sabato 26 dicembre 2015

ETHAN JOHNS WITH THE BLACK EYED DOGS – SILVER LINER



Ethan Johns ha passato quasi tutta la sua vita artistica dietro la consolle, costruendosi una solida fama di produttore, al pari di suo zio, Andy, e suo padre, Glyn. Ha prodotto gente del calibro di Paul McCartney, Tom Jones, Laura Marling, Jayhawks, Counting Crows, e via citando. Poi, essendo anche un valente polistrumentista, non si è limitato solo a produrre, ma ha dato il suo contributo anche suonando basso, batteria, chitarra e hammond. Da queste esperienze di sessionista dev’essere nato il desiderio di misurarsi con la propria musica, rilasciando dischi prodotti, composti e suonati personalmente. Questo Silver Liner, che lo vede affiancato ai Black Eyed Dogs (BJ Cole alla pedal steel, Nick Pini al basso e Jeremy Stacey alla batteria), è il terzo album in tre anni ed è decisamente il migliore dei tre finora usciti. Sorprende, ma fino a un certo punto, viste le sue frequentazioni artistiche, la scelta di Johns, inglese di Merton (Surrey), di puntare su un suono marcatamente americano, a tratti quasi roots. Il disco si apre con la title track e sembra di ascoltare un outtakes tratto da Harvest di Neil Young. E’ davvero incredibile come Johns sia stato in grado di clonare un suono in modo così preciso. E se, da un lato, è impossibile parlar male di una canzone del genere, equilibrata nell’andamento e impreziosita da un grande solo di chitarra, dall’altro risultano evidenti i limiti di un songwriting clamorosamente derivativo, che si può ascoltare anche nella bella It Won’t Always Be This Way (che replica Jackson Browne) e negli otto minuti di Six And Nine (con Dylan dietro l’angolo). Le cose vanno decisamente meglio da un punto di vista creativo, quando Johns si scosta dai suoi modelli e dà vita ai cupi soundscapes di Open Your Window, sette minuti e mezzo di grande tensione emotiva, che dimostrano le grandi potenzialità del produttore anche in veste di musicista. In definitiva, Silver Liner un discreto album che piacerà molto agli amanti dell’Americana, ma che dimostra nel contempo quanto Johns debba ancora lavorare per trovare un proprio e ben definito stile.

VOTO: 6,5 





Blackswan, sabato 26/12/2015

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