Orzabal
e Smith hanno fin da subito le idee ben chiare: fondere il rock sixties di
matrice beatlesiana con il pop, l’elettronica e una punta di psichedelia.
Grazie al produttore Dave Bates vengono messi sotto contratto dalla Phonogram
Records, che nel 1981 pubblica il loro primo 45 giri, Suffer The Children. Dopo
altri due singoli di successo, Pale Shelter (1982) e Mad World (1983), esce
finalmente il loro primo full lenght, The Hurting. Fin dai primi ascolti si
capisce che Orzabal è cresciuto con l’intera discografia dei Beatles sotto il cuscino. I due però sono bravi
ad attualizzare e rinfrescare quelle melodie, e a rimeditare in chiave adulta
il synth pop che impazza negli anni ‘80, usando le tastiere con gusto ed equilibrio,
senza disdegnare però la chitarra, acustica ed elettrica, che tinteggia di rock
più di una canzone. L’album, quasi un concept sull’infanzia difficile vissuta
da Orzabal (la foto del bambino in copertina è in tal senso assai esplicita),
piace molto al pubblico inglese, così tanto che in breve tempo vola al primo
posto delle charts britanniche. Merito di un pugno di singoli dalla melodia
irresistibile : oltre ai citati Mad World (che Gary Jules riporterà al successo
nel 2005 reinterpretandola per la colonna sonora di Donnie Darko), Suffer the
Children e Pale Shelter, a far sfracelli è soprattutto un brano molto dance
intitolato Change, premiatissimo nelle vendite anche in Italia. Per celebrare
il trentesimo anniversario dall’uscita del disco, la Universal lancia sul
mercato questo lussuoso cofanetto, composto, oltre che dal disco originale
rimasterizzato, da un booklet ricco di foto e note sul making of dell’album, da
un cd di rarità, b-sides e remixes, da un altro composto da brani registrati
dal vivo (Peel e Jensen sessions) e da un dvd live registrato all’Hammersmith
Odeon di Londra durante il tour promozionale dell’album. Ed è forse questo il
materiale più interessante dell’intera raccolta, sia per la scaletta proposta,
durante la quale vengono eseguite per la prima volta due brani da Songs From
the Big Chair (We Are Broken e Head Over Hells), sia per lo stato di forma di
una band che, rispetto a tanti altri gruppi coevi, sapeva suonare e scrivere
musica non banale. Un’idea per un regalo natalizio che farà felice soprattutto
coloro che hanno vissuto in prima persona quella stagione musicale controversa.
VOTO: 8
Blackswan, martedì 24/12/2013
4 commenti:
Li ricordo , ma in tutta sincerità , non li ho mai amati molto...
Che tutto ciò che desideri possa avverarsi caro Blacky!
Ciao Blackswan,oltre ai migliori AUGURI, desidero ringraziarti per la costanza con cui, attraverso i tuoi commenti, arricchisci il mio blog.
BUONE FESTE a te e famiglia.
Cristiana
Mi piacciono molto, suonano bene e non sono banali, come dici.Mi sono fatto un'idea solo da due album, però Seed of Love (molto beatlesiano) e Raoul and the Kings of Spain che preferisco..
Passati queste feste nel migliore dei modi e... anche dopo!
E chi se li dimentica!
Fortissimi.
TANTI AUGURI!
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