domenica 20 gennaio 2013

MUMFORD & SONS – THE ROAD TO RED ROCKS



So di andare controcorrente nell’affermarlo, ma i Mumford & Sons non mi hanno mai emozionato più di tanto. Se Sigh No More (2009) era un buon disco, frizzante e divertente, ma zeppo di deja vù, il successivo Babel (2012) mostrava già tutti i limiti della formula : troppo pop a mortificare le velleità folk, troppe canzoni tutte uguali, troppa attenzione alla confezione piuttosto che alla sostanza. Dal vivo, però, il gruppo di Marcus Mumford è davvero un’altra cosa. Mi erano già piaciuti moltissimo nel film Big Easy Expresse, nel quale si aveva l’impressione di trovarsi di fronte a una band tecnicamente valida e assai affiatata, capace di stare su un palco più per divertimento che per onorare i contratti, e predisposta, cosa che non guasta, alla sbrigliata fantasia di chiassose e improvvisate jam sessions. The Road To Red Rocks, registrazione di un live act tenutosi il 29 agosto del 2012 nel sito delle Red Rocks in Colorado, conferma ulteriormente quanto i Mumford & Sons siano più adatti al palco che alle sale di registrazione. Le canzoni in scaletta non eccellono per qualità (vedi sopra), ma i nostri quattro (qui accompagnati anche da una sezione fiati) sono rodatissimi, ci mettono entusiasmo e simpatia, sfruttano al meglio i crescendo e le improvvise accelerazioni per eccitare il pubblico, sporcano il suono con azzeccate derive noise (Thistle & Weeds, la migliore performance del dvd), e si divertono a dividere il palco e una canzone (Awake My Soul) con i Dawes, gruppo folk-rock a stelle e strisce. La pellicola scorre piacevole, merito, oltre che della band, anche dello scenario suggestivo delle Red Rocks (ricordate Under A Blood Red Sky degli U2?)  e di una regia dinamica, che alterna la performance vera e propria a interviste e immagini tratte dalla tournè americana dei Mumford. The Road To Red Rocks è solo una delle trovate di merchandising che ha seguito la pubblicazione di Babel. Oltre al dvd in parola, sono successivamente usciti anche il cd audio del concerto, con undici tracce in scaletta invece che dodici, la versione deluxe di Babel, con le quindici canzoni in versione espansa, e la versione Super Deluxe, contenente il cd originale, il dvd del concerto, un vinile, un libretto di 96 pagine e il codice per scaricare il file mp3 di The Road To Red Rocks. Tuttavia, a meno che non siate fans completisti dei Mumford & Sons, fossi in voi limitirei l’acquisto al solo dvd. Il resto, se mi si passa il francesismo, è solo argent de poche. 





Blackswan, domenica 20/01/2013

10 commenti:

Arte e design ha detto...

Li ho amati dal primo ascolto...

Violet ha detto...

Loro secondo me hanno portato quella nota folk-rock così immediata che mancava tanto. Concordo comunque nel dire che live sono superiori di qualsiasi disco anche se amo profondamente sia Sigh No More che Babel, con una preferenza per il primo.

m4ry ha detto...

E come non ricordare Under A Blood Red Sky degli U2 ?? E' uscito un botto di anni fa..credo fosse il primo live degli U2..ricordo bene ?
A me gli M & S piacciono..I will wait for you, per esempio, è un pezzo che adoro..
e vogliamo parlare di winter winds ?? se live sono ancora più bravi, direi che questo dvd merita :)

Haldeyde ha detto...

Ignorante che sono, non li conosco. Vagamente Waterboys?

Irriverent Escapade ha detto...

Io, da te, mi sarei aspettata un francesismo serio ;-)
Comunque, se anche non prendo il cd, pensa che io possa sopravvivere,doc?

Elle ha detto...

Io non riesco a leggere questo post, aspetta che ritento..
Prima mi sono emozionata perché hai messo un collegamento ipertestuale, mitico!
Poi perché ho letto Red Rocks, che a me dice John Butler Trio, e mi sono dovuta assentare per quasi dodici minuti.
Dopodiché un minuto di trailer mi infastidiva, così ho ascoltato Thistle & Weeds nell'unica versione che ho trovato.
Finalmente son riuscita a leggere e tra film e concerti io non c'entro nulla (l'ho senz'altro già detto altre volte), finita la canzone mi son sentita insoddisfatta, ho provato con The cave ma niente, poi ho trovato Roll Away Your Stone ma è troppo folk per i miei gusti..
Insomma, non mi sfagiolano. Torno dai John, cia'

m4ry ha detto...

Ciao Nick :)
Sono al secondo ascolto di questo cd..mi piace da morire..mercoledì verrà in viaggio con me..mi terrà tanta compagnia insieme a Radical Face, Black Swans, King Creosote & J.H, XX, Soulsavers e P. Buchanan..
Grazie..

Blackswan ha detto...

@ Gioia : questo lo avevo capito :)

@ Violet : come ho scritto, a me non fanno impazzire.Questione di gusti personali,ovviamente : preferisco un taglio decisamente più folk.Su questo blog ho recensito qualche gruppo che,se non conosci,potrebbe piacerti perchè molto in linea con la musica dei Mumford: gli Old Crow Medicine Show,i Chatam County Line, i Punch Brothers e gli Avett Brothers.

@ Mary : Under A Blood Red Sky è uscito che un ragazzino. E lo comprai subito.In vinile.Erano i veri U2, quelli barricaderi e muscolari di War.

@ Haldeyde : ottima intuizione.:) Solo che ce ne deve passare di acqua sotto i ponti per arrivare al livello di Mike Scott :)

@ Irriverent : ne sono strasicuro :)

@ Elle : anche John Butler è un grande ascolto. Quel live alle Red Rocks è davvero mitico!

@ mary : di niente,ci mancherebbe :)Buon Ascolto ! :)

Nella Crosiglia ha detto...

Mi sono piaciuti fin dall'inizio ,e con questo calo di cose "gustose" mi piacciono ancora molto...
Grazie caro Black per la segnalazione!

Ernest ha detto...

a me piacciono molto... poi ultimamente ho visto un loro live al Rockness in Scozia davvero bello.
In alcuni casi è vero che le canzoni si assomigliano... :)