Buone nuove dalla famiglia
Oblivians, dopo Shattered dei
Reigning Sound di Greg Cartwright del 2014 (una meraviglia da portare sulla
fantomatica isola deserta, fidatevi!), è la volta di Jack Yarber, cinquant’anni
appena compiuti da festeggiare con la sospirata uscita di questo magnifico
disco registrato a varie riprese nella nativa Memphis e prodotto dalla Mony, etichetta
discografica di sua proprietà. Al suo fianco, una consuetudine da un paio
d’anni a questa parte, un’allegra ed inverosimile combriccola di sceicchi del
Tennessee, gli amiconi Keith Cooper (chitarra), Frank McLallen (basso) e Graham
Winchester (batteria).
The Lone Rangers Of Love è l’ennesimo lavoro solista di Yarber, tra
infinite collaborazioni e progetti collaterali ('68 Comeback, Jack-O & the
Tearjerkers, Andre Williams, solo per citarne alcune) ed ha
avuto una lavorazione a dir poco rocambolesca. Pronto per l’uscita già nel 2014,
in occasione del tour europeo, non se ne fece più nulla a causa dello
smarrimento del master in un impianto di duplicazione croato (!). Le
registrazioni vennero in seguito fortunosamente ritrovate per poi essere interamente
rivedute e corrette da uno Yarber non troppo convinto del risultato (sono note
le sue manie perfezioniste) fino a questa nuova, laboriosa e definitiva versione.
Una cosa è certa: ci si diverte parecchio ascoltando questa raccolta di pezzi,
inediti e cover, che fila via tutta d’un fiato. Yarber da’ la stura alle passioni
musicali di una vita e confeziona un fantastico “best of” dell’american Rock più
autentico e passionale. Tanti anche i riferimenti agli eroi di gioventù nonché
concittadini Alex Chilton e soprattutto Tav Falco un padre putativo con cui Jack
ha spesso condiviso i palcoscenici. Siamo, quindi, su un terreno sostanzialmente
diverso rispetto alle produzioni devastanti e iconoclaste degli Oblivians
(valga per tutti, Popular Favorites
del 1996) e più in linea con band di recente affermazione come Much & The
Mires, King Tuff e Jim Jones Revue che
fanno del recupero delle sonorità più tipicamente R’n’R il proprio credo
musicale. Naturalmente, c’è dell’altro in The
Lone Rangers Of Love. 12 brani tutti degni di nota: si passa, con la
disinvoltura dei fuoriclasse, dal Roots Rock al Garage Punk Revival, nel mezzo
tutta la sapienza e la schizofrenia creativa di Jack e i suoi sceicchi.
Le casse cominciano a vibrare con il riffone tagliabudelle di Boy In A Bubble, Boogie Punk stradaiolo che
ci catapulta all’istante al 1976 nei locali maleodoranti del CBGB’s. Si
prosegue l’assalto all’arma bianca con Hey
Killer (scritta da Shawn Cripps dei Limes), pezzo combat Rock come non se
ne sentivano da tempo. La più lenta Fast
Friends arriva subito dopo ed è una perfetta driving song da mettere su dopo
una notte di bisbocce, guida il meno ubriaco mentre gli altri ronfano privi di
sensi sui sedili. Canzone straordinaria che si infila sottopelle già dopo un
paio di ascolti. Home In My Hand (trovata nel repertorio del
cantante rockabilly Ronnie Self) è uno scherzo decisamente ben riuscito con
tanto di treni a vapore (WauuuWauuu) e
l’armonica di Billy Gibson a moltiplicarne gli umori C&W. La tiratissima Downtown invece rimanda alle foto di
famiglia, quelle ingiallite con i Compulsive Gamblers (prima leggendaria band
per Jack e gli altri fratellini Oblivian). In Stick To Me, Garage Rock e R’n’B si fondono mirabilmente donando
splendore al brano più orecchiabile del disco. Blind Love pulsa Rock Blues malsano e, mentre con la title track si
omaggiano i Dirtbombs di Ultraglide In
Black Back, La Charra (part 1
& 2) è fatta di Punk Blues grezzo e abrasivo alla maniera di Cramps e Gun
Club. Gli ultimi due brani in scaletta sono altrettante cover: Ride Like The Wind, il successo
internazionale di Christopher Cross, qui riproposta in versione talmente stralunata
(quasi waitsiana) da risultare appena riconoscibile e Runnin’ From The Law di Gene Nitz, una Rawhide minore ma non per questo meno divertente.
Ci mancano gli Oblivians e
vorremmo che Desperation del 2013 non
rimanesse l’ultimo capitolo della loro storia, e a questo proposito c’è da
essere ottimisti: a breve partirà da Los Angeles un tour che li vedrà nel mese
di luglio anche in Europa, mentre non abbiamo notizie su un nuovo album. Comunque,
vada come vada, se Greg & Jack continueranno a fare uscire piccoli grandi
capolavori come Shattered e The Lone Rangers Of Love, la malinconia
si avvertirà solo un po’.
VOTO: 8,5
Porter Stout, mercoledì 11/05/2016
1 commento:
Se a cinquant’anni si possono realizzare queste cose, forse non è ancora troppo tardi nemmeno per me. :-)
Un abbraccio
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