Quello brasiliano è stato un mondiale strano, a tratti
divertente, interessante per certi versi, molto deludente, se si esclude
la Germania, sotto il profilo del gioco. E' stato il mondiale dei portieri, dei
numeri dieci (o dei nove e Messi), delle grandi delusioni (Spagna, Italia,
Inghilterra, Russia, Portogallo, Brasile), delle squadre di seconda fascia che
con grinta e organizzazione sono arrivate a traguardi inimmaginabili (Messico,
Costa Rica, Cile, Colombia). Tuttavia, al di là degli strombazzamenti della
stampa e degli organizzatori, è stato un torneo misero da un punto di vista
qualitativo. Poche squadre hanno espresso un bel calcio (oltre alla Germania,
mi è molto piaciuta la Francia), quasi tutte si sono aggrappate agli uomini
simbolo, che non sempre sono riusciti però a essere decisivi nei momenti
importanti (Messi e Ronaldo a esempio per tutti). Delle quattro semifinaliste,
solo la vittoriosa compagine teutonica è riuscita a regalarci sprazzi di autentico
divertimento. Il Brasile, tolto Neymar, si è invece dimostrata squadra sempre in affanno, fisico e
tattico, tradita da una difesa sclerotica, da un centrocampo di onesti
faticatori dai piedi di cemento e da un attacco inesistente (Fred unica punta è
una barzelletta che non fa ridere); l'Olanda, alla faccia del calcio totale,
sembrava l'Italia degli anni '70: catenaccio e contropiede affidato alla
freccia Robben, al volubile Van Persie e all'estro a singhiozzo di Sneijder,
costretto a faticare in mediana da un cinico Van Gaal; l'Argentina (che, a onor
del vero, ha perso un pimpante Di Maria nel momento cruciale) paga,
soprattutto in finale, l'inconsistenza tattica di un allenatore confuso e
confusionario, che ha un'idea di gioco a dir poco vetusta e che, nel momento topico,
si suicida togliendo dal campo un Lavezzi capace da solo di terrorizzare la pur
solida difesa tedesca. La Germania invece ha giocato sempre al meglio, con
continuità, esprimendo trame veloci e ariose, e facendo dello spirito di
squadra la sua arma vincente (cosa davvero inusuale per un gruppo nel
quale convivono tanti galli, tutti tecnicamente eccellenti).
Non è un caso che
l'undici allenato da Low sia arrivato sul tetto del mondo: se è vero che una
squadra di calcio riflette in qualche modo la situazione sociale, politica ed
economica di un paese, è chiaro a tutti perchè i tedeschi saranno per parecchio
tempo un gradino sopra agli altri. Forza e determinazione, certo, che sono da
sempre un marchio di fabbrica della Germania, ma non solo. Il successo tedesco
è stato costruito anno dopo anno, dando fiducia a un gruppo di giovani,
favorendo l'integrazione etnica, credendo in un progetto serio senza l'assillo
di dover vincere subito, basandosi sul contributo di squadre di club che
lavorano anche in ottica Nazionale. Tutto il contrario dell'Italia, il cui
fallimento ha radici profonde nella paura del cambiamento e nella gerontocrazia
che affliggono il paese a tutti i livelli. Se la nazionale (come il paese)
vuole tornare competitiva, occorre rischiare concretamente: che la
discontinuità non sia di facciata ma effettiva. Occorre cambiare tutto, radendo
al suolo istituzioni autoreferenziali, logore, politicamente compromesse e
democristiane nel dna. Bisogna ripartire dai vivai, obbligando le società a far
giocare nel campionato italiano giovani italiani pescati dalla cantera; serve
mettere a capo della Federazione un tecnico cha capisca davvero di calcio e non
solo di spartizioni, che non abbia alcuna entratura con poteri politici e
abbiamo una visione lungimirante, di lungo periodo; bisogna avere il coraggio
di far piazza pulita dei fenomeni mediatici e degli intoccabili per nobile
stirpe e ripartire invece dall'under 21, con un tecnico che non si faccia
intimidire da sponsor e presidenti di club. Occorre, soprattutto, aver
pazienza, perchè Roma non è stata costruita in un giorno, e una squadra forte
ha bisogno di tempo per crescere e costruire i successi. Esattamente come ha
fatto la Germania. Uber Alles.
Blackswan, lunedì 14/07/2014
7 commenti:
Già, incomprensibile la sostituzione di Lavezzi: nel primo tempo decisamente il migliore dei suoi.
Difficile anche spiegare come sia potuto accadere che (più o meno) la stessa Germania sia stata bastonata due anni fa dalla nostra nazionale.
Sono d'accordo: puntare sui giovani e sui vivai: chi l'ha fatto negli ultimi anni (Spagna, Germania) ha ottenuto risultati. Mi ricordo ancora il blocco dei giovani di Vicini poi portati in nazionale: come gioco la migliore degli ultimi 30 anni, anche di quella del 2006.
Mondiale che mi ha appassionato come non capitava, per ovvi motivi, dal 2006, e molto migliore di quelli del 2002 e 1998.
Peccato solo che le "novità" siano durate poco.
Grande davvero, comunque, la Germania.
Io, onestamente, questa gran germania che ha giocato così da dio non l'ho vista.
Poi, sarà che di calcio non sono chissà che gran conoscitrice. Ma un po' ne so, dal momento che lo seguo parecchio fin da bambina.
E non potrò mai stimarla la Germania. Non ce la fo.
Ps. puntualizzo che quando parlo di "gran germania che ha giocato così da dio" mi riferisco a ieri sera.
S'è svegliata alla fine. Eppure contro il brasile aveva giocato si e no 7 minuti contro i nostri tempi immensi fino ai rigori.
giusta umiliazione finale del ridicolo messi! :)
per essere un vero campione servono anche testa e palle. lui invece c'ha solo i piedi. ottimi piedi, per carità, ma quelli non bastano...
bel summary caro Blackswan
sul giudizio total io invece credo sia stato un buon mondiale, soprattutto divertente, con un sacco di gol a partita e almeno fino agli ottavi partite aperte e tese. L'essenza del calcio e' il GOL e di gol ce ne sono stati tanti ed anche belli. Poi sul gioco...de gustibus...visto che uno puo' amare il tickitaka infinito o il catenaccio di antica memoria...la bellezza sta negli occhi di chi guarda. Per me e' stato il piu' bel mondiale (da vedere) dal 1982....i peggiori mondiali 2002 e 2006.
Sull'Italia invece concordo totalmente...ma la rinascita e' difficile....
@Lucien: Italia di Vicini era bella? per me solo under21, la maggiore NOIOSISSIMA! Per me la migliore italia degli ultimi 30 anni e' quella di Prandelli all'Europeo 2012 che lascio' a bocca aperta tutti i commentatori esteri meravigliati che l'italia giocasse al pallone e non fosse catenacciara......
Grandi lodi alla Germania, che ha proprio vinto di squadra, con un gruppo di ottimo livello medio e senza campionissimi (ammesso che tali siano i Messi ed i Neymar, del che dubito).
Ho paura che un progetto giovani qui da noi sia di difficile realizzazione.
Molto più affascinanti altri giochini, tipo creare plusvalenze fittizie scambiandosi giovani destinati a non giocare, o versare soldi in nero estero su estero ad altri club ed ai procuratori dei giocatori, vuoi mettere?
E se poi ai mondiali si floppa penosamente, ci saranno sempre i padri nobili tipo Buffon e De Rossi, non a caso supersostenitori dell'osceno Prandelli, pronti a dire che tutta colpa di Balotelli, reo di non essere Gigi Riva.
Comunque la ricreazione è finita, ora si ricomincia a soffrire per l'Inter.
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