Mettersi a raccontare James Taylor (davvero qualcuno
ancora non lo conosce?) sarebbe un inutile spreco di tempo. Per lui parlano
cento milioni di dischi venduti, cinque Grammy Awards vinti e canzoni
memorabili come You've Got A Friend e Carolina In My Mind, raccontando una
carriera forse non sempre ispiratissima, ma ricca di successi e improntata
a una coerenza artistica senza cedimenti. Insomma, il buon James ha sempre
continuato a "guardarsi l'ombelico", come sosteneva Frank Zappa, ma
lo ha fatto dalla prospettiva di chi, nel bene e nel male, ha sempre voluto
essere sincero. Così, nonostante siano passati tredici anni senza che
Taylor pubblicasse un disco in studio, il suo pubblico non ha mai smesso
di amarlo, come sta a dimostrare questo Before This World, che torna in vetta
alle classifiche statunitensi a quarantacinque anni dal pluripremiato Sweet
Baby James. Ad ascoltare le dieci tracce che compongono la scaletta
dell'album, sembra davvero che non sia passato un mese da quei lontanissimi
anni '70: il sound, infatti, è profondamente seventies e la voce carezzevole di
Taylor non ha perso alcuna delle sfumature che la rendono ancora oggi
riconoscibile fin dal primo ascolto. Le canzoni sono il meglio che
avremmo potuto aspettarci da un artista in circolazione ormai da mezzo secolo e
il marchio di fabbrica, quello di un prodotto di qualità, resta il
medesimo. Elegantissimo e raffinato, il pop folk di Taylor continua a toccare
le corde delle emozioni con melodie dal sapore agrodolce e intarsiate con cura
artigianale in un profumato legno pregiato. Nessun filler, nessuna canzone
sottotono, ma almeno un paio di pezzi ben sopra la media, Snowtime e Montana,
che rendono ancora più suggestivo un già graditissimo ritorno.
VOTO: 7
Blackswan, lunedì 17/08/2015
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