Si sentiva davvero
bisogno di un nuovo disco dei Deep Purlple ?
Ma basta con queste
balene spiaggiate che non hanno più nulla da dire!
Ormai Gillan ha
perso la voce, non ce la fa più, è scoppiato, non prende un acuto nemmeno a
schiacciargli un callo.
Sono bolsi, lenti,
anacronistici, autoreferenziali.Che palle !
I Deep Purple non
hanno più un senso da quando Blackmore non c'è più.
Sembra di sentire
suonare mio nonno e i suoi amici del parchetto !
e via
dicendo...
Immagino che più o
meno saranno questi i commenti che circoleranno sul web a proposito della
nuova fatica di uno dei gruppi più leggendari della storia della musica
(l'ultimo disco in studio, Rapture Of The
Deep, risale a otto anni fa). I Deep Purple sono in circolazione dalla bellezza di 45
anni e 45 anni di attività sono tanti, tantissimi. E' quasi un mistero della fede accettare che Gillan, Paice,
Airey e Glover (Morse è di qualche anno più giovane) siano ancora in
circolazione alla soglia dei settant'anni di età, nonostante tutto. Nonostante
l'inevitabile usura, nonostante il peso della storia e il confronto
impietoso con un fulgido passato, nonostante migliaia di chilometri di
tour, nonostante la musica digitale,
nonostante le defezioni, nonostante incolmabili perdite (John Lord, che
anche se non militava più nel gruppo, era molto più di un semplice ex membro).
Probabilmente, ciò che lega indissolubilmente i Deep Purple alla musica (e
ai loro fans) è il normale percorso di una bella e longeva storia d'amore. Come in ogni
rapporto, il tempo ha fatto venir meno il trasporto, ha imbrigliato
l'innamoramento nelle dinamiche dell'abitudine e della ripetitività e ha
consunto un poco la capacità di dialogare. Eppure, di quella ragazza (un pò
invecchiata ma sempre affascinante) chiamata Rock, i Deep non possono farne a meno tanto facilmente e mai
penserebbero di potersi svegliare una mattina senza trovarla nel
letto, sdraiata al loro fianco. Oggi, Gillan e soci sono dei
pensionati che non hanno più bisogno di dimostrare nulla alla propria donna.
Hanno raggiunto un perfetto equilibrio di coppia, suonano, scrivono canzoni, e
il fatto di essere ancora presenti è l'essenza del tutto. Non ci sono
più mazzi di rose, cenette romantiche e poesie d'amore, ma
semplicemente i ben oliati meccanismi della famigliarità e della normalità.
D'altra parte, se pretendessimo dagli eroi di Made In Japan qualcosa di
diverso da quello che ormai sono abituati a concederci (e soprattutto,
dopo tutto quello che già ci hanno regalato), probabilmente ci risponderebbero
in malo modo. Now What ?! Che vuoi ancora ? E non avrebbero nemmeno tutti i
torti. Anche perchè, in fin dei conti, quest'ultimo lavoro, non è poi così
brutto da giustificare le critiche di tanti, aprioristici, detrattori. Now
What ?! è semmai un disco onesto, e sicuramente molto ben
suonato, in cui le fiammate hard sono centellinate con parsimonia, in
favore di arrangiamenti più marcatamente prog e di frequenti
incursioni radiofoniche, gestite peraltro con sapienza dalla scafatissima
produzione di Bob Ezrin (già con Lou Reed e Pink Floyd). Nulla,
ovviamente, che abbia a che fare con la gloria passata degli anni '70: i guizzi creativi sono pochi e c'è una sola notevole canzone, Hell To Pay, da
inserire fra i classici del repertorio. Ma se al mondo c'è chi impazzisce per
Strokes e Coldplay, noi possiamo tenerci stretti al cuore, e con
orgoglio, i vecchi, immortali, Deep Purple.
VOTO :
6-
Blackswan, martedì 07/05/2013
14 commenti:
lo sto ascoltando compulsivamente in questi giorni e devo dire che sta crescendo ascolto dopo ascolto. a quasi 70 anni questi signori ormai fanno i dischi solo per passione e la passione si sente in questi solchi digitali. La mia con loro è una storia d'amore che dura da 30 anni e non la farò finire con questo disco.Anzi spero che non sia il loro ultimo ...
e io aggiungo:
ma ormai hanno superato giulio andreotti! ahahaah
Concordo assolutamente su tutta la linea, come peraltro avevo già anticipato sul mio blog
Anche se a me, il parallelo con la vecchia storia d'amore, provoca un po' di tristezza, concordo in pieno con Bradipo quando scrive di come si sente la passione con cui questi ex bad boys fanno Musica.
Qualche giorno fa parlavamo di musica bella o brutta al di là del mood. Dobbiamo aggiungere "senza età", soprattutto quando supportata dalla qualità di chi la fa.
@ Bradipo : non fosse altro che per riconoscenza, continuo a seguirli anche io con affetto.Certo, lo smalto un pò se ne è andato,ma questi ragazzi continuano quantomeno a crederci e a suonare bene.
@ Marco : loro, però, sono immortali :)
@ Euterpe : e adesso mi do da fare anche con i dischi degli altri veci :)
@ Irriverent : Che poi i Deep tanto bad boys non erano. se si sono mantenuti così bene un motivo ci sarà :)
Il brano in questione mi sembra una discreta rivisitazione di un rock quasi delle origini!
Suonano, suonano, cavolo! Sono la nuova musica classica..
Pero' è triste constatare che il rock non è piu' la 'musica dei giovani'
Io sono tornata bambina, ad ascoltarli *_*
@Mr. Hyde ti stupiresti di scoprire quanti ventenni ascoltano ancora il rock puro :)
Ottima recensione, come sempre!
nn l'ho ancora ascoltato
A me il parallelo con la duratura storia d'amore è piaciuto :) Bravo Black, come sempre.
@ Mr Hyde : bello pensare che davvero fra qualche decennio questa sia musica " classica " :)
@ Mist : Credo anche io che non siano pochi i ragazzini con le orecchie fini. All'ultimo concerto dei Deep, c'era 40enni come me, ultra sessantenni e un fottio di ragazzini anche di quindici anni.
@ Roberto : troppo buono :)
@ Ernest : si scarica facile,già domani potresti averlo ascoltato.
@ Firma : :) grazie mille !
Io mi sono sbilanciata con il mio 70/100...
@ Barbara : sbilanciarsi non fa mai male :)
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