Il rischio,
quando ci si trova a recensire un disco di Nick Cave, è quello di
prenderla alla lontana, come se ripercorrere il cammino tortuoso intrapreso da
questo poliedrico artista (musicista, sceneggiatore e scrittore), fosse
necessario a comprendere il senso di ogni sua opera. In realtà l'esercizio
sarebbe inutile e stucchevole, dal momento che non esiste un filo logico
che lega il rock anarcoide dei Birthday Party a un disco
introspettivo come, ad esempio, No More Shall We Apart, nè una
motivazione che giustifichi il passaggio dal progetto punk-noise dei Grinderman
o dalla vivacità di Dig, Lazarus, Dig ! ( ultima prova a nome Bad
Seeds ) alle atmosfere sommesse e quasi oniriche di questo Push The Sky
Away. L'unica certezza è che Cave procede istintivamente, segue la passione
del momento e vi si dedica anima e corpo, senza pianificare le tappe di un
progetto che in realtà non esiste. Oggi, il rocker australiano è in palla per il
cinema, scrive colonne sonore (Lawless, The Road) e sceneggiature, e condivide
questa passione con Warren Ellis, l'influente "seme cattivo" con cui
collabora ormai da tempo.(in coppia hanno rilasciato White Lunar nel 2009).
Forse in questo modo si può spiegare il senso di Push The Sky Away,
un album che suona come un concept dal fortissimo impatto visivo, che
suggerisce ed evoca tramite immagini, quasi fosse un lungo piano
sequenza in chiave rock. Non un disco semplice nè di facile assimilazione, ma un'opera che,
come per un film refrattario al montaggio, richiede
all'ascoltatore una predisposizione istintiva alla lentezza e
all'elusione poetica.
Le nove canzoni che lo compongono hanno infatti un
andamento sommesso, si muovono con passo felpato attraverso atmosfere spesso
rarefatte, celando la propria crepuscolare bellezza nell'ipnotica omogeneità di
suoni distanti dal "solito" Cave. Le melodie restano infatti sotto traccia,
quasi si nascondono ai primi ascolti, per poi essere svelate in tutto il loro
nitore da un particolare che inizialmente non era stato colto. Push The Sky Away
ha bisogno, forse più di ogni altro disco di Cave, di continue attenzioni : come
quando leggiamo una pagina di un romanzo che percepiamo ricca di contenuti, e
che torniamo a rileggere più volte perchè la comprensione sia completa,
definitiva. Così facendo, scopriamo che queste canzoni, ascolto dopo
ascolto, nonostante gli scarni arrangiamenti e l'andamento all'apparenza
monocorde, sanno coglierci di sorpresa ed scuoterci, all'improvviso,
con le extrasistole di palpiti intensificatisi alla distanza. Silenzi e piene
orchestrali, la voce profonda e umorale di Cave, il pulsare trip hop
della sonnolenta We No Who U R, l'organo e le voci angeliche della
title track, gli accenni di elettronica a convivere con arrangiamenti d'archi, gli echi
sinistri dell'immensa Jubilee Street (qui Cave è ai suoi vertici
compositivi), il lirismo straziante di Mermaids e i quasi otto minuti di Higgs
Boson Blues, in cui il suono inquieto dei Bad Seeds torna a dialogare
col ribollire del nostro sangue. Chi saprà avere pazienza e accetterà
che lo scorrere del tempo sia metronomo delle proprie emozioni, riuscirà
ad ottenere il massimo da Push The Sky Away. Che in senso assoluto non è un
disco imprescindibile, ma in soggettiva può creare forte
dipendenza.
VOTO :
8
Blacswan, mercoledì 20/02/2013
13 commenti:
Ecchetedevodi' io lo amerei anche se cantasse il pulcino Pio.....
Ed io ti faccio i complimenti per come scrivi di musica,in modo coinvolgente e con una indubbia "cultura musicale" che non annoia mai...ecchetedevodì te le vai cercando :)
Nick Cave è tornato? Oh, che splendida notizia che mi hai dato. Che è rimasto l'unico di cui ancora acquisto i CD a scatola chiusa.
@ Femmina : probabilmente sarebbe molto bravo a cantare anche quell'obbrobrio :)
@ Badit : sono onorato del complimento:) ma a parte scrivere bene, cosa che non credo, mi rende felice riuscire a dare qualche suggerimento a chi ha la mia stessa passione :)
@ Poison : In realtà, il ragazzo, non se ne è mai andato.Ha fatto un sacco di altre cose fuori dai Bad Seeds. Il disco merita un altro acquisto a scatola chiusa.
Cave è arrivato a me come un dono. In un momento speciale, in un luogo speciale. E al suo nome, si legheranno sempre ricordi di bellezza...
@ Gioia : allora i tuoi gusti non sono poi tanto generici...:)))
Ce l'ho :)
Fermo restando l'affetto totalmente introspettivo che mi lega a No More Shall We Part, Push The Sky Away fa già il suo effetto su di me esattamente nel modo che dici tu, a qualsiasi ora mi catapulta in atmosfere notturne che di monocorde non hanno davvero nulla.
Lo adoro da sempre, qualsiasi cosa suoni canti Nick Caverna è da sentire.
Oh oh oh ....io con Nick Cave ho un rapporto di mooolto altalenante. Tu, amico mio, hai confezionato benissimo un prodotto che sai non essere eccelso. Ma come " ha bisogno di attenzioni" ??? Nooo non posso ascoltare e ri-ascoltare un brano per capire che.è bello.
Ho l'impressione che tu abbia voluto non sentire tradite delle aspettative....che io, con Cave, non ho.
Dissento, direi. Anche se il packaging (soprattutto quello che hai messo in atto tu) è , al solito, ineccepibile :-)
@ Elle : sapevo che avresti apprezzato :)
@ George : Nicola caverna ci ha dato sempre parecchie soddisfazioni :)
@ Irriverent : Cosa non ti è piaciuto in particolare ?;) A me il disco piace molto,eccome!
@Black. Permettimi di discordare, quando dici che a capire immediatamente se un pezzo ci piace o meno, saremmo tutti Beethoven.
Sai benissimo che non lo sono ma, ti assicuro che se una cosa non mi colpisce immwdiatamente, difficile che mi.folgori in seguito.
Tu hai dato 8 a questo album. .Voto mooolto alto: e ho capito che ti è piaciuto. Io non ti ho detto che ne farei materiale per il compost ma che, semplicemente non l'ho trovato eccelso nel complesso (l'ho ascoltato...)
ecco, confesso che nick cave è uno dei miei grandi baratri, nel senso che lo conosco poco.
devo rimediare, a quanto leggo.
ciao black
Un'altra tua recensione che si fonde alla perfezione con il soggetto.
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