Vi proponiamo tre canzoni
di tre diversi artisti, di cui in Italia, con molta probabilità, non sentirete
mai parlare.
La prima porta la firma di
Ruby The Rabbitfoot, artista proveniente da Athens, Georgia, giunta al suo
terzo album in studio, dal titolo Divorce Party. Beach Flowers, primo singolo
tratto dal disco, è una canzone pop venata di umori gotici. L’andamento
malinconico del brano potrebbe far pensare a Lana Del Rey, ma la teatralità
delle movenze di Ruby e un retrogusto anni ’80 obbligano un accostamento alla
grande Kate Bush.
Il secondo pezzo è Race To
The Bottom di Dan Mangan, trentatreenne artista canadese, originario di Vancouver,
che ha già quattro album e quattro Eps all’attivo, e ha vinto per due volte il
Juno Award (il corrispondente canadese dei Grammy Awards). Laureato in
letteratura inglese alla University Of British Columbia, Mandan si divide fra l’attività
di musicista e quella di giornalista, visto che scrive per l’Huffington Post
Canada e cura la pagina del Guardian dedicata all’arte. Race To The Bottom è
tratta dal suo ultimo Ep, intitolato Unmake, e a detta dello stesso musicista è
una canzone che parla di nostalgia, un up tempo che segue il passo di corsa del
protagonista del video e che si gonfia di umori malinconici.
L’ultima canzone porta la
firma di Chris Staples, artista originario di Pensacola (Florida), già leader
della band indie rock dei Twothirtyeight e giunto oggi al suo sesto disco
solista, dal titolo Golden Age. Il concept del video è dedicato al periodo del
Rinascimento (da cui il titolo dell’album), mentre la canzone è un orecchiabile
e gustoso indie pop che, se fosse un po’ più caracollante, starebbe bene in un
disco dei Wilco.
Blackswan, domenica 21/08/2016
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