Strana storia quella
dei The Civil Wars, duo country - folk proveniente da Nashville (Tennesse)
e composto dalla cantante Joy Elisabeth Williams e dal chitarrista cantante John
Paul White. In attività a partire dal 2009, il gruppo ha rilasciato un paio di
Ep, una collaborazione con Taylor Swift (Safe & Sound del 2011) e un solo
full lenght, Barton Hollow, pubblicato nel 2011. Una discografia scarna
(supportata però da un'attività live da veri stakanovisti del palco), che è
comunque valsa ai due giovani artisti un filotto di premi e riconoscimenti
mica male, tra cui un Grammy Award nel 2012 come miglior gruppo country e
miglior album folk dell'anno. Nemmeno il tempo di godersi il meritato successo, e il pigmalione artistico fra Joy e John,
nel novembre del 2012, si scioglie per dissapori interni e inconciliabili
differenze d'ambizione (la plumbea copertina del disco la dice lunga in proposito). Che si tratti di una rottura definitiva o
semplicemente di una pausa non è dato sapere. Sta di fatto che dieci giorni
fa è uscito nei negozi il secondo capitolo della saga, intitolato
semplicementeThe Civil Wars, lavoro che allo stato potremmo definire a tutti gli
effetti un disco postumo. Nemmeno una settimana, e il disco è volato in cima a
Billboard 200 US, a testimonianza del fatto che, nonostante lo scioglimento, il
gruppo vanta ancora un seguito notevolissimo e un buon apprezzamento da parte
della critica a stelle e strisce, che ha premiato il cd con ottime recensioni.
Dodici canzoni, tra cui una cover di Disarm degli Smashing Pumpkins e I Had Me A
Girl, coprodotta da quel geniaccio di Rick Rubin, per un album che non aggiunge
sostanzialmente nulla a quanto già conoscevamo del gruppo, se non forse una
certa tendenza a un suono più sofferto e crepuscolare (ascoltate, ad esempio,
la cupa e bellissima The One That Got Away, che apre il disco). I brani, confezionati in
modo ineccepibile, confermano le grandi doti vocali tanto della Williams quanto
di White, i quali rendono al meglio quando giocano a intrecciare timbri e
armonie. Non tutto alla fine però suona completamente sincero, e il
risultato è che, tra tante belle canzoni (la citata I Had Me A Girl e Dust To
Dust), si insinua improvviso anche qualche sbadiglio di troppo. Se The Civil
Wars fosse un album di passaggio in attesa di un nuovo inizio (ma
non credo), andrebbe bene così. Se fosse invece, com'è probabile, il canto del
cigno del duo, forse si sarebbe potuto fare di meglio. Pazienza :al momento, questo passa il convento.
VOTO :
6,5
Blackswan, lunedì 19/08/2013
5 commenti:
che coincidenza postare sullo stesso album nel giro di pochissimo tempo.Siamo nati nello stesso anno. Saremo mica gemelli separati a nostra insaputa?
Prendo appunti
complimenti per le recensioni, complimenti per il blog, complimenti per i gusti musicali..
se ti interessa, io ho un blog affine http://bluespaper.blogspot.it/
Ciao! era da tanto che non passavo a salutarti ... leggevo il tuo post, come sempre molto avvincente e ben scritto! per chi come me è a "digiuno" della materia in questione è sempre bello poter affondare la curiosità nelle radici della musica! Grazie ... a presto!
@ Euterpe : credo proprio di si. Ieri mattina ho scelto a casa uno dei dischi in ascolto in questo periodo e ho buttato giù due righe :)
@ Ernest : :)
@ Alessandro : sono già passato a restituire la cortesia. Sei già nel mio blogroll :)
@ Stefania : ciao Stefy ! Che bello leggerti ! Ben tornata da queste parti :)
Posta un commento