Prendete
Order Of The Black (2010), ultimo lavoro in studio, in ordine di tempo, di
brani originali firmati Zakk Wylde, e prendete poi l’unplugged The Song Remains
Not The Same (2011), raccolta acustica di cover e brani già noti, shakerate il
tutto con vigore e avrete il contenuto di questa fatica live. Unblackened contiene
infatti la registrazione di un set elettroacustico (più acustico che elettrico)
registrato il 6 marzo 2013 al club Nokia di Los Angeles, che terrà compagnia ai
fans fino all’uscita del nuovo album della band prevista per il prossimo 2014.
Ad accompagnare il barbuto chitarrista di Bayonne, ci sono i fedeli Nick Catanese
alla seconda chitarra, John DeServio
al basso, Chad Szeliga ai tamburi
e in più, udite udite, Derek Sherinian (Dream Theater e Black Country Communion)
a dar manforte dietro le tastiere. Meglio precisare fin da subito che i fans
ortodossi della band, quelli cioè heavy metal addicted e abituati alle consuete
roboanti performance live del mitico Wylde, storceranno probabilmente il naso
di fronte a una scaletta a basso contenuto di decibel, nella quale viene
enucleata l’anima medlodica delle canzoni con un approccio, per così dire,
maggiormente intimista. Certo, non mancano i mitici assolazzi, tutti cuore e
tecnica sopraffina, che hanno reso Wylde una sorta di leggenda della musica
metal fin dai tempi della militanza osbourniana; tuttavia, nello specifico,
emerge semmai la propensione a imboccare altre strade, meno rumorose, che
portano nei territori, sempre cari a Zakk, del southern rock e del blues. In
scaletta, classiconi dei Black Label Society quali In This River (splendida), Spoke In The Wheel, e soprattutto Stillborn,
rallentatissima e messa a chiosa del live act, la cui reinterpretazione in
chiave acustica può esser considerata quasi un valore aggiunto a una carriera
vissuta, prevalentemente, a cento all’ora (non dimentichiamo però che, nei
dischi dei BLS, due o tre ballate non mancano mai). Disco inusuale ma
interessante, suonato con mestiere da una band che si avventura attraverso
rotte diverse dalle consuete senza tuttavia perdere mai la bussola, Unblackened
contiene anche sei bonus tracks registrate in studio, tra cui due cover : l’ottima
Song For You di Leon Russell e Ain’t No Sunshine di Bill Whiters che, usiamo
una litote, non è brutta ma nemmeno proprio quello che si dice pane per i denti
del grande Wylde.
VOTO : 6,5
Blackswan, sabato 19/10/2013
5 commenti:
Piccolo OT: bello il restyling del blog!
Maccome??? Solo poco più della sufficienza???
Secondo me gli ultimi lavori dei BLS (gruppo tra i miei intoccabili, coniugando alla perfezione l'incazzo strong coi riff belli pesi che Zakk sa compiere magistralmente e l'anima potente del south rock, sono un punto d'equilibrio sonoro interessante in un panorama che ormai tende sempre più ad "annoiare". La sensazione è quella dello sperimentare con ingredienti coi quali però i Black Label Society sanno giocare benissimo. Attendo fremente il nuovo album prossimo anno.
Ps. "In this River" e "Still Born"... che due pezzi favolosi!
che meraviglia la nuova veste!
Restailing in U.S.A Rock?
Il video postato non è male.
@ Monty : Grazie mille :)
@ Harley : il disco non mi è dispiaciuto, ma preferisco i BLS che picchiano duro. Questo live è poco speziato per i miei gusti :)
@ Qualcosa : Grazie !:)
@ Mr Hyde : visto che ascolto prevalentemente musica americana...:)
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