Quando I cd sono tanti,
inevitabilmente si lascia indietro qualcosa. Questo bel disco di Danny Click,
uscito a fine del 2015, se ne stava in fondo alla pigna dei dischi in attesa d’ascolto,
e me lo sono proprio scordato. Peccato, perché sarebbe entrato quasi
sicuramente nella top twenty dei migliori album dell’anno. Danny Click,
personaggio da noi praticamente sconosciuto, ha suonato con Jimmy Lafave, artista
da cui ha inevitabilmente tratto spunti di ispirazione (io trovo una certa
contiguità con l’ultimo Jason Isbell), così come da quel suono tipico della
California, stato nel quale si è trasferito, dopo essere cresciuto musicalmente
ad Austin, in Texas. Registrato ai Plyrz Studios di Valencia (CA), e prodotto
da Jim Scott (Ryan Bingham, Wilco, Tom Petty, Tedeschi Trucks Band, etc),
Holding Up The Sun vede il contributo di ottimi musicisti (Don Bassey al basso,
Kevin Haynes alla batteria, Mike Emerson alle tastiere), tra cui il grande Greg
Leisz alla lap e pedal steel in cinque canzoni che, sarà un caso, hanno proprio
quel suono che riconosceresti tra altri mille. Americana abbastanza
convenzionale nella forma, con un equilibrato alternarsi di ballate (spesso
percorse da fremiti elettrici) e di brani decisamente più robusti, la musica di
Danny Click trova la sua forza soprattutto nella melodia e nelle atmosfere
avvolgenti, che fanno di Holding Up The Sun uno di quei dischi che più lo si
ascolta più lo si vuole ascoltare, ed è veramente difficile togliere dal
lettore. Alta qualità di scrittura, grande efficacia negli arrangiamenti, e un
mood moderatamente malinconico rendono alcune canzoni dei piccoli classici di
genere: è il caso dell’iniziale Broken, che ha un ritornello superlativo, o
della title track, dalle atmosfere più rarefatte e cantata in duetto con Jessie
Bridges, o di When You Cry, ballad che richiama immediatamente i grandi spazi e
viaggi in auto coi capelli al vento. Una menzione anche per il brano che chiude
il disco, After All, otto minuti in cui le chitarre la fanno da padrone,
esprimendo in modo compiuto la sensibilità compositiva di Click (grazie anche a
una grande performance del già citato Leisz). Lo scorso anno si fece un gran
parlare, a ragione peraltro, di Traveller di Chris Stapleton: ecco, Holding Up
The Sun è la risposta californiana a quel disco. Meno country, più rock, sempre,
però, grande musica.
VOTO: 7,5
Blackswan, sabato 23/01/2016
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