Riceviamo dalla nostra frelance Cleopatra e
integralmente pubblichiamo
"Anche 'sto Varoufakis se lo semo
levati". Non sono parole di Bombolo, ma è il nostro Matteo a tirare in
ballo quel cattivone tenebroso dell'ex Ministro delle Finanze greco, in
occasione della direzione del Pd. Un modo per lanciare un messaggio, nemmeno
troppo velato, a quella sparuta e inetta minoranza di calimeri senza orgoglio.
Spavaldo più del solito, per Il Riformatore compulsivo sono stati giorni
carichi di tensione. Eppure, si presenta alla platea con il solito fare da
gigione non rinunciando a inanellare una sequela di sortite al vetriolo.
Bersani e la Premiata Ditta, sono avvertiti.
"Chi di scissione ferisce, di elezioni
perisce", avverte chi fosse ancora duro di comprendonio. Il
riferimento è alla Grecia e alla ritrovata convergenza di vedute con il leader
di Syriza. L'endorsement a Tsipras è dunque servito. Già perchè, pare che il
nostro beneamato Premier, ultimamente, si sia scoperto essere un sostenitore
del suo omologo greco. Chi l'avrebbe mai detto? Archiviato il tempo in cui il
premier ellenico veniva bollato un "furbo" che non rispetta le regole,
ora sembra essere assurto a modello esemplare. Quando si dice la coerenza.
Non le manda a dire a Jeremy Corbyn, neo vincitore
alle primarie del partito Labour nel Regno Unito, apostrofando la vittoria come
una ricetta per la sconfitta alle prossime elezioni. Il solito sproloquio
petulante.
Non risparmia invettive a Pietro Grasso, l'indomito
Presidente del Senato, reo di ostacolare il cammino della riforma del Senato.
Il nodo è sull'esclusione dell'elezione diretta dei senatori, tema
incandescente su cui Renzi pare non voler negoziare, minacciando una riunione
congiunta di Camera e Senato. Risultato? Dibattito rimandato a ottobre. "Inedito,
se Grasso riapre su eleggibilità", attacca con la consueta tracotanza.
Inedito, semmai, è il tono di sfida con cui il Premier affronta ogni questione.
Ormai, parla da uomo solo al comando, il che, per certi aspetti, riabiliterebbe
(e lo dico mordendomi la lingua) nonno Silvietto. Almeno, l'Italia scendeva in
piazza.
Anche i talk show sono impallinati dal livoroso
Matteo. "I talk show del martedì fanno meno share della replica 107 di
Rambo".
Oh bella! Li ha usati e abusati (mancava solo di
vederlo servire messa alla domenica mattina in tv) e ora il Prezzemolino
"pentito" sputa nel piatto in cui ha mangiato. E mentre tutto si
consuma con il silenzio- assenso della stampa, mi chiedo dove sia finita
l'indignazione popolare.
Vincenzo D'Anna, passato con
Verdini, sulla riforma del Senato: "Questa riforma è una
fetenzia...però mi turo il naso e mi sa che la voto".
Gianluca Buonanno (Lega Nord), a
proposito della tragedia avvenuta alla Mecca: "310 morti per un
pellegrinaggio? Cose da pazzi! Sono come animali...più che alla Mecca
dovrebbero andare allo zoo!".
Nunzia De Girolamo, da poco
ritornata in Forza Italia, scrive su Twitter a Giovanni Toti: "Forza
Italia è sempre stata casa mia ( 'Certi amori non finiscono, fanno dei giri
immensi e poi ritornano').
Cleopatra, lunedì 28/09/2015
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