Con la penuria creativa che c’è
in giro da qualche tempo, si può dire che questo 2012 tutto sommato abbia dato
alla luce un pugno di lavori davvero interessanti. Penso ai ritorni di Bill Fay
e Paul Buchanan, alla lo-fi umbratile dei Black Swans, alla filologia blues
degli Heritage Blues Orchestra e all’esordio dei Minnesota, così, per citarne
alcuni. All’elenco delle cose migliori dell’anno si aggiunge ora The Tower Of
Silence di Steve Adey, autore sconosciuto ai più, scozzese, qui alla sua terza
prova in studio. Il disco, se si vuole a tutti i costi utilizzare etichette, si
pone esattamente sul confine fra il sad-core e un folk blues minimalista dai
connotati poco convenzionali ( inserti elettronici, arrangiamenti d’archi );
nello stesso modo, si potrebbero azzardare rimandi ad autori già noti (Mark
Hollis, Mark Kozelek, Spain,Steve Von Till, etc, etc.) , utili in realtà solo a
delimitare i confini di brani che vivono altrimenti di una propria autonoma e drammatica
intensità. A prescindere da ogni tentativo di catalogazione, ciò che conta è la
bellezza di trentaquattro minuti di musica che ha il passo lento, molto lento,
della ballata malinconica. Le dieci canzoni del cd non fanno sconti in quanto a
tristezza e drammaticità, hanno il ritmo dell’autunno, sono malate di bruma e
di solitudine, somigliano a una danza leggera di foglie secche strapazzate dal
vento, a un’alba novembrina di silenzi appena bagnati dal caliginare affranto del
cielo. Non un approcio facile, non un approcio per tutti. The Tower Of Silence
è un disco poco malleabile, le melodie arrivano a tratti, poi scompaiono e di
nuovo tornano, vestite di tormenti, di dolori inesplicabili. Occorre un’anima
sensibile, adusa al soliloquio e predisposta alla voluptas dolendi, per
comprendere a fondo i fragili ricami del piano di Adey e la sua poetica dai
toni cupi e, a tratti, intimamente spirituali. Bisogna lasciarsi andare ai
propri struggimenti e lasciarli cullare dalle note ( iniziate dalla fine,
iniziate da Tomorrow ). Poi, questo disco sarà un compagno inseparabile di
evocative passeggiate autunnali, dentro e fuori la vostra anima. Ascoltate con
il cuore e con la pancia e sappiatemi dire.
VOTO :8
Blackswan, martedì, 04/12/2012
18 commenti:
Credo di essere quell'anima sensibile, adusa al soliloquio e predisposta alla voluptas dolendi..sto ascoltando con il cuore e con la pancia..e mi sono commossa..fin dalle prime note, bè, poi il tuo post ha fatto tutto il resto.
Buona giornata e a presto :)
p.s mentre ero qui, sul tuo blog, ad ascoltare questo meraviglioso pezzo..mi è stato messo tra le mani il pacchettino contenente i miei Minimal Incipit..sono meravigliosi !
allora le poste funzionano! ;-)
@ CheRotto : Mi sento di affermare che funzionano, eccome se funzionano :D !
Adoro le ballate sin da quando ero adolescente!
Se mi lascio andare ai miei struggimenti attuali, sono sull'orlo dell'abisso caro Black e allora che faccio, l'ascolto o no?
Vedremo....
Ho letto velocemente e sono corsa all'ascolto.
Certo, Black che anche con tutta la mia più buona volontá non riesco ad immaginare la tristissima Laughing (non entro nel merito della discrasia fra la supposta allegria del.titolo e la tristezza della melodia) come colonna sonora di una passeggiata d'autunno.
Acclarato che io non sia un'anima sensibile , il mio ritmo d'autunno, la danza leggera di foglie secche spazzate dal vento la sento meglio se accompagnata da una classica ballad dei Dubliners o per non andare troppo lontano, qualche reinterpretazione dei Pogues. O ancora, ma solo se passeggiassi in tua compagnia, Ventanas sarebbe la giusta soundtrack..;-)
Ci proverò
disco autunnale ma sopratutto invernale, neve che scende..un velo triste sul cuore.
Bella copertina!
A uno che scrive "il caliginare affranto del cielo" non si può nenache dire che Mr Adley è un po' pesantino....
Che bel pezzo...per una che si abbandona agli struggimenti, fa quasi male.
Mentre mi caligino affranto, mi sovviene una domanda: ma che cazzo è il sad core, buon dio?
BLACK, non c'è che dire, a parte qualche animo sensibile, sei circondato da aridoni (e non spingete, che io sono la capofila, eh) ;-)
In effetti mi sento aridissimo, adesso vado a casa e mi faccio un cocktail aperitivo composto da una parte di lo-fi umbratile, una parte di voluptas dolendi e uno schizzo di soliloquio.
A seguire, cassoeula.
@ Mary : dovrò inizare a postare recensioni di dischi che ti facciano sorridere :)
@ Adriano : anche a me piacciono molto :)
@ Nella : Se sei sull'orlo dell'abisso, allora è meglio di no :)
@ Irriverent : quello è un genere che adoro, ma che mi ispira leggendarie bevute. Allora, forse è meglio puntare sul classico e sderenarsi con Pornography dei Cure.:)
@ Massi : l'importante è provarci :)
@ Kyra : autunno e inverno sono i miei mesi preferiti.Adoro il freddo e il buio.Un motivo ci sarà se sono nato a Novembre.
@ Evil Monkey : meglio il contenuto :)
@ Euterpe : si può dire di tutto, non preoccuparti :)
@ Gioia : da somministrarsi a dosi minime, allora :)
@ Ezzelino : Da Wikipedia : Lo slowcore a volte scritto slo-core e chiamato anche sadcore [1] è un sottogenere musicale dell'indie rock. È caratterizzato da ritmi rallentati, melodie in chiave minore, arrangiamenti minimi e atmosfere pessimiste e depresse. I brani hanno una forte componente strumentale.
@ Irriverent & Ezzelino : sono felice per voi. Essere sensibili non è nè un merito nè un vanto.
@ Black : no, non è necessario..nel senso che io convivo benissimo con il mio lato sensibile ed emotivo..il fatto che mi commuova non significa che io mi deprima...per me commozione è sinonimo di emozione..tutto qui..e sono in grado di gestire benissimo i miei stati emozionali..la voluptas dolendi è una mia caratteristica, ma credimi, non ha nulla a che fare con le tue recensioni..:) Faccio tutto da sola :D Sono un po' "bipolare", e non ne ho mai fatto mistero. Come dico sempre..sono per metà solare e per metà crepuscolare, quindi, per quanto mi riguarda, finché un disco è bello..mi va bene tutto..che sia slowcore, rock, pop, blues..va tutto bene, sono pronta ad ogni esperienza. Poi, già sai cosa mi piacerebbe che tu recensissi..e visto che arriva Natale...;)
Ciauuuu
Effettivamente, al fine di essere ben recepita, la cassöela necessita del."giusto fondo". Attento a non esagerare col soliloquio, non lascia un retrogusto piacevole
....
@Black. Hai ragione sull'essere sensibili.
Da parte mia, né merito, né vanto. Semplice constatazione di stato.
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