1794.
Parigi ha solo notti senza luna. Marat, Robespierre e Saint-Just sono morti, ma
c’è chi giura di averli visti all’ospedale di Bicêtre. Un uomo in maschera si
aggira sui tetti: è l’Ammazzaincredibili, eroe dei quartieri popolari,
difensore della plebe rivoluzionaria, ieri temuta e oggi umiliata, schiacciata
da un nuovo potere. Dicono che sia un italiano. Orde di uomini bizzarri
riempiono le strade, scritte enigmatiche compaiono sui muri e una forza
invisibile condiziona i destini, in città e nei remoti boschi dell’Alvernia.
Qualcuno la chiama «fluido», qualcun altro Volontà. Guarda, figliolo: un giorno
tutta questa controrivoluzione sarà tua. Ma è meglio cominciare dall’inizio.
Anzi: dal giorno in cui Luigi Capeto incontrò Madama Ghigliottina. Il romanzo
del Terrore di Wu Ming. L’opera piú ambiziosa, punto d’arrivo di un percorso ventennale.
Ecco un libro perfetto da portare sotto l'ombrellone
per le vostre letture estive: ponderoso, intrigante, avvincente, ben scritto.
Secondo volume del cosidetto Trittico Atlantico (progetto che prevede la realizzazione
di tre libri, tutti ambientati negli ultimi trent'anni del XVIII secolo, su
entrambe le sponde dell'Oceano Atlantico), L'Armata Dei Sonnanbuli, al pari del
precedente Minituama, è uno di quei romanzi che non ha solo un alto potenziale
di intrattenimento ma è capace anche di tratteggiare con accuratezza un
travagliato periodo storico (nello specifico la Rivoluzione Francese)
riportando alla luce, rivisitati e corretti da un eccitante piglio narrativo,
avvenimenti che altrimenti si troverebbero solo nei manuali di
storia. Un'opera ad ampio respiro storico, dunque, in cui la Rivoluzione (la
trama inizia con un tentativo fallito di liberare il re e la successiva
esecuzione di Luigi Capeto), i personaggi che l'hanno resa possibile e
animata (Marat, Robespierre, Danton, Brissot, etc), il Grande Terrore, il
Termidoro, fanno da sfondo a un intreccio narrativo che attinge da generi
diversi: cappa e spada, thriller, sovrannaturale e, in un certo senso,
anche la commedia dell'arte (il personaggio di Scaramouche). Una trama
che, almeno all'inizio, appare assai complessa, ma che pagina dopo pagina si
dipana grazie a personaggi costruiti magnificamente sotto il profilo
psicologico, e a loro volta fatti risorgere dall'oblio della storia, grazie a
un'attenta ricerca su documenti originali dell'epoca. Una prosa
avvincente, dunque, che vi condurrà con maestria verso i ritmi
frenetici di un finale aperto a possibili seguiti e che, non ne dubito,
vi stimolerà ad approfondire le vicende di un periodo storico relegato, per
molti, a qualche paginetta letta sui testi scolastici. E forse proprio in
questo risiede l'unica vera complessità di un libro, la cui narrazione è legata
a doppio filo con avvenimenti storici che richiedono una, seppur superficiale,
conoscenza. Diversamente, si potrebbe far fatica, soprattutto nelle prime
pagine, a districarsi in una selva di nomi (brissottni, montagnardi,
sanculotti, girondini, giacobini, vandeani, muschiatini, etc.) necessari a
comprendere le opposte istanze rivoluzionare, la reazione termidoriana e,
in senso più ampio, tutto lo sviluppo cronologico dei fatti. L'armata Dei
Sonnambuli resta comunque uno splendido esempio di come si possano abbinare con
successo letteratura d'intrattenimento, fedele ricostruzione storica e consapevole
riflessione politica.
Blackswan, giovedì 10/07/2014
2 commenti:
non l'ho letto
la tua recensione mi ha convinto a farlo
@ Ernest: non te ne pentirai :)
Posta un commento