Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e
integralmente pubblichiamo
Mentre l'Italia sanremese si trastulla tra canzonette,
gossip e reunion di redivivi Albani e Romine, a Montecitorio va in scena il controfestival.
Da una parte, opinionisti più o meno improvvisati se ne stanno spiaggiati su
comode poltrone a discettare inutilmente sulle mise di Emma Marrone,
dall'altra, si assiste a uno spettacolo surreale che con lustrini e paillettes
ha ben poco a che fare. Risse da condominio, come quelle tra petulanti vicini
di casa che ammorbano il pianerottolo con l'odore di frittura di sarde o che
sbattono il tappeto sul balcone proprio mentre stendi i panni. L'immagine del
Parlamento è proprio questa.
Si riscrive la Costituzione e ci si aspetterebbe,
perlomeno, un confronto tra persone di buona creanza. Tutt'altro. Si sentono
proferire insulti e minacce da livorosi deputati. Si vedono scazzottate, fogli
volanti, parapiglia tra i banchi dell'emiciclo ed esponenti delle opposizioni
uscire dall'Aula. Risultato: espulsioni, come se piovesse, e l'immagine di un
lento e irreversibile declino della democrazia. Poi, a notte fonda, con fare da
guappo, irrompe Lui, il Mitico Matteo. Con la solita espressione di sfida, con
quell'insopportabile sorrisetto strafottente. "Anche stavolta, si
conferma il peggior Presidente del Consiglio della storia unitaria. Non si era
mai visto il capo del governo venire alla Camera, nottetempo, a fare il
bullo...", precisa un iracondo Brunetta, nei panni di Masaniello.
Già perchè, per chi si fosse perso una puntata, ora Brunetta guida la rivolta
di una fronda di Forza Italia contro Renzi.
Il teatro dell'assurdo è servito. E pensare che fino a
qualche settimana fa, Brunetta e (quasi) tutto il cucuzzaro erano culo e
camicia con il Pd. Quando si dice la coerenza.
Si vocifera che il nostro Grande Premier si sia
parecchio irritato per le contestazioni e l'ostruzionismo delle minoranze,
colpevoli di rallentare il percorso delle riforme costituzionali. " Un
abbraccio a gufi e sorci verdi" , twitta con la solita spocchia,
il nostro instancabile Trottolino Amoroso. Già, non dimentichiamo che lui è
l'uomo della Provvidenza. Lui va avanti anche da solo e nessuno osi
ostacolarlo. Eccolo il Partito, democratico solo di nome, che modifica le
regole in solitudine, con il silenzio - assenso del neo Presidente della
Repubblica. Intanto, la seduta fiume prosegue fino a notte fonda. Stanno
demolendo, pezzo dopo pezzo, la Costituzione. Stanno esautorando il Parlamento
e,intanto, l'Italia canta.
Antonio Razzi (FI): "Volevo
cantare a Sanremo, il brano era già pronto ma Conti non mi ha voluto. Pazienza,
farò un film con Robert De Niro. Cominceremo a girare in primavera..."
Domenico Scilipoti (FI): "Altrochè traditore, io con Silvio ho salvato l'Italia. Di
Scilipoti ce n'è uno solo".
Matteo Salvini, sulla Grecia:
"La Grecia? E che cazzo c'ha? Qualche isoletta e del formaggio. Noi
abbiamo le industrie"
Denis Verdini, dopo la
rottura del Patto del Nazareno: "Io adesso non mi muovo, mi godo la
scena. Sto sulla riva del fiume e osservo nani e ballerine far festa per la
fine del Patto. Berlusconi non ha capito che questo qui non fa prigionieri,
Matteo lo ammazza, non scherza. Se Silvio preferisce l'Albero delle Zoccole,
faccia pure..."
Cleopatra, lunedì 16/02/2015
2 commenti:
Vuoi trascorrere una rilassante e piacevole serata italiana davanti alla TV? Non hai che l'imbarazzo della scelta: Sanremo, calcio o politica. Oppure Calcio, Sanremo o politica. Altrimenti politica, calcio o Sanremo.
Il nostro mondo è tutto quà?
Si susseguono inesorabili le settimane, i mesi, gli anni;cambiano alcuni personaggi, ma noi italiani non cambiamo mai.
Perchè allora dovrebbero migliorare i politici e smettere di fare "del loro meglio" per noi?
Va bene, va tutto bene così. Andiamo con un filo di gaas.
Un abbraccio.
cmq Razzi a Sanremo se la poteva giocare....
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