C'è sempre da aspettarsi qualcosa di nuovo dagli
Archive, capaci di stupirci ormai quasi da un ventennio con una formula che il
più delle volte si è rivelata vincente. Tanta elettronica, trip hop, rock
progressive e una spolverata di psichedelia sono la ricetta che ha trasformato
il collettivo capitanato da Darius Keeler e Danny Griffhits in una delle più
interessanti realtà del rock alternative di matrice britannica (in condominio
con gli Anathema). Così, quando si inizia ad ascoltare quest'ultimo lavoro in
studio della band, uscito a meno di un anno di distanza dal precedente e
brillante Axiom, le nostre aspettative vengono in parte disattese e si capisce
subito che qualcosa non ha funzionato come dovrebbe. I primi due brani (Feel It
e Restriction) ci lasciano perplessi (per usare un eufemismo)
e trasmettono la sensazione di essere scarti di magazzino riciclati
un pò a casaccio per l'occasione. E non è che il resto del disco funzioni
meglio. Se nel precedente lavoro si percepiva chiaramente un riferimento a
modelli espressivi di livello (Pink Floyd in primis), in Restriction (decimo
album in studio) le idee si fanno più confuse, i brani suonano più
ovvi, meno articolati e meno affabulanti, il target delle melodie si fa
decisamente più pop (è quasi inevitabile che il pensiero, in certi
momenti, corra ai Depeche Mode). Non mancano anche episodi intensi,
come la splendida End Of Our Days o la successiva, discreta, Third Quater
Storm. Restano tuttavia lampi isolati di un album che non riesce mai a
decollare veramente e che, anche in altri brani che non ci sono
dispiaciuti (la cupa Ride In Squares o un ballatone ricco di suggestione
come Black And Blue), sembra comunque vittima di un momento di
appannamento e di una scrittura che denota una certa aridità di
fondo. Arrangiamenti e cura dei suoni sono sempre di alto livello, da
questo punto di vista con gli Archive si va sul sicuro, ciò che
manca però è un'ispirazione all'altezza delle precedenti prove. Buona la
forma, appena sufficiente la sostanza: e non è certo un particolare di poco
conto.
VOTO: 6
Blackswan, lunedì 19/01/2015
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