Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo
"Il KAMIKAZE che ha fatto 10 morti a Istambul era un 27enne siriano, entrato come "PROFUGO" , che aveva chiesto asilo politico. Intanto in Italia continua ad entrare chiunque..." (post di Matteo Salvini su Facebook del 13 gennaio).
"E intanto, Lei continua a fare "sciacallaggio" su certi tristi avvenimenti, frutto della pazzia umana che può riguardare tutti indistintamente e non per forza derivanti dalla religione o dall'immigrazione...Pur di fare campagna elettorale...P.S: Comunque, per la "cronaca", il ragazzo in questione non era siriano ma saudita e semplicemente proveniva dalla Siria. Ma non col barcone, in aereo" (risposta di Jacopo Melio a Matteo Salvini).
Matteo Salvini non è nuovo a certe boutade. Il segretario del Carroccio, archiviati zamponi e cotechini, saluta il nuovo anno con la solita intemerata contro gli immigrati. E senza distinzioni di sorta. Chi osa contraddirlo o esprimere opinioni non in linea con la sua posizione diventa un nemico da combattere. Vi ricordate gli improperi rivolti all'albergatore di Bormio, reo di avere alloggiato legalmente nella propria struttura alcune decine di immigrati? Stavolta, il bersaglio contro cui l'esercito dell'odio si scaglia senza pietà ha il volto di Jacopo Melio, attivista per i diritti dei disabili, noto sul web per la campagna #vorreiprendereiltreno.
La sua "colpa"? Quella di avere espresso un pensiero. Aver replicato al post di Salvini, gli è costato caro.
Insulti crudeli e irripetibili nei confronti della condizione fisica del giovane attivista si sono moltiplicati senza ritegno. "Sei un poraccio, provo stima per il bullo che ti buca le ruote della sedia..." . Altro commento: "Non è che perchè sei disabile puoi venire a insultare e rompere i coglioni alla gente, nulla cambia, devi comunque portare rispetto, non sei speciale". E ancora: " Jacopo, 10 morti, vuol dire 10 famiglie distrutte da un dolore che ti auguro che ti capiti alla tua famiglia, dovrebbero ammazzare i tuoi genitori volontariamente da un pazzo e dopo vediamo se vieni ancora su Facebook a farti pubblicità...e invece di chiedere soldi alla gente, trovati un lavoro anche se sei storpio...". "Il Signore doveva paralizzarti le mani e non le gambe".
Al momento, pare che Matteo Salvini non abbia preso le distanze da questi pseudo opinionisti.
Se il linguaggio violento e lo spirito di sopraffazione giustificano la pratica dell'odio, ci si allontana dalla politica. Del resto, i fatti a cui stiamo assistendo non sono altro che una dolorosa testimonianza.
Cleopatra, lunedì 18/01/2015
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