Ultimo giorno del 1973 e
la Allman Brothers Band si trova a San Francisco, sul palco del Cow Palace, per
festeggiare la fine dell’anno e l’inizio di quello nuovo. Qualche mese prima, a
marzo per la precisione, è uscito Brothers & Sisters, il nuovo album, che è
volato per cinque settimane in testa alla classifica Billboard 200, danno alla
band quella visibilità e quel successo commerciale attesi da tempo. Mancano i
compianti Duane Allman (deceduto nel 1971) e Berry Oakley (deceduto a fine
1972), che, per una di quelle bizzarre casualità disegnate dal destino, sono
morti nello stesso modo e più o meno nello stesso luogo, in un incidente automobilistico.
L’ultimo acquisto del gruppo è Chuck Leavell, che si siede dietro il pianoforte
e le tastiere per compensare la mancanza della seconda chitarra, mentre il
timone della band viene tenuto saldamente in mano da Gregg Allman, e soprattutto
da Dickey Betts, che sbriglia la propria vena compositiva, scrivendo la maggior
parte delle canzoni del disco e due bombe super premiate come Jessica e Ramblin’
Man. Questa, per sommi capi, è la visione d’insieme utile a comprendere quale
sia il clima che si respirava durante questo favoloso live act, registrato da
Radio Ksan Fm, ascoltato ai tempi, così almeno si dice, da quaranta milioni di
persone, e finito adesso su triplo cd, a uso e consumo di tutti coloro che di
quell’evento lessero solo sui libri di storia. A parte qualche scarica
elettrica e qualche leggero calo di tensione, la registrazione è di ottima
qualità ed esalta il travolgente sound di una band affiatatissima, che procede
per quasi quattro ore con il pilota automatico, proponendo il meglio di un
repertorio ormai ben consolidato, in cui la parte del leone spetta proprio a
Brothers & Sisters (a parte Pony Boy e Jelly Jelly rifatto per intero). Sul
palco, per l’ultima parte del concerto, salgono anche Jerry Garcia e Bill
Kreutzmann dei Grateful Dead, oltre a Boz Scaggs (già con la Steve Miller
Band), dando così vita insieme alla ABB a una torrenziale jam aperta dai quasi trenta
minuti di Bo Diddley/Mountain Jam. Non siamo ai livelli del mitico Live At
Fillmore East (Duane Allman resta insostituibile), ma questo live, facilmente
recuperabile in rete e un po’ meno nei negozi specializzati, è un chicca
imperdibile per tutti i fans. E quando, dopo il conto alla rovescia e gli
auguri di buon anno, parte una travolgente Statesboro Blues, sono brividi e
lucciconi.
VOTO: 9
Blackswan, domenica 15/11/2015
2 commenti:
Questo me lo compro di sicuro, già messo in carrello ;-)
AMO gli Allman dal vivo e il loro libero fluire di rock-blues, soul, jazz...
Un abbraccio!
@ SigurRos82: a chi lo dici ! :)Ho passato la vita ad ascoltare gli Allman...
Grazie per l'intervento: ti ho inserita nel blog roll, così da poterti seguire. Come, peraltro, già faccio grazie alla radio :)
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