Hey amico lo sai che ho l’acqua in
casa ?”, calze Burlington a rombi ( l’unica marca di calze per comprare le
quali dovevi accendere un mutuo in banca ), camicette e borsette Naj Oleari (
quelle con gli orsetti, le coccinelle, le macchinine e disegnini assortiti de
sta ceppa ) cinturone Charro ( cinturone, non cintura ) con la fibbia delle
dimensioni di un freesbe, felpa Best Company, e il fottutissimo piumino Moncler.
Il paninaro ortodosso esibiva un’abbronzatura giallognola anche il giorno dei
morti, sfoggiava capigliature cotonate e vaporose e si nutriva ovviamente di
hamburger, acquistati presso i negozi della famosa catena Burghy ( Mac Donald
arriverà molto più tardi ). La popolazione paninara era alloglotta, in quanto si
esprimeva solo estemporaneamente in italiano, preferendo alla lingua di Dante
un dialetto gergale molto colorito.
Alcuni esempi :la ragazza veniva definita Sfitinzia,
il paninaro era il Gallo e il super paninaro era il Gallo di Dio; i genitori
erano appellati Sapiens, i comunisti erano i China, gli sfigati semplicemente
Scarafaggi ( per la cronaca, io ero uno scarafaggio cinese ).Quando un paninaro
esternava apprezzamento, utilizzava la locuzione “ Troppo Giusto !”, quando si approcciava
a una sfitinzia esibiva due fantastici neologismi, Tacchinare o Cuccare, e quando
deciva di farsi un giro in moto si superava con un inarrivabile “ Andiamo a
ruotare “. Capisaldi culturali di questa scuola del pensiero debole erano il
Drive In , programma di intrattenimento prodotto da Mediaset ( ma va ???? ) e
caratterizzato da un livello di imbecillità che nei decenni a venire raggiunse
il suo massimo splendore, Top Gun, film con Tom Cruise, giovane e bellissmo
aviatore, nel quale il paninaro finiva per immedimarsi, e il cosidetto Synth
Pop, cha aveva come paladini gente di spessore del calibro di Duran Duran,
Spandau Ballet e Wham ! ( e qui un bestemmione ci starebbe benissimo ).
Segue....
( La seconda puntata verrà pubblicata nei prossimi giorni, magari domani )
18 commenti:
Mitico Burghy!
Mi ricordo quando andavo al Cinema con mia zia allora quasi trentenne e poi ce ne andavamo in quello in piazza Duomo, quando ancora c'erano i cartelloni pubblicitari luminosi sul palazzo.
Amarcord totale!
Io sono nato nei primi settanta, quindi mi ricordo bene quel decennio schifoso, il più brutto del '900 dal punto di vista etico ed estetico. Il vomito del punk era preveggente ...
Un bel tuffo nel passato, senza tralasciare niente poi...i personaggi, l'abbigliamento descritto alla perfezione ( c'era anche il jeans Coveri) e la musica potrebbe ancora andare (c'era anche Madonna)...una grande nostalgia, mannaggia tutto sommato era davvero bello!
per capire il periodo basta vedersi sposerò simon le bon. cmq, da nata nei '70, per me gli '80 son stati soprattutto una barca di cartoni animati.
Quanta informazione dettagliata su questo periodo... Leggendo l'articolo, mi sono venute in mente molte cose e ho riso di gusto. Sfortunatamente ho perso le sfumature , perchè proprio il mio interesse era , chissà , rivolto altrove, ma il periodo è inquadrato alla perfezione.Ho una memoria visiva fulminante solo per le cose che mi colpiscono, e questo è un grosso peccato , perchè se ne perdono molte altre. Poi mi spengo come un PC che non voglia connettersi più.Grazie Black , come sempre per avermi fatto comunque ricordare , un periodo( e scusate l'eufemismo) di cacca( Pertini escluso e i mondiali esclusi), ma utile a solleticare l'interesse e la memoria ..Smakkoni!
troopo giusto!!!
In terronia si avvertiva meno...e i burghy non ci sono arrivati, la pizza ha sempre vinto :) I Mc si :(
Pero' dai non mi toccare i spadau ballet :(
anche se io non faccio testo vivevo in una realtà parallela...
Nell'82 aprimmo, mio marito ed io un pub a Lugo di romagna. Ho vissuto qugli anni a stretto contatto con tutte le problematiche dei givani nati nel anni'60, e ti giuro che quelle che elenchi tu sono chicche, vezzi, baggianate! L'eroina fu la moda degli anni '80 che fece strage di giovani belli sani e anche benestanti. Non guardò in faccia a nessuno! Ed ho visto giovani rovinarsi la vita per questa moda subdola, che se non ti facevi non venivi accettato nel gruppo. Non tutti per fortuna, ma ho visto genitori benestanti liberi professionisti, perdere due figli e quasi anche il terzo, l'unico rimasto. Brutto ricordo degli anni '80. Un abbraccio caro Amico.
noi al Sud, ancora la globalizzazione era lontana, ci siamo slavati...meno male.
Da trentenne agli inizi del periodo in questione ho visto - e ricordo - molte cose qui evidenziate, ma mi sembra di rammentare che in una provincia sonnolenta come quella di Imperia arrivassero alquanto annacquate.
Mi piacciono questi post da "tuffo nel passato". Certo che hai una memora che fa paura :)
Negli anni 80 ero adolescente ( sono nata nel '72 ) ma anche io ricordo tutto quanto perfettamente. Fortunatamente sono rimasta fuori dalle omologazioni. Sono sempre andata un po’ per fatti miei. Mai vittima delle mode e fortunatamente neanche delle false ideologie. Ricordo i muri di Milano imbrattati con il simbolo del FdG...che scempio. Di quegli anni ricordo in particolare la musica…e devo proprio ammetterlo, ma io amavo gli Spandau…meno i Duran..:) Il Burghy lo frequentavo, ma più per stare con gli amici che non per altro, e in particolare a fine anno scolastico, quando la mattina, invece di andare a scuola si andava a Piazza Duomo a cazzeggiare :) Dimmi oggi di entrare in un McDonald’s o simili…non lo farei mai, nemmeno sotto tortura :)
Se non ricordo male, esistevano anche dei giornalini che avevano come protagonisti i paninari :D ! Che stronzata !
Ti dirò la verità : a me gli anni ’80 non mancano affatto !
Notte :)
Oddio, Enzo Braschi... Ero un ragazzino, qua il fenomeno è passato più in sordina, ma l'orlo dei pantaloni che gridava “Hey amico lo sai che ho l’acqua in casa ?” me lo ricordo benissimo. Come i jeans americanino, la felpa best company, il cinturone da un quintale el charro e la sua versione più economica el campero...
Nata più o meno alla metà degli anni Sessanta ho vissuto tutto questo strazio...solo che io a 16 anni avevo i capelli un po' rasati e un po' con la cresta, un po' castani e un po' arcobaleno. Ascoltavo Clash e Stranglers ma ero innamorata di Tony Hadley...
@ Mr. JamesFord :Io non ci andavo tanto spesso, ma ricordo di una sera in cui battei tutti i ricord di panini mangiati : ben 13 cheese burgher !
@ Alli : anni terrificanti,effettivamente.Poi, fortunatamente, gli anni 90 migliorarono un poco le nostre vite:)
@ Fullina : un pò di nostalgia la provo anche io, ma solo perchè ero un ragazzino che si accostava al mondo.
@ Ciku : effettivamente, quel film è molto indicativo del periodo.Negli anni '80 c'erano anche un sacco di bei telefilm :)
@ Nella : per me certi ricordi sono indelebili, anche se il periodo, a dire il vero, non era granchè...
@ Face : Oh yes ! :)
@ S. : beata terronia, senza i paninari e con la pizza buona :)Va bene, mi rimangio tutto sugli Spandau, ma solo perchè sei tu :)
@ Galadriel : lo scopo del mio post era solo quello di scherzare su un periodo storico caratterizzato da tante baggianate. La droga,peraltro, è sempre stata un grave problema fra i giovani.Anche negli anni 70,e successivamente in tutti gli altri decenni.Pensa adesso che effetti devastanti hanno alcol e cocaina sulla nostra gioventù.Al confronto quegli anni erano una passeggiata di salute.
@ Cirano : beati voi, caro amico.Dalle mie parti erano veramente anni del cazzo.
@ Adriano : è probabile che il fenomeno fosse particolarmente sentito nelle grandi città come Milano.
@ Mary : gli Spaccau Ballet !! Argh !! Teribile ! Anche a me quegli anni non mancano affatto !
@ Dome : minchia il cinturone del charro.Ci voleva l'argano per indossarlo.E quanto stava male....
@ Irriverent Escapade : siamo quasi coetanei,allora.Ma la cresta, poi, che fine ha fatto ? Non mi dire che te la sei tagliata...:))
Capisco ora che mio padre era un super paninaro. :D
Non imbecille però come quelli descritti senza pietà nel post. Cavolo Tom Cruise in Top Gun è ancora uno dei sex symbol insindacabili!
Io gli anni '80 li ho rispolverati nei '90 perché vestivo di seconda mano per disposizione famigliare, di mio aggiungevo solo il rossetto fucsia, rigorosamente rubato in profumeria dove entravamo in cinuqe per distrarre l'unica commessa. Avevo i capelli col ciuffo in alto laccato e tenevo le trecce tutta la notte per avere il frisè la mattina ;) Verso la fine del decennio sono passata agli anfibi anche per dormire e nell'ora di educazione fisica a scuola.
La musica anni '80 di cui parli invece l'ho scoperta nei 2000, perché proprio negli anni Ottanta ascoltavo Cristina D'Avena :) Nel 2000 però l'abbigliamento per me era anni '70: zampa di elefante e colori sgargianti!
beh io sono del 75 quindi direi che ci sono dentro,adolescente verso la fine ma mi ricordo parecchio... i paninari con tanto di El Charro, Uniform, Najoleari, All Stars etcc... tutto a delle cifre esagerato (naturalmente io avevo tutto taroccato a parte le All star) e poi i punk e i metallari...
che ricordi
Concludendo sei nato in un brutto periodo e non hai potuto appartenere a niente:troppo giovane per viverti i 70 3 troppo vecchio per gli 80. Un bel trauma e infatti non occorre uno psicologo per capire che trasudi odio e rabbia.
Con buone sedute di psicanalisi potrai in parte colmare le mancanze adolescenziali di tale non appartenenza. Buona fortuna.
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