JOE BONAMASSA –
DRIVING TOWARDS THE DAYLIGHT
Genere : Rock
Blues
Joe
Bonamassa non finisce mai. Di stupire, soprattutto. A pensare alla mole di
lavoro prodotta solo nell’ultimo anno, infatti, si rimane a bocca aperta. Un
live e un disco in studio con i Black Country Communion, la collaborazione con
la singer Beth Hart per un buon cd di cover soul blues ( Don’t Explain ), un
cd/dvd in solitaria live al Beacon Theatre di New York, e questo disco solista
uscito a inizio 2012. Con tutta questa produzione così ravvicinata nel tempo, il
rischio è quello di finire come certi “prezzemolini “ musicali, che fanno di
tutto e di più, ovviamente, nella maggior parte dei casi, male. Bonamassa,
invece, nonostante il surplus di creatività, non sbaglia un colpo. Nello
specifico, ad esempio, Joe è alle prese, oltre che con alcuni brani originali (
ottima l’iniziale Dislocated Boy, un energico hard rock dal taglio molto bluesy
), anche con un buon numero di classiconi, prevalentemente blues, pescati in un
passato più o meno recente. E lo fa con il solito buon gusto, che unisce una
sapienza tecnica unica a una voce calda e graffiante, connotata da venature fortemente
soul.Fra tutte le belle canzoni dell’album, meritano una menzione I Got All You
Need del mitico Willie Dixon, Lonely Town Lonely Street, del fin troppo
sottovalutato Bill Whiters, New Coat Of Paint dello scorbutico Tom Waits e una
memorabile rilettura di A Place In My Heart del chitarrista inglese Bernie
Marsden, noto ai più per aver militato con i Whitesnake. Il disco, manco a
dirlo, è permeato insistentemente da sonorità che richiamano i mai dimenticati
anni ’70. Con le idee giuste la cosa non è necessariamente un difetto. E
Bonamassa di buone idee ne partorisce un fottio.
VOTO : 7
BETH HART – BANG
BANG BOOM BOOM
Genere : Rock
Blues
Chi
ha buona memoria e un minimo di conoscenza della musica Americana, sa che Beth
Hart è in circolazione dal 1996, da quando cioè esordisce con quell’Immortal, che ancora oggi rappresenta l’apice della sua
carriera. In Italia ( ma va ? )questa blueswoman dalla voce potentissima, non
se l’è praticamente mai filata nessuno, fino a quando almeno la collaborazione
con Joe Bonamassa ( Don’t Explai ) non l’ha portata all’onore delle cronache.
Oggi, all’ottava prova in studio ( dopo Immortal il suo lavoro migliore però è
Live In Paradiso del 2005, che merita di essere ripescato per la splendida
cover di Whole Lotta Love dei led Zeppelin ) e grazie a un singolo di ottima
presa radiofonica ( la title track ), la Hart si è finalmente ritagliata anche
una fetta di pubblico nostrano. Che, con molta probabilità, si sarà accorto di
cosa si è perso in questi anni. Non tanto per un filotto di canzoni che sono
buone ma non eccelse e che spaziano con disinvoltura dal soul al rock e dallo
swing al blues, quanto piuttosto per una voce che, se anche non modulata con
tecnica eccelsa, possiede un timbro e una potenza che non lascia indifferenti.
Non lasciatevi però ingannare dalle pose da femme fatale che la Hart assume in
copertina : la ragazza è una rocker vera, una di quelle tutta sangue e sudore.
Lo si capisce dalla lunga dedica contenuta nel booklet del cd “a tutti quei meravigliosi artisti che hanno
cambiato il mio cuore e la mia testa in meglio” : Robert Plant, Joe
Bonamassa, Ozzy Osbourne, Jeff Beck, James Brown…ad libitum.
VOTO : 6,5
RADICAL FACE – THE
FAMILY TREE : THE ROOTS
Genere
: Alt-Folk
Radical
Face è l’aka sotto il quale si cela Ben Cooper, nello specifico alla sua
seconda prova solista, dopo il successo clamoroso di Ghost (2007 ) grazie al
singolo di successo Welcome Home ( qualcuno se la ricorderà come colonna sonora
di uno spot della Nikon ). The Roots è il primo capitolo di una trilogia con
cui Cooper intende narrare, con ampio respiro ( musicale e letterario ) la
storia di una famiglia americana negli anni che vanno dai primi dell’ottocento
agli anni ’50 del secolo scorso. Registrato di notte, nel capanno dove Cooper
vive, la peculiarità di The Roots consiste soprattutto nell’uso di strumenti originari
dell’epoca in cui la storia si svolge. Ne esce un suono che nemmeno la parola
vintage può chiarire: antico, caldo, avvolgente. E le canzoni sono bellissime.
VOTO
: 7,5
NEUROSIS
– HONOR FOUND IN DECAY
Genere
: Sludge / Post Metal
Tornano
dopo cinque anni ( dal bellissimo Giving To The Rising del 2007 ) i padri dello
Sludge Metal con un album suggestivo a partire dal titolo. A produrlo è il
grande Steve Albini e il risultato, manco a dirlo, è come sempre di grandissimo
livello. Difficile che questi ragazzi sbaglino un colpo : i loro dischi sono un
esperienza totalizzante, vissuta al limite ( dell’e/accesso sonoro ). Riff di
chitarri pesissimi, minutaggio prevalentemente chilometrico, distorsioni e
metallo in gran quantità, ritmiche
elefantiache e improvvise, stranianti aperture melodiche, che cambiano le carte
in tavola di un ascolto che più tosto non si può. Tanta rabbia e la consueta sperimentazione. Per
chi ama gli ascolti estremi, un must.
VOTO : 7,5
THE BLACK SWANS –
OCCATION FOR SONG
Genere :
Americana, Lo-Fi
Sulla
copertina del nuovo lavoro dei The Black Swans è raffigurata un piscina. Un
luogo che solitamente richiama alla mente sole e divertimento. Non in questo
caso, però. Questa è la piscina pubblica di Portsmouth in cui è morto Noel
Sayre, membro fondatore della band ( e la cui morte è raccontata nella
meravigliosa Portsmouth, Ohio, una delle canzoni più belle e intense di questo
2012 ). Visti i presupposti è facile intuire cosa debba aspettarsi l’ascoltatore.
Occation For Song è infatti un disco di ballate, fragili, sussurrate, e imparentate
allo slowcore. Gli strumenti sono quelli della tradizione americana ( banjo,
chitarra, armonica ), ma l’anima di queste canzoni è terribilmente cupa,
autunnale, affranta, quasi presbiteriana. Un disco che va ascoltato più volte
prima di entrare in sintonia con i dolori del Jerry de Cicca, leader della
band. Poi, farete fatica a farne a meno. Perfetta colonna sonora di queste ore ,
in cui tutto è gelo, neve e desolazione.
VOTO
: 8
Blackswan, mercoledì 19/12/2012
12 commenti:
Wow quante cose, quante belle cose.
Caspiterina, stasera mi hai dato da lavorare, e domani passo alla fase 2 : "lo scarico" ;)
Bonamassa è da paura..mi piace !
Beth Hart l'ho sentita in radio..non mi dispiace..ascolto tranquillo, poco impegnativo..ma poco affine al mio gusto.
Radical Face, mi ricorda qualcuno ma non riesco a mettere a fuoco...ma mi piace davvero tanto.
I Neurosis..non lo so..ecco..glisso. Non mi smentisco mai eh ? Il fatto è che le "ritmiche elefantiache" non mi appartengono :D
E dulcis in fundo loro..già sai cosa ne penso. Disco fantastico che ho amato fin da subito..in fin dei conti sono pur sempre sono un'anima fragile :)
Splendide proposte, meravigliosamente raccontate. Grazie :)
In mezzo a tutti questi innumerevoli consigli, posso dirti che ho e conosco un pochino Bonamassa...devo sentirlo con più partecipazione!
Un bacio, Nick!
consigli interessantissimi, come al solito. Intanto segno!
ottimi consigli, grazie
Mi segno il primo e l'ultimo. Il primo perchè è quello che vorrei essere stato come chitarrista, il secondo perchè fotografa il mio animo di oggi. ;)
Una bella carrellata!
La prima assolutamente e anche l'ultima..eccezionali!!!
Bonamassa e la Hart li conosco da tempi non sospetti e mi sono sempre piaciuti. Mi incuriosisce molto il lavoro di Cooper,così come butterò un orecchio ai black swan,ma sui Neurosis passo
Mi incanta il primo poster! Di', auguri, prima che... mi dimentichi! :)
Visto proprio stamattina: Joe Bonamassa il 28 febbraio all'Alcatraz....
Torno sul pezzo.
Beh, JB una garanzia; la Hart, una signora....voce.
Ben Cooper lo metto da parte e lo affronto con calma.
Neurosis, di solito li stillo col contagocce...in minidosi.
Sui Black Swans passo. It's not time 4 ballads
@ Saziozero : si fa il possibile...:)
@ Mary : il disco dei Black Swans è davvero bello,lo sto ascoltando anche io con molta continuità...pura heavy rotation :)
@ Nella : direi che per una rocker conoscere Bonamassa è il minimo sindacale :)
@ Betrix : grazie :)
@ Ernest : grazie a te :)
@ El Gae : ottima scelta :) e Bonamassa, poi, è il miglior chitarrista che ci sia oggi in circolazione.
@ Cuoredisedano : non pensavo che i The Black Swans ricuotessero tutto questo successo...sono molto umbratili e cupi...
@ Massi : ricordo che non ami molto il metal.Ma i Neurosis insieme agli Isis sono le migliori avanguardie del metallo pe(n)sante.
@ Adriano : non preoccuparti, mi ricorderò di passare a farteli io :)
@ Irriverent : Minchia, che notizia mi dai ! Il 28 febbraio ci sarò!
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