Che Renzi avrebbe chiesto
la fiducia, lo sapevano anche i bambini. E’ state pur certi che non
è stato né un atto di debolezza, né tanto meno uno spregiudicato colpo di mano
(non ne ha bisogno). Semplicemente, conoscendo bene con chi ha a che fare,
sapeva benissimo che avrebbe vinto la partita. Facile, facile, e senza perdere
tempo. Dal momento che l’uomo non prova il benché minimo rispetto per le regole
costituzionali e per il contraddittorio
parlamentare, ha solo scelto la strada più rapida per portare a casa una
riforma inutile, anzi perniciosa, per i cittadini, ma alla lunga assai proficua
per le proprie aspirazioni presidenzialiste. La sinistra PD (diciamo: presunta sinistra), i cosiddetti “dissidenti”, hanno quindi calato in blocco le
brache: in parte hanno risposto positivamente al quesito del Governo, altri, in minor numero, ma non per questo meno significativi, si sono astenuti. Inutile
ricordare ai primi, che per comodità chiamerei i Poltroneros, che in Italia non
esiste vincolo di mandato e che lor signori sono al servizio dei cittadini, non
del PD o del Governo (rectius: della poltrona). Se una legge fa schifo, non
hanno solo la facoltà, ma il dovere di non votarla. I secondi, che per comodità
chiamerei invece Chihuahua, ricordano quei cagnolini, più simili ai topi invero,
che da dietro una cancellata, baldanzosi, abbaiano con strepiti indicibili, ma
quando ti avvicini loro, coda tra le gambe, guaiscono di paura e fuggono alla
velocità della luce. A costoro suggerirei un uso costante dello specchio: oggetto
utile non solo a rassettare acconciature e chieriche, ma soprattutto a indurre
quel senso di disgusto contiguo allo sputo, che si prova ogni volta che ci
troviamo di fronte a un uomo senza dignità. In entrambi i casi, questi presunti
“dissidenti”, possiedono l’impalcatura etica di un paramecio. Con rispetto
parlando, ovviamente, dei parameci. E già che ci siamo, qualcuno mi saluti Mattarella. A proposito: è ancora vivo?
Blackswan, giovedì 30/04/2015