In tutta franchezza non so
dire se la nazionale riuscirà a cancellare la figuraccia da carrello dei
bolliti misti rimediata settimana scorsa contro la Costa Rica. E poi, è sempre meglio
evitare i pronostici, perché si rischia di prendere delle topiche leggendarie.
Ciò nonostante, è inevitabile provare delle sensazioni, e le mie, lo dico con
altrettanta franchezza, non sono buone. Teniamoci alla larga dalla fiera delle
banalità di cui si è fatto un gran parlare, a sproposito, in questi giorni, per
cercare di mitigare il feroce prurito della sconfitta. Non è vero che faccia
caldo, o quanto meno non fa caldo a livelli spropositati (vi ricordate i 50
gradi di Usa ’94?) né mi sembra una buona giustificazione apparire sorpresi del
fatto che ormai non esistono più “squadre materasso” (circostanza che avremmo
dovuto mettere in conto fin dal 2010, quando venivamo presi a pallonate dalla Slovenia
e dalla Nuova Zelanda). La realtà, ben più indigesta, è che l’Italia pallonara
rispecchia esattamente lo stato di crisi in cui versa il paese. La scarsa
cultura dello sport, la gestione fantasiosa dei bilanci societari, l’approccio
tremebondo allo sviluppo dei settori giovanili (solo da ultimo tornati di moda
per la scarsità di risorse a disposizione), un tatticismo esasperato che
privilegia il muscolo rispetto al cervello, sono le cause principali dell’arretramento
del nostro calcio a livelli di una mediocrità disarmante. Ne deriva che la
compagine imbarcata per i mondiali brasiliani sia un’armata Brancaleone
composta da incredibili pipponi o da giocatori molti dei quali farebbero
panchina più o meno in tutte le nazionali partecipanti al torneo. Un
centravanti moderno (Balotelli è moderno nel senso che su facebook e twitter
non ha eguali), dalle doti fisiche straordinarie ma dall’intelligenza
calcistica di un bradipo arteriosclerotico, piccoli fenomeni di provincia inadeguati
per competizioni internazionali (Cerci, Immobile, Parolo, etc), bolliti da
sagra del bagnet verd (Thiago Motta, Cassano, Buffon, De Rossi etc), attrezzi
da cantiere edile (Paletta, Chiellini, Abate, Aquilani), un solo fenomeno
(Pirlo) e qualche inesperta e giovane promessa (Verratti, De Sciglio, Darmian).
Ad assemblarli, il più democristiano dei tecnici, pigmalione calcistico di Renzi
e geneticamente inabile ad assumersi rischi. L’allenatore è un mestiere
difficile, lo so bene, ed è chiaro che tutti, soprattutto col senno di poi, si
sentono autorizzati a esprimere pareri non richiesti. Però, anche in tempi non
sospetti, sono saltate all’occhio alcune decisioni non felicissime prese dal Cesarone
nazionale: Ranocchia rimandato a casa (l’unico dei nostri difensori a saper giocare
il pallone e in grado di impostare l’azione), Toni non convocato nonostante un’annata
fantastica (quanto ci farebbe comodo uno che, non solo la butta dentro, ma tiene
palla e fa salire il centrocampo!), Rossi trombato a due passi dalla partenza
(Pepito fuori forma è più forte di tutto il parco attaccanti messo insieme).
Oltre a ciò, forse non sarebbe stato scandaloso pensare a Totti (anche se solo
part-time, il Pupone verticalizza il gioco come solo Pirlo è capace di fare) e
a Florenzi, giovane gagliardo, rapido e bravo negli inserimenti. Inutile
recriminare: oggi ci aspetta la partita della morte e ce la dobbiamo giocare
con quello che abbiamo. Avrei in mente una formazione per affrontare l’Uruguay
ma la tengo per me onde evitare postumi spernacchiamenti nel caso in cui
Balotelli dovesse segnare una tripletta. Ci penserà Prandelli, che spero abbia
più coraggio di quanto dimostrato finora. Se no, è molto probabile, ce ne torniamo
tutti a casa. A parlare di Expo, del Mose e delle epocali riforme di Renzi. Il
tricolore riposto in un cassetto a prendere polvere per altri quattro anni.
Blackswan, martedì 24/06/2014
6 commenti:
A volte spero che avvenga ciò che avvenne ai Mondiali 1982, con la Nazionale offesa e in silenzio stampa.
Pura illusione, credo.
Il tuo giudizio su Balotelli non fa una grinaza, stupendo.
Cristiana
Su Balottelli siam d'accordo, come su tutto il resto. Mi auguro però di riuscire a passare dai..
Condivido in pieno su Prandelli, al confonto Casini è Riccardo Cuor di Leone.
Comunque vada, io oggi mi divertirò come un matto.
Vado a casa di un amico, ex compagno di classe del liceo, e vediamo la partita esattamente nella stessa formazione in cui vedemmo a casa mia nel 1982 Italia-Brasile.
A seguire, spaghettata e birrazze a gogò.
E che si fotta anche twittolo Balotelli, che beninteso venererò come un dio se me ne fa tre, o anche uno solo se basta a passare.
Avanti dunque, per Dio e per la Patria!
Per inciso, grandissimo rispetto per Costarica, paese che ha abolito l'esercito convertendo i relativi costi in spese per scuole ed ospedali, i cui giocatori stanno in un albergo assieme agli altri turisti, e che ha le tifose più belle del mondo.
Toda vida!
Amico mio,
è terminato il primo tempo e la fortuna pare dalla nostra. Spero di portare meno jella di Eddie Vedder.
Da milanista e italiano dico che mi vergogno di avere in campo Balotelli: cascatore inutile e sopravvalutato.
Il prototipo assoluto del bimbominchia del calcio moderno.
Un abbraccio.
Appunto. Tutto chiacchiere e twitter. Che pena.
Allora, sai che dalle nostre parti ai bradipi ci teniamo. Ti preghiamo di non accostare mai più questi splendidi animali al calciatore summenzionato :)
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