TIFT MERRIT -
TRAVELING ALONE
GENERE :
Americana
Tift Merrit è un
nome importante della nuova scena country rock statunitense ( il
suo album Tambourine (2004) ha anche ricevuto una nomination come miglior disco
country ai Grammy Awards ), tanto che, un quotidiano autorevole come il
Wall Street Journal, l'ha paragonata ad artisti del calibro di Joni Mitchell e
James Taylor. Non male per una che è sulle scene solo da un decennio e ha
all'attivo quattro album in studio ( cercatevi il bellissimo
See You On The Moon ) e due dischi
dal vivo. Traveling Alone è un classico cd di americana venato di soul, dall'impianto assai solido e suonato con
consumata perizia, le cui belle canzoni,
come dice la stessa Merrit " parlano della strada vissuta da dentro, di luoghi difficili da vedere
e dai quali di solito non si mandano cartoline". Registrato a Brooklyn con laiuto di Tucker Martine (The
Decemberists, My Morning Jacket, Spoon), il disco vede la partecipazione di
importanti ospiti quali Andrew Bird ( con il quale Tift duetta in Drifted Apart ), Marc Ribot, John Covertino (Calexico)
e Eric Heywood (The Jayhawks, Son Volt ).
VOTO :
6,5
DAVID HIDALGO/ MATO NANJI/ LUTHER DICKINSON - THREE SKULLS AND THE TRUTH
GENERE : Rock Blues
David Hidalgo, Mato Nanji e Luther Dickinson : tre nomi che, per coloro che non sono appassionati della scena rock-blues, dicono poco o niente. Eppure questi tre chitarristi hanno un curriculum di tutto rispetto, dal momento che David Hidalgo milita nei mitici Los Lobos, Mato Nanji è da un decennio in testa alla top ten blues di Billborad coi suoi Indigenous e Luther Dickinson divide coi fratelli Robinson la leadership dei Black Crowes. I tre si sono incontrati all' Experience Hendrix Tour, serie di concerti tributo al mito del grande Jimi, si sono reciprocamente stimati e ne è nata l'idea di inziare una collaborazione che, con l'aggiunta del batterista Jeff Martin e del bassista Steve Evans, ha portato alla realizzazione di questo ottimo Three Skulls and The Truth. Le canzoni, tutte originali in quanto scritte appositamente per l'album, pagano debito all'amore per Hendrix e a certo rock blues anni ' 70, che è facile ricollegare ai dischi dei primi ZZ Top. Se cercate raffinatezze compositive, girate al largo. Ma se amate il genere, questo è il disco che fa per voi : un miscuglio solido, energico e sudato di blues, hard rock, roots e psichedelia. Grezzo e scontato nell'architettura dei brani, suonato con focoso trasporto, Three Skulls And The Truth è un decalogo del blues boogie : riffoni potenti e assolazzi in produzione seriale. Niente di nuovo, tutto godibilissimo.
VOTO : 7
CONVERGE - ALL WE LOVE WE LEAVE BEHIND
GENERE : Mathcore / Metalcore
In circolazione da ventidue anni, i Converge, americani di Salem ( Massachusets ), sono una delle band di riferimento della scena hardcore, almeno da quando, nel 2001, partorirono quel capolavoro inarrivabile ( e considerato da molta critica specializzata come il miglior disco metal del decennio ) dal titolo seducente di Jane Doe. Poi, di significativo, poco o niente. Altri tre dischi, You Fail Me ( 2004 ), No Heroes ( 2006 ) e Axe To Fall ( 2008 ), che non hanno aggiunto nulla di nuovo al repertorio della band e che anzi suonavano come sbiadite fotocopie del fulminante Jane Doe. All We Love We Leave Behind, disco autoprodotto e mixato dallo stesso chitarrista Kurt Ballou, sposta di poco i termini della questione : nessuna concessione melodica, cantato screaming ultraviolento ( come sempre notevoli i testi del cantante e artista Jacob Bannon ), intransigenza totale e apocalissi sonica che non fa prigionieri. Dopo qualche ascolto, però, l'impressione è che ormai la musica dei Converge sia l'esercizio di stile di una band ancora tonica, soprattutto da un punto di vista tecnico, ma un pò alla corda in quanto a creatività e passione. Un'afasia che dura ormai da undici anni e che per l'ennesima volta lascia l'amaro in bocca a chi, come me, ai ragazzi ha sempre voluto bene. Sufficienza di stima.
VOTO : 6
Blackswan, lunedì 19/11/2012
DAVID HIDALGO/ MATO NANJI/ LUTHER DICKINSON - THREE SKULLS AND THE TRUTH
GENERE : Rock Blues
David Hidalgo, Mato Nanji e Luther Dickinson : tre nomi che, per coloro che non sono appassionati della scena rock-blues, dicono poco o niente. Eppure questi tre chitarristi hanno un curriculum di tutto rispetto, dal momento che David Hidalgo milita nei mitici Los Lobos, Mato Nanji è da un decennio in testa alla top ten blues di Billborad coi suoi Indigenous e Luther Dickinson divide coi fratelli Robinson la leadership dei Black Crowes. I tre si sono incontrati all' Experience Hendrix Tour, serie di concerti tributo al mito del grande Jimi, si sono reciprocamente stimati e ne è nata l'idea di inziare una collaborazione che, con l'aggiunta del batterista Jeff Martin e del bassista Steve Evans, ha portato alla realizzazione di questo ottimo Three Skulls and The Truth. Le canzoni, tutte originali in quanto scritte appositamente per l'album, pagano debito all'amore per Hendrix e a certo rock blues anni ' 70, che è facile ricollegare ai dischi dei primi ZZ Top. Se cercate raffinatezze compositive, girate al largo. Ma se amate il genere, questo è il disco che fa per voi : un miscuglio solido, energico e sudato di blues, hard rock, roots e psichedelia. Grezzo e scontato nell'architettura dei brani, suonato con focoso trasporto, Three Skulls And The Truth è un decalogo del blues boogie : riffoni potenti e assolazzi in produzione seriale. Niente di nuovo, tutto godibilissimo.
VOTO : 7
CONVERGE - ALL WE LOVE WE LEAVE BEHIND
GENERE : Mathcore / Metalcore
In circolazione da ventidue anni, i Converge, americani di Salem ( Massachusets ), sono una delle band di riferimento della scena hardcore, almeno da quando, nel 2001, partorirono quel capolavoro inarrivabile ( e considerato da molta critica specializzata come il miglior disco metal del decennio ) dal titolo seducente di Jane Doe. Poi, di significativo, poco o niente. Altri tre dischi, You Fail Me ( 2004 ), No Heroes ( 2006 ) e Axe To Fall ( 2008 ), che non hanno aggiunto nulla di nuovo al repertorio della band e che anzi suonavano come sbiadite fotocopie del fulminante Jane Doe. All We Love We Leave Behind, disco autoprodotto e mixato dallo stesso chitarrista Kurt Ballou, sposta di poco i termini della questione : nessuna concessione melodica, cantato screaming ultraviolento ( come sempre notevoli i testi del cantante e artista Jacob Bannon ), intransigenza totale e apocalissi sonica che non fa prigionieri. Dopo qualche ascolto, però, l'impressione è che ormai la musica dei Converge sia l'esercizio di stile di una band ancora tonica, soprattutto da un punto di vista tecnico, ma un pò alla corda in quanto a creatività e passione. Un'afasia che dura ormai da undici anni e che per l'ennesima volta lascia l'amaro in bocca a chi, come me, ai ragazzi ha sempre voluto bene. Sufficienza di stima.
VOTO : 6
Blackswan, lunedì 19/11/2012
9 commenti:
Avevo fatto partire Tift Merritt, a me ignota fino a questo momento, prima di cominciare a leggere il tuo post, e in effetti, mi è venuta subito in mente lei, Joni Mitchell..non è male, si lascia ascoltare volentieri.
I secondi della lista (altri sconosciuti ), pur suonando un genere di musica che non mi appartiene, non mi dispiacciono.
I Converge, che sono gli unici, dei tre, che ho sentito nominare, devo dirti la verità, non sono praticamente riuscita ad ascoltarli..sono davvero troppo per me..non ce la posso fare..poi, oggi ho ascoltato per tutto il giorno musica di tutt'altro genere..ma proprio tutt'altro genere..musica che mi ha accarezzato le orecchie, questi qui, invece, me le hanno prese a calci :D
Lo so..sono troppo delicata :D
Tim Merritt. Che bella scoperta.
L'apocalissi sonica che non fa prigionieri è terapeutica per me e visto che non li ho mai frequentati ( eeeh sempre beata ignoranza) faccio un bel salto a piè pari all'indietro e mi procuro Jane Doe..
Riffoni potenti e assolazzi in produzione seriale: cosa potrei volere di più? Beh, per esempio gli ZZ Top che suonano nel cortile del mio palazzo. Va beh.
Mi consolo pensando che la neve è in arrivo.
Tift Merrit. Eeeh ho proprio capito che, io, l'Americana, la devo prendere a piccole dosi. O l'ascolto nei momenti sbagliati....insomma, con la Merrit ho rischiato l'effetto Fay...
@ Mary : effettivamente, i Converge sono un pò troppo per una donna :)
@ Gioia : mi fa piacere :)
@ Irriverent : facciamo così : niente americana e Converge a palla. se riesci a sopravvivere ai primi tre ascolti, poi è una passeggiata :)
@Black: tre ascolti filati...hai detto poco ;-)
@Black. se i Converge sono un po' troppo per una donna e io li dovrei mandare a palla: a che categoria mi ascrivi ?? AR
@ Black : Ecco..il solito pregiudizio maschile :P
@ Irriverent : Secondo me voleva essere un complimento. Voleva dirti che sei una donna fuori dal comune, e non una "femminuccia piagnucolosa gne gne"..come "gentilmente" ha indirettamente definito me..;)
Grazie m4ry.....ma pretendo una risposta dal tenutario :-)
Direi che quella di Mary sia la ricostruzione più' plausibile ;)
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