lunedì 9 novembre 2015

IL MEGLIO DEL PEGGIO





Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo

Stiano sereni i cittadini messinesi: l'acqua è razionata, l'acquedotto è collassato, ma in compenso si riparla di Ponte sullo Stretto.
Gli sventurati affrontano la crisi idrica in fila indiana armati di secchi e bottiglie. Scene da dopoguerra e Matteone si fa bello, rilanciando un progetto che sembrava morto e sepolto. Sembrava, appunto. Ma, ormai siamo adusi ai contorsionismi del cangiante Premier. Del resto, la campagna elettorale incombe, i sondaggi evidenziano una lieve flessione e la tenuta del governo va rafforzata. Ed ecco, dunque, l'ultima renzata: il Ponte sullo Stretto si farà per la gioia anche di Angelino Alfano e di tutto il cucuzzaro. Dopo il Job's Act, l'abolizione dell'Imu e l'innalzamento del tetto del pagamento in contanti, Matteo Il Magnifico porta avanti il vecchio programma di Silvietto. Alla faccia del governo Monti che, per archiviare definitivamente il progetto, stanziò ben 300 milioni di euro per il pagamento delle penali. Ma quelli erano altri tempi e Monti era un gufo. Stiano sereni tutti i siciliani, dunque. Il berluschino Matteo va avanti indefesso, incurante dei numerosi rischi che comporterebbe la realizzazione del Ponte. 
La Sicilia è flagellata dal dissesto idrogeologico? Poco male. L'area dove dovrebbe sorgere l'opera faraonica è sismica? Che importa. Franano i viadotti che collegano città nevralgiche come Palermo e Catania? Pazienza. E' già tutto deciso e i gufi possono pure schiattare. 
"Il Ponte sullo Stretto si farà, ma prima bisogna realizzare e completare opere strategiche per la Sicilia...sarà un simbolo bellissimo dell'Italia", puntualizza Renzi. Correva l'anno 2010 e durante la Leopolda, un imberbe Matteo precisava che il Ponte sullo Stretto di Messina non era nei suoi programmi. E ancora: "Continuano a parlare di Ponte sullo Stretto di Messina, ma io dico che gli 8 miliardi li dessero alle scuole per renderle più moderne e sicure". Pinocchio, a confronto, era un dilettante.

Sandro Bondi, ex fedelissimo di Berlusconi: "La definizione di sfigato rivolta nei miei confronti dal presidente Berlusconi, dimostra, purtroppo, oltre ad essere privo di buon gusto, di essere solo capace di ridicolizzare e offendere chi non è più ai suoi ordini..."

Corradino Mineo, ex Pd, su Renzi: "Diciamo che Matteo Renzi non ha stile. Non ho mai manifestato l'intenzione di dimettermi dal Senato, se non in un sms che mandai proprio a lui. Ma Renzi non si fa scrupoli, rivela conversazioni private, infanga per paura di essere infangato. E sa che io so. So quanto possa sentirsi subalterno a una donna bella e decisa..." 

Stefano Esposito, senatore Pd: "Una roba penosa quella detta da Mineo. Se l'avesse fatto a me gli avrei spaccato la faccia. Punto."

Cleopatra, lunedì 09/11/2015

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