Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo
"Lo Stato e la Chiesa Cattolica sono, ciascuno
nel proprio ordine, indipendenti e sovrani...tutte le confessioni religiose
sono egualmente libere davanti alla legge" (articolo 7 e 8 della
Costituzione italiana).
Matteo Salvini dovrebbe scrivere sul proprio quaderno
questi articoli della Costituzione almeno un centinaio di volte e ripeterli
altrettante volte. A voce alta, proprio come si faceva a scuola. E invece, in
spregio alla laicità della scuola pubblica, fiutando l'ennesima occasione per
rastrellare consensi facili con la compiacenza di certa stampa e di taluni
mezzi di (dis)informazione, "armato" di presepe si fionda alla scuola
di Rozzano per rivendicare il diritto (negato, a suo dire) dei bambini a festeggiare
il Natale. Stavolta non è il sostegno al pensionato pistolero ad animare gli
ardori del tenace leghista ma la difesa del Bambin Gesù e dei Re Magi.
Preciserà in seguito, che il suo intervento aveva anche lo scopo di documentare
la situazione di grave fatiscenza in cui versa l'istituto.
Il nemico da sgomberare con la ruspa, dunque, è il
preside di una scuola laica. Sottolineo, laica. A far da supporto a Salvini,
gli azzeccagarbugli d'occasione come Ignazio La Russa o Mariastella Gelmini,
quella dei neutrini, che intona "Tu scendi dalle stelle" come se
fosse un canto di guerra.
Al grido di battaglia" Nessuno tocchi il
Natale", il plotone di esecuzione si raduna davanti all'istituto. Il casus
belli? Il dirigente scolastico dell'istituto Garofani di Rozzano si sarebbe
macchiato di un vero e proprio abominio. "Reo" di avere fatto
slittare il saggio natalizio al 21 gennaio, di aver trasformato la festa di
Natale in una "Festa d'inverno" e di non avere accolto la richiesta
di due madri che volevano utilizzare lo spazio dedicato alla mensa scolastica
per insegnare dei canti religiosi. In men che non si dica, si è scatenato
l'inferno. Con il risultato che il malcapitato preside si è dovuto dimettere
per avere temuto il carattere offensivo che tali canti avrebbero rappresentato
per i bambini appartenenti ad altre confessioni religiose.
Le reazioni del mondo politico non si sono fatte
attendere: "E' giusto che il preside di Rozzano si sia dimesso. Ma non
basta. Serve subito ripristinare il concerto di Natale che è stato cancellato
da una decisione sciocca e inconcepibile", precisa l'assessore
regionale all'istruzione, Valentina Aprea di Forza Italia. Pure il nostro
Premier non le manda a dire: "Il Natale è molto più importante di un
preside in cerca di provocazioni. Se pensava di favorire integrazione e
convivenza in questo modo, mi pare abbia sbagliato di grosso". Anche
la Cei, nella persona del segretario generale, Nunzio Galantino, puntualizza:
"Trovo pretestuosa e tristemente ideologica la scelta di chi, per
rispettare altre tradizioni o confessioni religiose, pensa di cancellare il
Natale o di camuffarlo scendendo nel ridicolo". Il caso mediatico
è servito su un piatto d'argento, dunque. La religiosità di facciata ha
prevalso e la disinformazione, ancora una volta, trionfa. La macchina del fango
è stata in grado di veicolare, ancora una volta, un messaggio fuorviante. Così
diventa cattivo chi salvaguarda la laicità della scuola pubblica e si trasforma
in buono chi, col pretesto della difesa di una tradizione consumistica che con
i "valori" ha ben poco a che vedere, strumentalizza i pastorelli del
presepe per creare tensione sociale.
Matteo Salvini: "Farò il Re Magio al presepe vivente
dell'asilo di mia figlia. Mi vestirò proprio così, anche se non so ancora quale
dei tre...Adesso diranno che strumentalizzo pure i Re Magi..."
Maurizio Gasparri: "Da Rozzano a Sassari, a tanti altri casi,
vediamo l'emergere di docenti arroganti che impediscono celebrazioni, che mettono
al bando canti e presepi...Questi dirigenti scolastici vanno immediatamente
rimossi".
Daniela Santanchè, a proposito del caso Rozzano: "Vogliamo
mettere la bandiera nera del Califfato al posto della stella cometa sulla
grotta dei nostri presepi?"
Cleopatra, lunedì 07/12/2015
3 commenti:
Ahimè ma com'è in piena, quest'enorme fognazza madonnara
Per me, ovviamente, scuola laica tutta la vita ergo fuori dai piedi qualsiasi immagine religiosa.
Ma sciagurato il preside che ha motivato la sua decisione dicendo che con i tempi che corrono è meglio non urtare la suscettibilità di nessuno.
Queste scelte le devi fare a bocce ferme e per il solo motivo che la scuola è e deve essere laica.
Non le puoi fare per paura dopo una serie di attentati e stragi.
Totalmente con Ezzelino. Scuola laica semper.... Certo il preside poteva motivare meglio la decisione.
Ma tutto cio' che si e' scatenato dopo e' un quadrettto triste ma disgraziatamente prevedibile non solo nella nostra italietta....
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