Appare chiaro, a chi segue questo blog da un pò di
tempo, che certi dischi, marchiati da un suono smaccatamente a stelle e
strisce, rappresentano per me il pane quotidiano. Non tutto quello che
arriva dagli States risulta ovviamente meritevole di recensione; tuttavia,
quando ho l'occasione di suggerire qualcosa di interessante cerco di
non perdere l'occasione per segnalarvelo. Ecco a voi, allora, i Radio Birds, quartetto
proveniente da Atlanta (Georgia), qui al loro primo full lenght, ma con alle
spalle già un Ep datato 2013. Parte il primo brano in scaletta, Hang On
Me, e si potrebbe affermare che questa roba l'abbiamo già ascoltata milioni
di volte: il classico pezzo alla Black Crowes, sostenuto da bei riffoni
hard, che rappresenta al meglio la peculiarità di quel suono chiamato
southern rock. Certo, nello specifico, le chitarre disturbano con una buona
dose di acido e l'andamento del brano è tutto tranne che lineare. Ciononostante, questa
canzone, comunque pregevole nella scrittura, non esce da quegli schemi a
cui, gli appassionati di genere, sono abituati. Questo inizio, però, non
rappresenta affatto il contenuto di un album, i cui pregi sono semmai
esplicitati dal titolo. Contemporary American Slang ci racconta infatti di
un tentativo di declinare un suono tradizionale (inutile ribadire che ci
troviamo in Georgia, patria dei Black Crowes e dei Blackberry Smoke) con un
accento, per così dire, più moderno. Se da un lato, non mancano strumenti roots
(violini), il solito approccio jammistico, e la voce ispida e potente di
Justin Keller (insieme a lui, Jaz Dixon alla chitarra, Chass Lamondo al basso e
Colin Dean alla batteria) si allinea ai timbri dei padrini del genere, è anche vero
che ogni componente della band sembra aver portato nel progetto la propria
particolare esperienza musicale (backgrounds che chiamano in causa non solo il
rock, ma anche folk, bluegrass e hardcore). Un particolare, questo, non da
poco, dal momento che le undici tracce in scaletta, pur in un ambito ben
definito di appartenenza, si colorano di diverse sfumature. Si va così dal
country gospel di Miss Ilene (melodia ruffiana, un violino dal sapore country e
finalone con le chitarre che ringhiano) a The Beast, in cui i Radio Birds
sembrano gettare lo sguardo verso un pop rock di matrice britannica, fino a
Chew Me Up, forse la migliore del lotto, che, ondivaga, parte strascicata,
per esplodere poi in un ritornello rumorosissimo. Sonorità grezze e lo-fi
e arrangiamenti spesso inusuali, fanno di Contemporary American Slang un disco
che vi ruberà tantissimi ascolti. Se avete iniziato l'anno sotto l'egida
dei Blackberry Smoke e avete consumato Holding All The Roses, questi
Radio Birds sapranno dare nuova linfa alla vostra passione southern.
VOTO: 7,5
Blackswan, martedì 14/04/2015
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