Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e
integralmente pubblichiamo
Stiano sereni i cittadini messinesi: l'acqua è
razionata, l'acquedotto è collassato, ma in compenso si riparla di Ponte sullo
Stretto.
Gli sventurati affrontano la crisi idrica in fila
indiana armati di secchi e bottiglie. Scene da dopoguerra e Matteone si fa
bello, rilanciando un progetto che sembrava morto e sepolto. Sembrava, appunto.
Ma, ormai siamo adusi ai contorsionismi del cangiante Premier. Del resto, la
campagna elettorale incombe, i sondaggi evidenziano una lieve flessione e la
tenuta del governo va rafforzata. Ed ecco, dunque, l'ultima renzata: il Ponte
sullo Stretto si farà per la gioia anche di Angelino Alfano e di tutto il cucuzzaro.
Dopo il Job's Act, l'abolizione dell'Imu e l'innalzamento del tetto del
pagamento in contanti, Matteo Il Magnifico porta avanti il vecchio programma di
Silvietto. Alla faccia del governo Monti che, per archiviare definitivamente il
progetto, stanziò ben 300 milioni di euro per il pagamento delle penali. Ma
quelli erano altri tempi e Monti era un gufo. Stiano sereni tutti i siciliani,
dunque. Il berluschino Matteo va avanti indefesso, incurante dei numerosi
rischi che comporterebbe la realizzazione del Ponte.
La Sicilia è flagellata dal dissesto idrogeologico?
Poco male. L'area dove dovrebbe sorgere l'opera faraonica è sismica? Che
importa. Franano i viadotti che collegano città nevralgiche come Palermo e
Catania? Pazienza. E' già tutto deciso e i gufi possono pure schiattare.
"Il Ponte sullo Stretto si farà, ma prima bisogna
realizzare e completare opere strategiche per la Sicilia...sarà un simbolo
bellissimo dell'Italia", puntualizza
Renzi. Correva l'anno 2010 e durante la Leopolda, un imberbe Matteo precisava
che il Ponte sullo Stretto di Messina non era nei suoi programmi. E ancora:
"Continuano a parlare di Ponte sullo Stretto di Messina, ma io dico che
gli 8 miliardi li dessero alle scuole per renderle più moderne e sicure". Pinocchio,
a confronto, era un dilettante.
Sandro Bondi, ex
fedelissimo di Berlusconi: "La definizione di sfigato rivolta nei miei
confronti dal presidente Berlusconi, dimostra, purtroppo, oltre ad essere privo
di buon gusto, di essere solo capace di ridicolizzare e offendere chi non è più
ai suoi ordini..."
Corradino Mineo, ex Pd, su
Renzi: "Diciamo che Matteo Renzi non ha stile. Non ho mai manifestato
l'intenzione di dimettermi dal Senato, se non in un sms che mandai proprio a
lui. Ma Renzi non si fa scrupoli, rivela conversazioni private, infanga per
paura di essere infangato. E sa che io so. So quanto possa sentirsi subalterno
a una donna bella e decisa..."
Stefano Esposito, senatore Pd:
"Una roba penosa quella detta da Mineo. Se l'avesse fatto a me gli
avrei spaccato la faccia. Punto."
Cleopatra, lunedì 09/11/2015
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