Quando il 14 febbraio del 2010 , all’età di cinquantotto
anni, Doug Fieger muore, di lui ormai non si ricorda quasi più nessuno. Doug da
tempo non frequentava i giri che contano e i mass media si erano completamente
dimenticati di lui. Non era una star di prima grandezza, né un attore famoso o
un romanziere da best sellers, e la notizia della sua morte venne relegata in
un trafiletto della pagina degli
spettacoli di Repubblica. Succede quando da troppo tempo non fai cose
memorabili. Eppure Doug meritava un ricordo migliore, perché lui, una paginetta
di storia, l’aveva comunque scritta. Era un bravo musicista, non eccelso, ma nel
1979 visse una stagione di infuocato rock’n’roll come leader dei The Knack. Li
ricordate i The Knack, vero ? Incisero qualche album , ma il loro successo è
legato indissolubilmente a una sola hit, My Sharona, che nei mesi estivi alla
fine degli anni settanta, arrivò in testa alle classifiche di mezzo mondo, hit
parade italiana inclusa. Il riff della canzone, in verità, l’aveva
composto il chitarrista del gruppo,
Berton Averre, molti anni prima di iniziare la sua militanza nei The Knack.
Quando Doug gli chiese se avesse qualche canzone nel cassetto da inserire nella
scaletta dell’album d’esordio, Get The Knack, Berton si ricordò di quel vecchio
bozzetto e lo fece ascoltare al cantante. Fieger si innamorò immediatamente del
brano e mentre lo ascoltava, a cagione di quei tortuosi percorsi che talvolta
la nostra memoria imbocca per riportare in vita un ricordo, Doug continuò a ripensare a una ragazza, una vecchia fiamma
del liceo, che gli fece letteralmente perdere la testa. Quella ragazza si
chiamava Sharona Alperin, e, per la cronaca, è tuttora vivente ed è una nota
agente immobiliare di Los Angeles. Sharona non si limitò però a essere solo la
musa ispiratrice del testo ( che Fieger compose in quindici minuti ), ma si
prestò anche come modella per la copertina del singolo, nella quale compare in
tutto il suo ruvido splendore, tenendo sotto braccio la custodia di Get The
Knack.
Chiamatelo rock, chiamatelo ( più correttamente ) power pop,
chiamatelo come volete, ciò che conta è che My Sharona resta una canzona
semplicemente perfetta, una di quelle che anche fra cent’anni continueranno a
farci battere il cuore all’impazzata. Inizio di sola batteria, drumming in 4/4
selvaggio e pesissimo, basso a sostegno dopo sei secondi, chitarra ritmica e
solista che entrano quasi all’unisono, la voce singhiozzante di Fieger che
scimmiotta lo swing del grande Elvis, crescendo e ritornello con tanto di
coretti. E mentre la ritmica incalza, la chitarra di Averre scalpita, tende i
garretti, fa vibrare le corde con doppie pennate ( sentitelo in cuffia ), fino
a quando non parte, dopo un rapido ponte, in un assolo velocissimo, quasi
ansiogeno, eppure privo di sbavature, in un climax surriscaldato ma sempre
sotto controllo. Ricordo che da ragazzino ero letteralmente impazzito per la
canzone dei Knack. Mi alzavo la domenica prestissimo, e mi sintonizzavo su una
delle prime tv private che trasmettevano video musicali. Il video di My
Sharona, ovviamente, non era un granchè ( eravamo davvero in una fase germinale
per quanto riguarda la musica in video ), eppure mi teneva incollato allo
schermo,con la bocca aperta e l’
orecchio tesissimo.
Sull’onda dell’entusiasmo suscitato dal singolo, comprai
anche l’album, che a parte quella canzone, conteneva poche altre cose di
valore. Non erano dei geni i The Knack, e in seguito cercarono di ripetersi, ma
senza alcuna fortuna : un’altra My Sharona non sarebbe più arrivata. Quando
Fieger morì, fui uno dei pochi a ricordarmi della sua faccia da schiaffi e del
suo sorriso sghembo. Uscii nella fredda mattinata invernale con Get The Knack a
palla nell’ipod, guardai in alto, verso il cielo grigio e denso di nuvole, e
una lacrima solitaria mi inumidì gli occhi mentre promisi a Doug che prima o poi avrei
scritto di lui. Ho impiegato più di due anni e mezzo a mantenere la promessa, e
solo oggi gli restituisco ciò che mi donò con la sua My Sharona. Grazie di
cuore, Doug.
Blackswan, venerdì 17 / 07 / 2012
13 commenti:
Io questo Doug non l'avevo mai sentito nominare, mentre the Knack me li dovevo ricordare per forza, per trovarli nell'elenco di canzoni di qualsiasi karaokista che si rispetti (sotto la T o sotto la K a sorpresa), perché questa era una delle canzoni che io dovevo assolutamente cantare al karaoke - ed ero pronta ad attaccar briga se scoprivo che non era nell'elenco - invece non litigavo per chi dovesse cantarla perché la conoscevo solo io e questo rischio non l'ho mai corso ;)
:DDD Se te lo dico non ci credi !!Stamattina, per riprendermi dal coma di una nottata in bianco, mentre ero sotto la doccia, mi sono sparata a tutto volume my Sharona :D ..da non crederci :)
Inutile dirti che questo è un pezzo che riascolto a spot, quando mi sento spompa e ho bisogno di carburare..si, perchè questo pezzo ha il pregio di fare effetto immediatamente !
Buona serata Nick ! Bacio !
te credo che era la sua musa ...con due tette cosi' ci credo!complimenti alla signora e hai knack
fantastico!
Eh..commevente ricordo! grande post!
Coincidenza: proprio oggi ascoltavo una cover italiana di My Sharona fatta dai Mamma Non Piangere (album: Sempre avanti a testa bassa, 1980), un gruppo prog milanese non da sottovalutare ....
Dough può essere più che soddisfatto , anche dopo due anni, del tuo post... Sono sicura ti ha già ampiamente ringraziato... My Sharona ... e chi non l'ha ballata?
Dovevo immaginarmelo che dietro quella bella canzone - che tuttora ben ricordo - c'era una trama intrigante come questa che hai narrato!
Impeccabile il tuo ricordo, di "My Sharona" spesso coverizzata (anche da un gruppo underground intervistato sul mio blog, del quale ora mi sfugge il nome).
Grandissimo post, come sempre :)
Dei tanti vinili comprati sull'onda dell'entusiasmo della canzone traino, credo che questo sia l'unico "sopravvissuto", nel senso che degli altri e' sepolta anche la canzone che me li aveva fatti comprare. My Sharona resta e restera'.
The Knack per me erano ( e sono un unicum) ma ho trovato davvero emozionante il tuo ricordo in solitario di Doug.
Il grande vecchio Doug!
E' proprio vero, una sola canzone che però vale un ricordo da parte di tutti, al di là dei generi.
La sequenza batteria-basso-chitarra era veramente omicida, da film di tarantino o dei fratelli Coen ma con anni di anticipo.
Grandissimo pezzo.
A me piaceva anche perchè sulla Rai lo usavano come sigla di un ciclo di vecchi film horror degli anni 50-60, con attori come Vincent Price, Cristopher Lee, Bela Lugosi e Lon Chaney Jr.
E prima dei film, My Sharona a manetta con mia madre che sbraitava di abbassare qel cazzo di televisore e mio padre che le diceva "parla bene!".
Ma sì Doug, anche se magari non sei stato proprio una star, il tuo diritto a suonare un po' con i grandi morti del rock te lo sei guadagnato.
Grande, grandissimo pezzo! Di quelli che ti fanno sempre battere il tempo, un evergreen mostruoso.... ^_^
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