La stupidità ha fatto progressi enormi, diceva Ennio
Flaiano, e Grillo & soci sembrano avere confermato l'aforisma in
pieno.
Il caso Pizzarotti- Nogarin è la rappresentazione
plastica di un tafazzismo fuori controllo. Ora ci può anche stare che allo
"staff" di Grillo non sia andata giù l'omissione di Pizzarotti
nell'avere sottaciuto per qualche mese l'avviso di garanzia per abuso di
ufficio, ma deciderne la sospensione dal movimento con una email, oltretutto in
piena campagna elettorale, è incomprensibile e quantomeno controproducente.
Nemmeno un confronto diretto a quanto pare. E' bastata una mail dello
"staff", una nebulosa compagine di cervelli senza nomi e cognomi. La
sentenza è inappellabile, dunque. Almeno nei confronti dello scomodo
Pizzarotti, il primo sindaco del Movimento 5 Stelle alla guida di Parma. Un
sindaco ingombrante perchè troppo indipendente. Pizzarotti era da tempo inviso
al vertice pentastellato e l'avviso di garanzia potrebbe avere affrettato i
tempi. E mentre a Parma si è usato il bastone, a Livorno si è usata la carota:
il fantomatico staff ha risparmiato dalla purga l' "allineato"
Nogarin. Per il momento, almeno.
A pensar male ci si azzecca quasi sempre ma se questo
non è doppiopesismo allo stato puro, io sono la Regina d'Inghilterra. Checché
ne dica Luigi Di Maio. Pizzarotti è stato sospeso in nome della coerenza,
sostiene il leader in pectore del Movimento. Sarà. Ma la verità ha più il
sapore di una ripicca dei 5Stelle nei confronti di chi ha dimostrato di essere
una testa pensante. Al di là delle questioni legate agli avvisi di garanzia,
certamente risibili rispetto a quelle che vedono coinvolti Stefano Graziano e
il sindaco di Lodi, Simone Uggetti, entrambi del Pd, emerge con chiarezza un
dato: ogni qualvolta il M5 Stelle si trova a un passo dal traguardo si fa
prendere dai crampi. E' già successo in passato. In nome di una granitica
coerenza, a volte esasperante, il Movimento si è arroccato spesso in posizioni
poco difendibili, commettendo errori grossolani nella comunicazione (vi
ricordate quando sul blog di Beppe Grillo era nata la rubrica- gogna dedicata
al giornalista del giorno o quando vigeva il diktat per i parlamentari
pentastellati di non partecipare alle trasmissioni televisive?). Allora si
diceva che dagli errori avrebbero imparato. Già, ma di acqua sotto i ponti ne è
passata e la gente continua a disertare le urne. La coerenza comincia anche
dalle piccole cose. E se il vertice dei 5 Stelle non se ne rende conto, allora
vuol dire che i tempi non sono ancora maturi. Purtroppo.
Cleopatra, lunedì 16/05/2016
1 commento:
Anche io continuo allegramente a disertare l'urna (a parte i referendum). Mi si contesta che "Così facendo la dai vinta ai politici". Verissimo ed dincontestabile; ma mi sono stancato di votare il meno peggio e, per di più, rendermi corresponsabile di una disgrazia.
Potrei essere citato in giudizio per disastro colposo e non ho ancora trovato un avvocato a buon mercato.
Un abbraccio.
Posta un commento