Secondo album in studio per i canadesi Monster Truck,
che dopo Furiosity, fortunato esordio datato 2013, tornano a infiammare di
desiderio le schiere degli amanti dell'heavy rock. A parte il passaggio di casa
discografica (dalla canadese Dine Alone Records all'olandese Mascot Record,
specializzata in suoni estremi), la formula di questo Sittin' Eavy rimane
più o meno la stessa del precedente: rock blues imparentato agli anni' 70, con
aperture al grunge e al southern rock. Nulla di nuovo sul fronte occidentale,
insomma, ma un rock grezzo, muscolare, sostenuto da una sezione ritmica
che combatte con il coltello fra i denti, muovendosi fra i soliti
grassi riff di chitarra e qualche momento meno usuale, dovuto all'apporto
dell'organo suonato con gusto da Brandon Bliss. I clichè di genere, manco a
dirlo, sono fedelmente rispettati, tanto che qui e là spuntano immancabili deja
vù (dove l'ho già sentita questa?). A difesa dei Monster Truck, tuttavia, bisogna
dire che si tengono però ben lontani dalle derive melodiche in cui spesso
incappano gruppi similari, cito per tutti i Black Stone Cherry e i Nickelback.
Quando il passo rallenta e i suoni si fanno un po’ più morbidi, infatti, ne
vengono fuori momenti piacevoli, come nel caso dell'ombrosa ballad Black Forest
o del divertito southern rock radiofonico di For The People. Poi, quando
decidono, invece, di affondare il colpo, i quattro ragazzi originari di
Hamilton non si fanno troppi scrupoli a randellare, come succede, ad
esempio, nell'uno-duo iniziale di Why Are You Not Rocking, che fila via a
cento all'ora come un pezzo dei Foo Fighters più arrabbiati, e di Don't Tell Me
How To Live, singolo in odore grunge che, sia nel titolo che nella sostanza,
riporta alla luce lo spettro degli Audioslave. Certo, è difficile pensare ai
Monster Truck come la Next Big Thing dell'hard rock, ma di sicuro la band non
sfigura, presentando un repertorio suonato con grinta e con qualche spunto
interessante. Non è un caso, infatti, che questo secondo album abbia
valicato rapidamente i confini nazionali e abbia già trovato posto nelle
classifiche di vendita di molti paesi europei. Come si dice in questi casi: it’s
only rock’n’roll…
VOTO: 6,5
Blackswan, giovedì 10/03/2016
2 commenti:
Il loro primo disco non era male, non sapevo ne fosse uscito un altro... lo recupererò!
@ Michele: anche questo è dignitosissimo e soprattutto divertente :)
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