Genere : Americana
A volte
capita che un disco ti dia assuefazione e produca sulla tua psiche e sul tuo
corpo lo stesso effetto di una benefica droga. All'inizio, lo ascolti per
curiosità, magari perchè ne hai sentito parlare bene da qualcuno o solo perchè
sei attratto dalla copertina. Se l'esperienza ti piace, la provi nuovamente e
poi ancora e ancora, fino al punto in cui ne sei completamente dipendente, le
canzoni ti sono entrate nel sangue e smettere diventa un problema. Oggi, faccio
outing, e ammetto di essere drogato perso dei The Mastersons:questo Birds Fly
South da giorni continua a suonare senza soluzione di continuità nel
lettore-cd di casa, in quello della macchina, nel mio ipod e nel riproduttore
scassatissimo che ho sulla scrivania in ufficio. E guai a interrompermi durante
il trip, perchè sono in estasi completa e rischio un pericolosissimo down. Non
mi capita spesso di innamorarmi così tanto di una musica fin dal primo
ascolto, ma quando succede l'heavy rotation è di quelle compulsive, da crisi di
astinenza. La verità è che Birds Fly Now è un disco praticamente perfetto, e
anche se non si può parlare di capolavoro ( è un disco di americana, quindi
derivativo ), la freschezza melodica di queste undici composizioni sorprende
tanto da far gridare al miracolo. E' molto probabile che dei The
Mastersons quasi nessuno abbia mai sentito parlare, in primo luogo perchè
questo è il loro disco d'esordio, e poi anche perchè certa musica, dalle
nostre parti, o non arriva mai o la scopriamo con sensibile ritardo, quando
cioè ha già fatto sfracelli dall'altra parte dell'oceano. Eppure, i texani
Eleonore Whitmore ( voce, chitarra e un fottio di altri strumenti, tra cui
violino e mandolino ) e Chris Masterson ( voce, chitarra elettrica e
dodici corde ), sposati tanto artisticamente che nella vita, proprio degli
sconosciuti non sono. Entrambi, infatti, militano nel gruppo che accompagna in
tour un guru del rock americano del calibro di Steve Earle, e mentre la
prima ha suonato anche con Regina Spektor e Diana Ross, l'altro ha
collaborato coi Son Volt e Hank Williams III. Una gavetta non certo
insignificante, dunque, che li ha convinti a unire le forze e a rilasciare
(e produrre) questo primo album in studio sotto l'effige The Mastersons.
Tanti sono gli artisti di peso a cui il duo texano sembra far
riferimento : vengono in mente in primo luogo i Jayhawks, a cui i coniugi
sembrano ispirarsi soprattutto per la squisita fattura dell'interplay vocale,
ma anche Tift Merrit, Robyn Ludwig, Sheryl Crow e quel mitico pigmaglione della
musica country soul che era composto da Gram Parsons e Emmylou Harris.
Nonostante inevitabili deja vù ( che suonano semmai come piacevoli ammiccamenti
), le canzoni che compongono Birds Fly South esprimono una personalità autonoma
e già ben definita, guardano al passato ma hanno
innanzi un radioso futuro, rilucono nei cromatismi abbaglianti
di chitarre graziosamente rootsy o si schermiscono negli accenti crepuscolari
di arrangiamenti d'archi discreti e melanconicamente agro-dolci.
Difficile trovare una canzone più bella delle altre: un filo unisce le
composizioni, come se nessuna di loro potesse prescindere dalla fitta trama
melodica che inanella tutte le note, dalla prima all'ultima, come in una
collana di preziose gemme. Ma se s'imponesse l'obbligo di individuarne il
diadema, il gioiello più scintillante, l'apertura di You Don't Know,
ariosa e deliziosamente pop, è di una perfezione tanto angelica,
che viene istintivo riporla per sempre nello scrigno del nostro
cuore.
VOTO : 8
Blackswan, giovedì 01/11/2012
14 commenti:
Dopo aver capito che gli Stones non sono una cover band (la migliore del primo e secondo millennio, eh) ma una band "derivativa" (che è come dire"non ho il caviale, uso le uova di lompo), oggi scopro che l'Americana (per me, principalmente, una disciplina del ciclismo su
pista) è un genere naturalmente derivativo. Ma quante ne sai, inarrivabile Black? ;-)
Scherzi a parte, mi domando come tu possa doparti con questa musica. Genere a me gradito e molto gradevole se preso in piccole dosi, altamente nocivo quando si esagera...
Beh io intantomi godo i cromatismi abbaglianti e gli accenti crepuscolari: meraviglia della narrazione :-)
Dopo una esposizione così convincente , come si può non conoscere questi signori, che a me risultano totalmente sconosciuti....Certo se mi parli delle loro compartecipazioni, devo per forza averli sentiti, cavolo!!!
Beh , per il si e per il no, buttiamoci un po' in questo mood e vediamo cosa succede!
Ciao adorabile Black...divertiti!
E dici bene: mai sentito. Ma, d'altra parte, io non faccio testo...
"so'-'gnorante-come-'na-capra"!
Ma mi hai convinto e ora ascolto....
Ho letto solo metá Post e mi hai giá convinto! Vado a cercarli subito e poi ti dico.
Der Graf von Mailand
Ovviamente non sapevo della loro esistenza e ovviamente intendo riparare alla mancanza
Solo chi calcato le freeway americane può comprendere fino in fondo certe sonorità.
A me sembrano molto casalinghi. Cosa vorrà mai dire? Che li vedo bene a suonare una sera attorno al fuoco, tra amici, dopo una cena. Ad esempio una cena coi vecchi compagni di scuola(non penso ai miei perché spero di non doverli rivedere). Una cosa fra noi, senza pubblico.
@Irriverent non proprio così inarrivabile...il fatto é che passo le mie giornate ad ascoltare musica
@ NELLA buttati nel mood, non te ne pentirai
@ Sandra sono migliaia le cose che non conosco io.direi che facciamo pari e patta . Più o meno :)
@Der Graf:spero non ti deluda. Ciao :)
@ Massi: bastano un paio di ascolti e ti convincerai.
@Euterpe: e noi le freeway le abbiamo calcate tutte :)
@Elle: mi inviti?
passo per portare un abbraccio...
Che bello!
@ Economista : un abbraccioa te :)
@ Lucien : Molto bello davvero :)
Black, saresti decisamente di troppo, e poi tu l'album lo conosci già ;)
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