A eccezione del frizzante
Employment, datato 2005, non è che i Kaiser Chiefs si siano mai distinti per
particolari intuizioni creative. Il loro pop (-rock) melodico e danzereccio
forse reggerà bene l’impatto con le classifiche ma da un punto di vista
artistico continua a ripetere stancamente i medesimi chichè very british già
consunti da tempo. Indistinguibili da molte band coeve (Maximo Park, Franz
Ferdinand, etc.), oggi i Kaiser Chiefs tornano sul mercato con un nuovo disco, il
primo dopo l’abbandono del batterista Nick Hodgson, mente musicale, paroliere e
seconda voce del gruppo. Ma se il precedente The Future Is Medieval ci era
piaciucchiato almeno un pò, con Education, Education & War si può affermare
senza tema che la band si sia posizionata davvero ben al di sotto del minimo
sindacale richiesto per acquistare un disco. Formalmente l’album è chiassoso, sovra-arrangiato, pacchiano all’inverosimile,
come se l’idea di base fosse “dai facciamo casino, così non si accorgono che
mancano le canzoni”. Da un punto di vista compositivo, invece, fatti salvi un
paio di spunti convincenti, ma non certo memorabili (il secondo singolo Coming
Home e Meanwhile Up In Heaven, col suo ritornello assassino), navighiamo in un
mare di mediocrità che genera oblio già due minuti dopo che il cd è stato tolto
dal lettore. Coretti frusti, ritornelli prevedibilissimi, zumpa zumpa da
caciara alcolica, che forse qualcuno potrà trovare anche divertente. Magari un
adolescente che vuole darsi un tono rispetto ai coetani che ascoltano Emis
Killa.
VOTO: 5
Blackswan, domenica 13/04/2014
1 commento:
Mai approfonditi più di tanto. Mi sa che non mi sono perso granchè...
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