Quando sto in mezzo ai
bambini mi sento a mio agio, e non è solo una questione di affinità
intellettuali. I bambini mi piacciono perché vivono sempre sopra le righe, in
accelerata, con quell’urgenza negli occhi di chi pensa che se non sta attento
potrebbe perdersi qualcosa di molto fico. Ai bambini parlo volentieri,
soprattutto perché se gli stai sul cazzo te lo fanno capire subito. Non
conoscono l’ipocrisia e sono diretti : non hanno posizioni da difendere,
carriere da alimentare, conti in banca da implementare, belle gnocche o
fotomodelli su cui far colpo, trame sociali da tessere con smaliziata perizia. Se fai loro una
domanda rispondono sempre, se te la fanno loro, pretendono una risposta. Niente
retorica, niente giri di parole, nessun escamotage lessicale, nemmeno un
piccola digressione fuorviante. Quando servo ai tavoli dell’Orablùbar come
volontario, spesso mi diverto a far due chiacchiere con schiere di giovanissimi
avventori. Perchè stare in mezzo ai bambini, soprattutto dopo una giornata passata a
combattere con il mondo, può essere anche molto tonificante, se solo riesci a far
finta che quel dolore acuto con il quale stai condividendo la tua testa da metà
mattina, non è altro che una risibile impressione. “A che squadra tieni ? Qual
è il tuo giocatore preferito ? Quante bambole hai ? Ce l’hai la casa della
Barbie ? " E soprattutto, la madre di tutte le domande, quella da un milione di
dollari : "Cosa vuoi fare da grande ?" Immagino che chiunque di noi, durante la
propria infanzia, si sia sentito fare questa domanda almeno un centinaio di
volte, e le risposte erano più o meno le seguenti : l’esploratore, il soldato,
l’aviatore, il palombaro, lo scienziato, il pittore, lo scrittore, il cuoco, la
maestra, e chi più ne ha più ne metta. Se soltanto un decimo dei propositi
della nostra generazione si fosse realizzato, questo mondo sarebbe di gran
lunga migliore di quello che in realtà è. Invece, la risposta che alla domanda danno i
bambini di oggi, è esattamente lo specchio di quanto si sia involuta la società, oltre che la prova provata che quello in cui viviamo è un mondo di merda. "Cosa vuoi
fare da grande ? " chiedo a un gruppo di bimbetti seduti al tavolo in attesa
della loro pizza. Gli si accende lo sguardo, sorridono, e trafelati si alzano
in piedi, con il braccio teso, come quando a scuola vuoi rispondere per primo,
perché ti è capitata la botta di culo di conoscere la risposta alla domanda
della maestra : Il calciatore ! La velina ! Il presentatore televisivo ! Il
pilota di formula 1 ! Il tronista ! Il modello di Abercrombie ! il trainer
motivazionale ! ……….Il trainer motivazionale ???? Ma che cazzo è un trainer motivazionale ???
Se
queste sono le apettative di vita dei nostri figli, è indubbio che qualche
dannetto ( scuola e televisione correi ) lo abbiamo fatto anche noi. E’
difficile spiegare altrimenti come sia stato possibile creare una generazione
con aspirazioni di cosi basso profilo. E come se di quella pizza che mi stavo
accingendo a servire al tavolo, tutti avessero voluto mangiare solo la crosta.
E la mozzarella ? Il pomodoro ? Il prosciutto ? I carciofini ? Come abbiamo
potuto far credere ai nostri bambini che la parte migliore della pizza sia il
bordo ? Evidentemente, qualcosa non è andata come speravamo.
Quando io avevo
dieci anni ero convintissimo che avrei fatto
l’archeologo. Mi ricordo che i miei genitori mi avevano regalato Civiltà
Sepolte di Ceram e, dopo averlo letto, mi era preso il trip, mai peraltro
esauritosi davvero, di conoscere usi e costumi dei popoli antichi. Mi piaceva
il profumo della storia, mi eccitava l’idea di poter decifrare il significato
di lingue morte, mi accendevo di passione nel leggere le possibili
ricostruzioni ( e le conseguenti querelle accademiche ) di fatti lontanissimi
da noi e per questo ammantati di un’aura di seducente mistero. Leggevo, scendevo
in giardino armato di pila e badile, e mi mettevo all’opera : scavavo buche
gigantesche, alla ricerca di non si sa bene cosa, ed esploravo, strizza al culo, gli immensi
sotterranei del condominio ( mi perdevo regolarmente, mia madre mi veniva a
cercare e quando mi trovava mi riempiva di mazzate ). Non ero un bambino diverso da
altri della mia età e non ero un genio. Ma ai tempi funzionava così : il punto di
riferimento nella vita della gente era la cultura.Conoscere, creare e trasmettere passioni
erano aspirazioni collettive, condivise anche da coloro che appartenevano a
ceti sociali più disagiati. Lo scopo era permettere al proprio figlio di
studiare perchè diventasse qualcuno, perché sapesse e non si perdesse nei meandri
contorti e spietati che costellano il cammino della vita. La storia recente del
nostro paese ci regala invece storie tristissime di genitori che spronano le
proprie figlie a prostituirsi e i propri figli a umiliarsi pur di raggiungere
l’agognato successo rappresentato dagli status symbol, primi fra tutti il denaro e la
visibilità televisiva. Oggi, è doloroso ammetterlo, leggere un libro, visitare
una mostra d’arte, guardare un film impegnato, sono attività neglette. La gente
ti scruta in tralice, scuote il capo e ti considera uno scemo o, nel migliore
dei casi, un extraterrestre, uno che non ha capito bene come si fa a vivere (
come ? Non sei su Facebook ??? Ma così non conosci nessuno ! ). Insomma, ha vinto la realtà di Canale 5, il buon senso
da autobus, l’idea che la vita sia un eterno reality ( fateci attenzione : la gente posa continuamente ) e che se non fai almeno
una comparsata in televisione non sei nessuno.
Ovviamente, io non sono diventato
l’archeologo che avrei voluto essere. Anzi, al contrario, faccio un lavoro
mediocre, con uno stipendio mediocre, e vivo quotidianamente circondato dall’argent
de poche dell’umanità. Tiro la carretta, insomma. Nell’attesa che succeda
qualcosa, che ne so, un fulmine a ciel sereno o uno tsunami esistenziale, io vivo
così, fluttuando in un limbo di aspirazioni, in attesa di capire cosa farò da
grande. Già, cosa farò da grande ? Un paio di idee le avrei. Vorrei scrivere un
libro e imparare a suonare la chitarra elettrica, diventare scrittore e magari
incidere un disco. Anche perché non mi vedo un granchè bene come modello di Abercrombie
(a dire il vero, non avrei un futuro come modello nemmeno nel mondo dei cetacei).
Tuttavia,come il bambino che ero un tempo, riesco ancora a fare sogni
extralusso e penso che le occasioni per trovare la mia strada non siano esaurite.
Mentre rifletto su quello che sarà il mio futuro, attendendo miglior fortuna,
impiego il tempo ascoltando musica. Tanta. In fin dei conti, c’è di peggio
nella vita. Potevo finire nelle mani di un trainer motivazionale.
Blackswan, sabato 08/12/2012
23 commenti:
Potresti fare il trainer motivazionale dei trainer motivazionali.
Guarda io sono messo come te, un lavoraccio per pochi soldi, forse anche un pizzico di pessimismo in più sulle svolte future. Poi non si sa mai, si spera sempre. Però ho la mia bambina, cos'altro mi serve? Niente!
Volevo fare la benzinaia e faccio la maestra. :)
I miei bambini a scuola, hanno grandi aspirazioni, tutte che finiscono in -ologo. In primis: archeologo e paleontologo. Ginecologo no, per ora... ;)
Cosa farò da grande…bella domanda ! Boh! Io non lo so, spero solo di non dover fare per tutta la vita ciò che faccio oggi. Non mi ci rivedo più, e in particolare non mi ci ritrovo. Sono cambiata io ? Sono cambiate le mie prospettive ? E’ cambiato chi mi circonda ? Non so rispondere. L’unica mia certezza è che nell’ultimo anno ho rimesso in discussione buona parte delle scelte fatte ( o subite ) nella mia vita.
I bambini li ho sempre amati. Anche io mi ci trovo bene, ed è assai frequente che io piaccia a loro. C’è stato un periodo che stare a contatto con i bambini mi faceva un po’ male…ma questa è un’altra storia.
Io questi bambini li vedo un po’ persi, un po’ abbandonati, privi di stimoli culturali…sono piccoli ma sembrano già grandi. Forse sono il frutto di una società che corre veloce, troppo veloce, e allora, per starci dietro è come se anche loro dovessero crescere più velocemente. Non so. Mia mamma insegnava, e io, nel corso della mia vita, ne ho visti tanti di bambini, e ne ho sentiti tanti di problemi. I bambini di oggi non sono come eravamo noi. Non voglio generalizzare, perché probabilmente anche oggi ci saranno genitori che si impegnano a fare i genitori così come hanno fatto i nostri, ma fondamentalmente vedo in giro genitori troppo stanchi, sfiancati dalla quotidianità e che pur di avere un momento di pace, hanno imparato a pronunciare solo una parola “SI”. Io credo che i “NO”, se motivati siano molto educativi e formativi. Io credo che oggi, più che in passato, visti gli innumerevoli stimoli e modelli ( non sempre positivi), un genitore dovrebbe indirizzare il proprio figlio verso un approccio concreto alla vita. Dovrebbe preoccuparsi di fornirgli strumenti idonei a sviluppare un adeguato senso critico che possa aiutarlo a filtrare e comprendere meglio la realtà, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. I genitori dovrebbero indirizzare i propri figli verso modelli positivi. Certo, a monte bisogna capire che testa hanno i genitori, sta tutto li. In fin dei conti i figli, altro non sono ( assai spesso )che l’immagine riflessa dei propri genitori.
Io ringrazio di essere nata negli anni 70, di aver avuto i genitori che ho avuto , che mi hanno insegnato il rispetto, il senso civico, l’amore per la cultura, che mi hanno trasmesso valori e che in una parola sola, mi hanno guidata. Certo, a volte mi hanno guidata troppo, ma meglio troppo che niente.
A me piacerebbe poter pubblicare un mio libro. Un libro che parli di me, delle mie ricette, delle mie foto e delle mie passioni. E mi piacerebbe insegnare. Si, mi piacerebbe aprire una piccola scuola di cucina..
Sognare non costa nulla. Mi mancano tante cose, alcune non le avrò mai, ma i sogni, fortunatamente, mi appartengono ancora.
Buona serata, e grazie davvero per questo post :)
Solo un paio di cose.
Primo, all'Orablu dovreste fare selezione alla porta: ma che razza di piccoli mostri (sempre con rispetto parlando, eh) sono quei piccoli avventori con cui chiacchieri amabilmente ????
Secondo, prima o poi ti mollo per un paio d'ore la Belva. Con lei puoi anche parlare di musica mentre ti porta a scavare nella terra in cerca di vermi o a seguire di nascosto qualcuno, imitando James Bond...non ti assicuro di uscirne vivo. ;-)
Lavoro tutti i giorni affinché quei "sogni extralusso" di cui parli (e che, forse un po' meno frequentemente, faccio ancora) li possa fare anche lei...magari arrivando a renderli realtá.
Ops, forse che faccio la trainer motivazionale ?????
AAAAAAAAAAAAAARRRRRRRGGGGGG !!!!!
io voglio fare il trainer demotivazionale :D.
Bellissima lezione di nostalgia...
Bellissima decrizione della non-ipocrisia dei giovanissimi...
Bellissimo distinguo tra ieri e oggi....
Bellissima divisione tra quello che si vorrebbe e quello che si ha....
Bellissimo e ancor migliore , avere delle aspettative!
dal "limbo" della mia vecchiaia desidero anch'io quello che tu hai ben chiamato "tsunami esistenziale", a me servirà a ben poco viso che vado in chiusura, ma è necessario per giovani e meno giovani ... ciao
Ho sempre voluto fare la giornalista... Ci sono quasi dai, merito anche di chi mi è stato affianco ;)
Il libro, lo voglio autografato.
Caro black, io non volevo crescere..Punto. Proprio ieri sera ho sentito una lezione del dottor Crepè, che si teneva in un teatro in Romagna. Parlava ai genitori con una severità urlandogli di non ridere che la cosa era seria:"Avete prodotto una generazione di smidollati! La disciplina non la conoscete, esempi non ne date e proteggete vostro figlio fino a confinarlo in un appartamento sopra al vostro, costruendogli una galera dorata. Li volete vicino a voi per essere sicuri che non possano fare a meno di voi. Non fategli vedere "amici" La defilippi è paranoica!!! Cosi gli fate male" Urlava come un boia, incazzato nero ed era facile capire che la maggior parte dei genitori non erano li ad ascoltarlo, ma erano andatati solo per vedere uno spettacolo.
E' triste! Ti abbraccio carissimo.
Anche io ho una chitarra classica e una(che però non uso mai perchè è malandata) classica spagnola. Ogni tanto suono. Scrivo poesie racconti e ho finito da poco un piccolo romanzo, piace molto leggere e scrivere (quando non ho niente da fare ovviamente parlando).
Spero ancora in una redenzione da parte dei miei nipotini!
Crescere, diventare adulti... cazzate. Piuttosto segnati un memo come imperativo: "sii felice". Ergo, perché non eviti di rimandare a domani ciò che desideri (considerato che non sappiamo mai se vedremo un 'domani', la parola fine non sappiamo esattamente quando sarà)? Quindi, se vuoi una cosa, se sai che ti rende felice, comincia a farla piuttosto che aspettare un segno dall'esterno. Il segno dall'esterno arriverà quanto più tu sarai in movimento, aperto e propenso a prenderlo, non se te ne stai chiuso lì ad aspettare...
ooops, eccola, la parola del trainer motivazionale che non volevi :-DDD
In effetti dire "non sei su facebook? ma così non conosci nessuno!" a uno che ha 300 "lettori" e che "segue" 400 blog è un po' fuori luogo ;)
Vedrai che anche i nostri tempi, un giorno, acquisteranno un'aura seducente di mistero per i bambini del futuro, ma per certi versi un'aura di mistero ce l'hanno già anche per i contemporanei adulti, esattamente come è successo a tutti i tempi, da che mondo è mondo.
la chitarra la puoi sempre imparare. non diventerai hendrix ma non si sa mai.per il libro ti stai ben allenando. adesso vedi un pò...ciao
Ho sempre cercato d'inculcare alle mie nipoti ( 13-15), il piacere di pensare con la propria testa. Una vuol fare la biologa e l'altra la psicologa. Sperem!
Le tue considerazioni non fanno una grinza, perchè ciò che desideri dipende da te. Impara la chitarra ma soprattutto dedicati alla scrittura, direi che hai tutte le migliori carte in mano.
Ciao
Cristiana
Bella riflessione. Io sognavo di scrivere. Giuro. Ora lo faccio per passione, il lavoro è un altro, funzionicchia, mi piaciucchia a giorni alterni. Lavoro soprattutto perchè i sogni dei miei figli siano intelligentemente extralusso. Una vuol fare la cuoca, l'altro fino a ieri voleva pilotare gli aerei..chissà...
p.s. E che cavolo è un trainer motivazionale??????
Black,se davvero un bambino ti ha detto che da grande vuole fare il trainer motivazionale, la prossima volta che viene lì ficcalo senza esitazioni nel forno delle pizze.
Fai un favore anche a lui, oltre che al resto del mondo.
E' vero quello che dici, i bambini sono la nostra versione più pulita, sincera e diretta.
Ma purtroppo sono anche ciò che vedono, ed il loro voler essere veline o calciatori è un riflesso di ciò che sono diventati gli adulti.
Se gli adulti hanno perso la capacità di sognare, di ammirare il valore delle persone di valore, e si sono adagiati su queste aspirazioni miserrime, tipo fare il tronista, o diventare la zoccola di qualcuno, o entrare in qualche ente pubblico per prendere mazzette, cosa vogliamo che possano sognare i bambini?
Come fanno ad immaginarselo, un mondo migliore?
Ma comunque tranquilli ragazzi, sta tornando lui, l'unto del Signore, ed in un battibaleno risolverà tutti i nostri guai.
Basta andare in rovina, ora finalmente si ricomincia ad andare a puttane!!!
Per quanto mi riguarda, che cosa farò da grande non lo so proprio nè me lo chiedo, in verità.
Quando mi sentirò grande magari ci penso.
Una cosa soprattutto di quello che hai scritto la condivido al 101%: di occasioni ce ne saranno ancora, ce ne saranno sempre, a condizione di non chiudere gli occhi per non vederle.
Realizzato a metà: volevo essere una rockstar piena di soldi che suona davanti ad una marea di gente, peccato che mi manchino i soldi e la marea
Bella bro! Questi tuoi post mi piacciono sempre un sacco! ^_^
Quando leggo questi post mi viene sempre da realizzare che sono sfuggito al declino definitivo veramente di un soffio.... Anch'io volevo fare l'archeologo! Però credo più per colpa di Indiana Jones.... In compenso adesso faccio l'informatico mentre aspetto di vivere completamente per la musica.... ^_^
Ti dirò però che ho visto cambiare anche la schiettezza e la sana ingenuità dei bambini, spero sia soltanto una mia impressione ma non credo... Io ho spesso a che fare con i bambini, tra le attività in oratorio e tutto il resto, e non so se si possa dare la colpa alla televisione, ai genitori o a chissà cos'altro, ma ne vedo sempre più scorretti, a volte veramente disonesti, e, tolto qualche caso eccezionale che credo ci sia sempre stato, il resto è la dimostrazione che qualcosa è andato decisamente storto, va bene che i bambini tendono sempre a scimmiottare i grandi (e il comportamento dei grandi è peggiorato non poco), e va bene anche la sparizione di qualche tabù (sacrosanta per come la vedo io), ma mi pare che si sia arrivati ad un punto in cui c'è davvero da correre ai ripari, e mi fanno paura i bambini che vogliono diventare tronisti o veline, ma mi fanno ancora più paura i bambini che a 6,7,8 anni si drogano di telefilm da adolescenti in crisi ormonale invece che di cartoni animati e partitoni a pallone da 3 ore (al mio paese ormai il sabato e la domenica ai centri sportivi ci sono solo gli ultratrentenni a occupare il campetto, dei bambini nemmeno l'ombra), o quelli che a calcio giocano cattivi (a volte spinti dai genitori, e credo che tu lo sappia meglio di me...), o ancora - ed è la cosa che più mi spaventa - i bambini senza stimoli, senza curiosità per nulla, disinteressati a qualsiasi tipo di attività, quelli che non si stupiscono più con i regali o con le fiabe, dovrebbero avere l'energia e la voglia di spaccare il mondo e invece a 10 anni sono già dei fighettini che non aspirano a niente.... E' uno scenario un po' apocalittico ma io ne vedo tanti così, e la cosa non mi piace per niente....
Volevo ringraziare tutti per i commenti al post. Sono un pò in affanno con il tempo e non riesco a rispondere a tutti come vorrei e come meriterebbero le vostre riflessioni.Ne traggo però un dato estremamente positivo : non sono l'unico ad avere ancora un bel pò di sogni da realizzare e soprattutto a volerlo fare. Mi sento molto meno solo :)
PS : ancora non ho capito bene bene cosa sia un trainer motivzionale... tipo uno, che quando sei seduto sulla tazza, ti sprona, urlandoti : " dai che ce la puoi fare,continua così che sei un grande ! " :)
Io ho idea che sia uno che mentre sei sulla tazza, con la scusa di stimolarti, te lo mette nel culo.
Una figura tipicamente berlusconiana, direi...
Ai bambini di oggi manca la voglia di cercare perchè tutto è loro concesso. Non sanno cosa voglia dire la parola no e non sanno cosa voglia dire sbrigarsela da soli,senza contare che non hanno dei valori positivi ben radicati
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