giovedì 23 febbraio 2017

BOB SEGER & THE SILVER BULLET BAND – AMERICAN STORM TOUR (Forgotten Highway, 2016)



Chi già possiede nella propria discografia due dischi come Live Bullet (1976) e Nine Tonight (1981) sa esattamente cosa aspettarsi in termini di coinvolgimento emotivo da un disco dal vivo di Bob Seger. Questo Live Radio Broadcast, registrato a Worcester (Massachusetts) la sera dell’8 ottobre del 1986, rappresenta probabilmente l’unica registrazione in circolazione di quell’anno e testimonia alla grande l’atmosfera creatasi intorno all’American Storm Tour, mastodontico carrozzone itinerante che, in nove mesi, portò Seger a suonare per centocinque serate, vendendo la bellezza di un milione e mezzo di biglietti. La registrazione, la cui resa sonora è perfetta, coglie il rocker di Detroit in uno dei momenti topici della sua carriera, quello cioè successivo alla pubblicazione di Like A Rock (1986), un disco che non può certo essere annoverato fra i suoi migliori, ma che valse a Seger la terza piazza delle classifiche di Billboard, un disco di platino, tre milioni di copie vendute e il passaggio del brano Miami durante una puntata di Miami Vice. Il live, inoltre, possiede un ulteriore elemento di interesse, perché in scaletta compaiono solo sette brani che troverete anche nei due dischi dal vivo citati poc’anzi, mentre gli altri tredici che compongono la scaletta sono assolutamente inediti a livello di pubblicazioni ufficiale. La rodatissima band che accompagna Seger (Tim Mitchell e Mark Chatfield alle chitarre, Chris Campbell al basso, Kenny Aronoff alla batteria, tre tastieristi, tra cui Bill Payne- Little Feat e Doobie Brothers- e il grande Alto Reed al sassofono) crea un potentissimo muro di suono su cui Seger canta il meglio del suo repertorio vecchio e nuovo: ruspanti rock’n’roll trasudanti negritudine (Makin’ Thunderbirds e una travolgente The Horizontal Bop) e ballate assassine che lasciano tramortite (una We’ve Got Tonight da brividi e l’immarcescibile Turn The Page). Ciò che troverete in questi due gagliardissimi due cd è una musica selvaggia, diretta e senza compromessi, che quando viene suonata dal vivo trova la sua resa migliore. Qui c’è tutta la filosofia artistica di Bob Seger: un rock primordiale per blue collar, che il venerdì sera vanno al pub a bersi la paga della settimana, e canzoni che, una dietro l’altra, si scolano come pinte di birra. Era musica per beatiful losers, per quella classe proletaria e operaria, cioè, che negli States del 1986 sognava con le canzoni di Seger un futuro migliore e che oggi, tradita nel proprio sogno americano, vota Trump.

VOTO: 7





Blackswan, mercoledì 23/02/2017

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