Facile giocare sul titolo dell'album per imbastire una
recensione del nuovo lavoro dei Linea 77. Il fatto è che, lo dico in accezione
assolutamente positiva, non c'è più nulla riguardo al combo torinese che riesca
a stupirci veramente, che riesca a farci esclamare Oh!. Il progressivo
passaggio alla lingua italiana dopo gli inizi anglofoni, Tiziano Ferro che
duetta con la band nel singolo Sogni Risplendono, l'alternanza qualitativa dei
dischi (l'ottimo Horror Vacui seguito dall'incerto 10), i cambi di formazione,
che hanno visto l'allontanamento per divergenze artistiche di Emi, e l'epocale
colpo di sfiga che manda a ramengo sei mesi di lavoro e i premaster dell'Ep
C'eravamo Tanto Amati, in uscita programmata per gennaio 2014 e invece mai
pubblicato, sono alcuni degli episodi di un avventura musicale fuori
dall'ordinario. Quindi, l'unica cosa che stupisce veramente di questo nuovo
lavoro, è il fatto che i Linea 77 siano riusciti a mantenere dritta la
barra del timone, a ritrovarsi dopo ben vent'anni di carriera con lo stesso
piglio e la stessa energia degli esordi. Oh! rappresenta in tal senso un passo
indietro e un passo in avanti. Indietro, perchè viene recuperata in toto la
ferocia dei primi dischi, quando la proposta di questo hard-core nostrano non
ammetteva concessioni alla melodia o si divertiva in derive autoironiche come
da ultimo è successo con il singolo di un paio di anni fa, La Musica è
Finita; in avanti, perchè il livello qualitativo delle dieci canzoni in
scaletta ci restituisce una band sulla cui caratura internazionale non vi
è dubbio alcuno: una band che punta alla potenza del live act
e all'energia della presa diretta, accantonando i tentativi di sperimentazione,
non sempre riusciti, delle ultime prove. Tinte fosche, ritmiche martellanti,
fiotti di rabbia adrenalinica, riff urticanti e un ottimo lavoro sulla
scrittura dei testi, che riescono a essere icastici e nel contempo citare
Ungaretti, Il Gattopardo, Noam Chimsky e, financo, Mel Brooks (l'album si apre
con una sequenza audio da Frankenstein Jr.). Il tutto centrifugato in un
disco di metal core compatto, peso, che concede rarissime aperture
melodiche (Luce) e fissa uno sguardo disilluso e nichilista sulla
deriva etica, ormai irrimediabile, imboccata dal nostro paese. Nulla di cui
stupirci, ma molto da ascoltare.
VOTO: 7,5
Blackswan, martedì 24/02/2015
3 commenti:
Sono anni che non ascolto i Linea77... magari ricomincio :)
Oh! Non sapevo avessero fatto un disco nuovo.
Vado a cercarmelo...
La copertina promette benissimo!
@ Michele: è il momento di ricominciare :)
@ Marco: il contenuto è anche meglio :) Oh! Ma non saranno un pò troppo duretti per le tue caste orecchie ? :))
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