AC/DC – IF YOU WANT
BLOOD – MARK KOZELEK
All’inizio degli anni ’90, il mondo del rock è
concentrato sul suono di Seattle e il grunge imperversa in tutto il mondo,
grazie a gruppi leggendari come Nirvana, Pearl Jam e Alice In Chains. C’è però
anche un’altra realtà musicale che sta prendendo forma e va sotto la
definizione assai evocativa di slowcore o sadcore. Alfieri di questo nuovo suono,
sono gli American Music Club e, soprattutto, i Red House Painters, capitanati
da un giovane dal passato turbolento, chiamato Mark Kozelek ( che in seguito diventerà
un’icona della scena alternativa grazie al nom de plume di Sun Kill Moon ). Il primo disco dei Red House
Painters, Down Colorful Hill, non solo è
un capolavoro assoluto ma rappresenta il vero e proprio manifesto artistico
dello slowcore : musica depressa e
colloquiale, languori folk da camera, elogio della lentezza e del
sonnambulismo.
Non una musica per tutti, difficile da afferrare ( nonostante
alcuni richiami a Nick Drake e Leonard Cohen ) perchè troppo intimista, ma estremamente suggestiva.
Kozelek è un poeta malato di malinconia, il suo rock è una cantilena
affabulante in cui accordi e parole inchiodano l’ascoltatore al fascino di un
dolore che sembra non avere eguali. Quando i Red House Painters, dieci anni più
tardi, sono ormai alla fine del loro percorso artistico ( l’ultimo album datato
2001 si intitola Old Ramon ) e prima di dare vita al progetto Sun Kill Moon,
Kozelek si prende una pausa solitaria e registra What’ Next To The Moon, un
album tributo agli Ac/Dc di Bon Scott, composto da dieci covers di canzoni prese
dai primi dischi del gruppo australiano. Un disco strano e controverso ( la
critica si divise tra detrattori ed entusiasti ), ma di sicuro molto originale, dal momento
che le canzoni degli Ac/ Dc vengono spogliate di qualsivoglia palpito elettrico,
e acquistano una veste intimista a dir poco inaspettata. La più affascinante fra tutte
queste covers è la reinterpretazione di If
You Want Blood, in cui Kozelek trasforma un selvaggio e sudatissimo rock’n’roll in una
preghiera sussurrata al confessionale. In memoria di Bon Scott.
Blackswan, venerdì 02/11/2012
8 commenti:
alla memoria di un vero rock'n'roll heart.
Sicuramente una delle canzoni più riuscite dell'album, anzi direi la migliore.
Nick Drake mi piace :) sì sì, qui c'è solo un richiamo, cioè in questo nuovo genere, voglio dire nuovo per quei tempi.
Fa impressione sentire due versioni così diverse della stessa canzone, e questo Kozelec l'ha resa completamente diversa (per le mie orecchie, chissà se l'avrei riconosciuta senza saperlo).
Bon Scott è uno famoso che dovrei conoscere? No? Bene, infatti non lo conosco.
Altra operazione di straordinario coraggio. Se Elle non conosce Bon Scott, acciripicchia, io non sapevo chi fosse Kozelec (prima della mutazione...). Comunque sia, uno con un fegato cosí (vedi il gesto?) per osare mettere le mani nei sacri martellamenti elettrici degli AC/DC.
Qui poi si va su uno dei terreni che amo visto che If you want blood è il mantra di apertura nella mia personale battaglia contro il tapis roulant.
Quindi "in guerra" continuano a vincere gli AC/DC ma per la quiete dopo la tempesta, ho voglia di andare a cercare questo What:s next to the moon...
Recuperato e ascoltato gli AC DC ri letti da Kozelec....lodevole lavoro, incredibile trasformazione....ma alla lunga rischio "l'effetto-Fay" ;-)
Lo ha già giustamente detto il killer, ma mi sento di ribadirlo per l'ammirazione che provo verso l'autore: chi non conosce Kozelek non si fermi a What's next to the moon (che di fatto è un divertissement curioso e assai personale) ma si butti a corpo morto sui Red House Painters!!! (dimenticando completamente il sempre grande Bon Scott e la sua Gang)
Consiglio prezioso...ma curiosando in cerca di What's next...ho scoperto anche i Red House Painters: devo solo decidere se buttarmici a corpo morto o prenderli a piccole dosi ;-)
@ Bartolo : Bon Scott era pazzo e selvaggio, ma cantava da Dio :)
@ Evil Monkeys : concordo, ovviamente :)
@ Elle : Si, Bon Scott è uno famoso e dovresti conoscerlo : è il primo cantante degli Ac/Dc, poi sostituito ( bene ) da Brian Johnson.:)))
@ Irriverent e Evil Monkey : Le covers degli Ac/Dc sono un'operazione interessante, che si ascolta molto volentieri e che in qualche misura dimostra come è bello giocare con le note quando si ha fantasia. Ma come suggerito dal buon Evil, i red House Painters erano tutta un'altra cosa. Non perderti Down Colorful Hill: è un capolavoro imprescindibile :)
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