Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo
"Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono
importanti", diceva Michele, il personaggio interpretato da Nanni Moretti
nel film "Palombella Rossa". Quando a pronunciarle è il
vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, beh, l'affare si ingrossa o
almeno così dovrebbe essere.
"La Kyenge? Quando la vedo non posso non
pensare a un orango".
"Ma la smetta quella signora, quella abbronzata
lì, quella del deserto e del cammello" (frase
proferita da Calderoli e rivolta alla giornalista Rula Jebreal).
"Dare il voto agli extracomunitari? Un paese
civile non può far votare dei bingo- bongo che fino a qualche anno fa stavano
ancora sugli alberi".
"Gli immigrati tornino nel deserto a parlare coi
cammelli o nella giungla con le scimmie".
Questo è, in estrema sintesi, il bestiario della
seconda carica dello Stato. Avete capito bene, si tratta del numero due di
Pietro Grasso, l'attuale Presidente del Senato. Il rubicondo Calderoli ha un
curriculum di tutto rispetto in materia di comportamenti irriguardosi. Si rese,
perfino, protagonista di tensioni diplomatiche tra il governo italiano e
libico. Correva l'anno 2006, quando esibì in pubblico una maglietta anti- Islam
provocando una protesta davanti al consolato italiano a Bengasi, in Libia, e
che si concluse con 11 morti e 50 feriti. Ecco da chi siamo rappresentati.
In un paese normale, un individuo di tal fatta sarebbe
già stato accompagnato alla porta, senza troppi giri di parole.
Nella Terra dei Cachi, cadono in piedi i Calderoli e
cadono come foglie morte le offese razziste rivolte all'ex ministro Kyenge.
Suvvia, in fondo, che c'è di male a esprimere delle opinioni un po' colorite? Non
sia mai che l'autore del Porcellum venga punito per istigazione all'odio
razziale. Neanche per sogno. I probi senatori hanno deciso per l'autorizzazione
a procedere per diffamazione. Meno male che l'allora sindaco di Firenze, alle
Primarie del Pd, diceva basta agli inciuci. E se qualcuno osi pensare che sotto
c'è un barbatrucco, mal gliene incolga. Si sa che a pensar male si fa peccato
ma quasi sempre si indovina. Orbene, pare che il buon Calderoli abbia
annunciato di voler ritirare i 500 mila emendamenti al ddl Boschi. Guarda un
po' che caso.
Sarà, ma io continuo a pensar male e non me ne pento.
Cleopatra, lunedì 21/09/2015
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