Format nato nel lontano
1989, l’MTV Unplugged (senza spina, quindi senza strumenti elettrificati) è una
sorta di consacrazione definitiva, un’onorificenza sul campo, per gruppi e
artisti che hanno segnato la storia del rock mainstream (o del pop). Da MTV, con
risultati, a dire il vero, non sempre soddisfacenti, sono passati proprio
tutti: Bob Dylan e Bruce Springsteen, Eric Clapton, i Nirvana, gli Alice in
Chains, gli Oasis, i REM, i Cranberries e molti altri (tra cui, per dovere di
cronaca, vanno citate anche Katy Perry, Miley Cyrus e Shakira). Ultima
performance in ordine di tempo è quella dei Placebo, gruppo britannico
capitanato dall’androgino Brian Molko, saliti sul palco di MTV per festeggiare
il ventennale di attività. La sfida è sempre la stessa: prendere un pugno di
canzoni, più o meno note, denudarle della loro veste elettrica e ripresentarle
con arrangiamenti esclusivamente acustici. Nel caso dei Placebo, la cui musica
è da sempre percorsa da una grande tensione elettrica, l’operazione non era
delle più semplici. Eppure, il gruppo sembra trovarsi perfettamente a proprio
agio in questo contesto, anomalo rispetto gli standard della band, ma
risultato, alla fine dei conti, estremamente efficace nel computo delle
emozioni. Alcune hit storiche del gruppo e altre canzoni più recenti e meno
famose, vengono riproposte snaturandone la struttura originaria, grazie ad
arrangiamenti essenziali, ma mai deprivati dal consueto mood malinconico. Anzi,
in considerazione della location più intima e raccolta, e di melodrammatici, ma
non invasivi, arrangiamenti d’archi, le suggestioni crepuscolari si
moltiplicano, soprattutto in quei casi in cui la mutazione, rispetto all’originale,
non è solo formale, ma cellulare (la suntuosa Every You, Every Me, in duetto
con la cantautrice folk danese, Broken Twin). Sugli scudi, ovviamente, finisce
Brian Molko, che dimostra, se qualcuno sentisse il bisogno di avere una conferma,
di possedere una voce dal timbro immediatamente identificabile, certo, ma mai
come in questo caso così versatile, piena e ricca di sfumature. Tanto che,
anche canzoni estrapolate da due dischi, a mio avviso non eccelsi, come gli ultimi
Battle For The Sun (2009) e Loud Like Love (2013), acquisiscono una nuova e più
intrigante identità (Loud Like Love, For What It’s Worth). Pur mancando in
scaletta alcuni classici che avrebbero trovato il loro habitus naturale in
questa dimensione acustica (Twenty Years) o di cui sarebbe stato curioso
ascoltarne la resa unplugged (Pure Morning, Teenage Angst), le diciassette
canzoni della performance (tra cui l’omaggio ai Pixies con Where Is My Mind? e
il cameo di Joan As Police Woman in Protect Me From What I Want) costituiscono
un ottimo live e la più convincente uscita discografica dei Placebo dai tempi
di Meds. Il box set, che si presenta come un'elegante agenda da borsa, contiene un cd audio, un dvd e un altro disco video formato blu ray.
VOTO: 7
Blackswan, sabato 16/01/2016
4 commenti:
Gruppo fondamentale della mia adolescenza, al quale non nego un ascolto nemmeno adesso che di anni ne ho 28.
Inutile aggiungere che farò mio questo disco acustico! ;)
@ Salvatore: la buona musica non ha età. I Placebo ci hanno regalato qualche disco davvero magnifico, da conservare con affetto :)
sempre piaciuti i Placebo....concordo su Battle for the Sun, che fu deludente, ma per me Loud like love e' stato tra i migiori del 2013....lo ho ascltato tantissimo e ci sono almeno 4/5 perle.....
vuisti live nel tour relativo del 2014...sul palco danno il meglio di se,...
questo unplugged lo prendero' sicuro, ne avevo gia' letto e mi sembrava interessante...
@ Offhegoes: comprati tutti, ma gli ultimi mi hanno un pò deluso. Questo è davvero molto bello.Consigliatissimo.
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