Tra le cose più interessanti del momento possiamo
certamente annoverare i Royal Jelly Jive, band proveniente da San Francisco e
fondatasi durante l'estate del 2013. Fin dalle prime apparizioni in
pubblico, il combo non ci ha messo molto ad accaparrarsi l'attenzione
del pubblico, e in brevissimo tempo è diventato una delle realtà più richieste
nel circuito musicale della Bay Area. Il primo disco lo realizzano a fine 2014,
iniziando contestualmente un lungo tour che li vede impegnati, prima, lungo
tutta la west coast, e poi, quando il loro nome inizia a circolare negli
ambienti che contano, su tutto il territorio nazionale. Merito di travolgenti
live show, di una line up fuori dall'ordinario e di una proposta
musicale difficilmente etichettabile. Il gruppo, infatti, si compone
di sei elementi, capitanati dalla cantante Lauren Michelle Bjelde, una che ha
masticato jazz, blues e soul tutta la vita, e che probabilmente tiene i
dischi di Nina Simone e di Amy Winehouse sotto il cuscino. Gli altri sono
Jesse Lemme Adams alla fisarmonica e chitarra, Felix Mcnee alla batteria, Danny
Cao alla tromba, Tyden Binsted al basso e Robby Elfman al sassofono e
clarinetto. Un sestetto dai connotati prevalentemente jazz, ma capace tuttavia
di spaziare con mestiere ed eleganza fra vari generi. La musica dei Royal Jelly
Jive, contenuta in questo secondo full lenght, è infatti una stravagante,
divertente, eclettica e molto ben assemblata miscela che contiene elementi
soul, jazz, blues e hip hop. Sono tredici le canzoni che compongono la
scaletta, nella quale si assaggia praticamente di tutto: dal jazz di New
Orleans a echi di Cab Calloway, da melodie sghembe alla Tom Waits (omaggiato
nella splendida Dear Mr. Waits) a quel pop venato di jazz che rese
leggendaria la citata Amy Whinehouse, fino a includere anche elementi funk e
swing. Undici sono i brani originali, tutti a firma di Jesse Lemme Adams,
e due, invece, sono le cover: Green Grass, sempre dell'adorato Waits, e
una irriconoscibile Tommy The Cat dei Primus, a testimonianza di quali siano le
fonti d'ispirazione della band. Stand Up è un disco bizzarro e ricco di
fascino, che cattura numerosi ascolti per la freschezza d'ispirazione e per la
travolgente carica di entusiasmo e gioia che tracima da ogni singola nota
suonata. Un ascolto assolutamente da provare, se si vuole uscire dagli
schemi e assaggiare qualcosa che non sia la solita zuppa.
VOTO: 7,5
Blackswan, martedì 28/06/2016
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