Nel suo appartamento viene trovato
senza vita e in un mare di sangue il corpo di un uomo dalla condotta non
proprio pulita. La sua vicina di casa ha visto uscire di gran corsa un giovane
che portava un sacchetto in mano, sacchetto che poi la stessa vicina ha visto
gettato in un cassonetto. Ha inoltre osservato poi il giovane salire su
una vettura parcheggiata proprio di fronte e andar via a tutta velocità. La
buona samaritana, poiché ha ravvisato nella scena qualcosa di poco chiaro, ha prontamente segnato la targa che poi ha con
diligenza consegnato ai carabinieri, nella mani del maresciallo Fenoglio
(il protagonista del breve romanzo). Individuato il proprietario della vettura,
recuperato il sacchetto con tanto di impronte digitali appartenenti proprio al
giovane che guidava l’auto, abbiamo avuto in un attimo il colpevole. Un’indagine lampo che sa quasi del miracoloso… troppo bello per essere vero! E infatti Fenoglio comincia a farsi venire dei dubbi.
È tutto troppo perfetto, ma il giovane sembrava proprio una brava persona,
mentre il cadavere non apparteneva certo ad una persona degna di stima.
Che non ci sia dell’altro da scoprire? Fenoglio prosegue le indagini e il suo
intuito si dimostra vincente:
il colpo di scena c’è davvero.
Sono sicuro che non
resteranno delusi tutti quei lettori di Carofiglio che attendevano il ritorno
sulle scene dell’avvocato Guerrieri. In primis, perché Guerrieri, anche se non
da protagonista, compare in un breve cameo nel finale di questo romanzo breve;
e poi, soprattutto, perchè il
maresciallo Fenoglio, piemontese trapiantato in Puglia e personaggio principale
di Una Mutevole Verità, possiede lo stesso carico di umanità e quella
predisposizione alla ricerca del bello e della cultura che ci avevano fatto amare
l’ormai mitico legale barese. Detto questo, il nuovo romanzo di Carofiglio è un
poliziesco sui generis, privo di quei colpi di scena che dovrebbero
caratterizzare un thriller e con un colpevole che anche il lettore più
distratto dovrebbe riuscire a individuare fin dalle prime pagine del libro.
Carofiglio punta semmai alla storia, descrive bene personaggi e luoghi, motiva
psicologicamente tutte le azioni che costituiscono l’intreccio e conducono il
lettore all’epilogo (abbastanza scontato) della vicenda. Non ci troviamo di fronte
certo al miglior libro dello scrittore barese, eppure sotto l’ombrellone Una
Mutevole Verità funziona: leggero. piacevole, rinfrescante come la brezza carezzevole che
proviene dal mare. Si legge in un pomeriggio.
Blackswan, domenica 10/08/2014
1 commento:
Grazie Black, è un buon suggerimento.
Buon San Lorenzo!
Cristiana
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